Per ricominciare con energia, un aiuto dagli integratori alimentari

Il rientro in città spesso porta con sé un po’ di malumore, acuito anche dai fastidi legati al cambio di stagione, come i primi raffreddori. Semplici rimedi possono aiutare ad affrontare questo momento di passaggio e ad attenuare quel senso di stanchezza legato all’arrivo della stagione autunnale. Una delle prime difficoltà che a volte si presenta è l’alterazione del ritmo sonno-veglia. Perciò bisogna cercare di ripristinare l’equilibrio abituando l’organismo ad orari costanti.

Inoltre, un capitolo importante è sicuramente quello dell’alimentazione. Ritornare alla routine quotidiana significa anche archiviare gli eccessi e le sregolatezze dei mesi estivi recuperare un regime alimentare corretto e organizzato: ciò si traduce in cibi altamente nutritivi ed energetici.

Le principali proprietà di alcune vitamine e sali minerali1 che possono diventare un valido aiuto per il benessere dell’organismo durante i cambi stagionali. Per cominciare, le vitamine del complesso B, importanti per il metabolismo cellulare e per trasformare i macronutrienti in energia. In particolare, le vitamine B2 (detta anche Riboflavina) e B6 contribuiscono alla riduzione della stanchezza e del senso di affaticamento e sono utili per regolare la normale funzione psicologica. La vitamina B12 coadiuva la formazione dei globuli rossi e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario.

Tra i minerali, assicurarsi il giusto apporto di ferro, prezioso per chi si sottopone a stress importanti, poiché salvaguarda la funzione cognitiva, riducendo gli stati di stanchezza; del potassio, un elemento importante che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e a mantenere equilibrata la pressione sanguigna; e del magnesio, una risorsa efficace nei periodi di tensione.

Per fare il carico di queste vitamine e minerali è necessario arricchire la propria dieta di frutta e verdura di stagione. Inoltre, lontano dai pasti, bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Sono piccoli consigli per depurare e riequilibrare l’organismo, facilitando così il processo di espulsione delle tossine.

 

Anche l’utilizzo di integratori alimentari può essere utile per mantenere il benessere dell’organismo. A questo proposito, l’estratto di Echinacea, aiuta la funzionalità delle prime vie respiratorie e le naturali difese dell’organismo.

Per approfondimenti: si veda rettifica regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione.

Effetti benefici dell’estratto di melagrana in persone anziane sane

Il melograno (malum = mela, granum = grano; nome scientifico Punica Granatum) è un arbusto spinoso originario dell’Asia occidentale e facente parte della famiglia delle punicaceae (dal latino punicum = cartaginese). Fin dall’antichità il frutto del melograno è simbolo di fertilità, abbondanza e longevità, e la tradizione popolare gli attribuisce effetti positivi per la salute. Tali effetti sono oggi confermati da numerosi lavori scientifici che ne evidenziano i benefici.

La melagrana contiene sostanze antiossidanti come polifenoli, tannini e antocianine che agiscono positivamente sullo stato di benessere del nostro organismo ed hanno un ruolo importante nel contribuire a contrastare l’insorgenza di diverse patologie. Per esempio, alla presenza di tannini sono dovute le proprietà astringenti e diuretiche dell’ estratto e del succo di melagrana, che sono anche considerati importanti antielmintici e antinfiammatori in quanto ricche fonti di vitamina A e vitamina B.

Nello studio di Guo et al. recentemente pubblicato (Guo C. et al., 2008) sono stati comparati, su 26 soggetti anziani (media 62 anni) sani, gli effetti antiossidanti di due bevande a base di estratti naturali di melagrana e di mela. Il campione studiato è stato suddiviso in 2 gruppi:

  • Gruppo 1, che assumeva 250 ml/die di bevanda a base di estratto di mele (contenuto in flavonoidi 9,2 mg/100 g e in proantocianidine 3,4 mg/100g) ;
  • Gruppo 2, che assumeva 250 ml/die di bevanda a base di estratto di melagrana (contenuto in flavonoidi: 17,4 mg/100 g e in proantocianidine 18,2 mg/100 g).

A tutti i soggetti era stata data indicazione di non modificare le proprie abitudini nutrizionali e di stile di vita durante il periodo di trattamento e di non consumare integratori a base di composti antiossidanti. All’inizio dello studio e dopo 4 settimane di tale supplementazione, ad ogni soggetto è stato prelevato un campione di sangue, e successivamente si sono analizzate, sul siero o sul plasma, la capacità antiossidante totale, i livelli di attività degli enzimi antiossidanti superossido dismutasi (SOD) e catalasi (CAT) e le concentrazioni di vitamina E e C.

Al termine della supplementazione, la capacità antiossidante totale e l’attività degli enzimi antiossidanti sono apparse significativamente maggiori nel gruppo 2 (supplementato con succo di melagrana) rispetto al gruppo 1 (supplementato con succo di mela). I livelli plasmatici di vitamine E ed C sono apparsi simili nei due gruppi. Secondo gli Autori, la maggiore azione antiossidante della melagrana rispetto alla mela sarebbe attribuibile alla sua composizione, ed in particolare alla presenza di importanti polifenoli come antocianidine, tannini idrolizzati, acido allegico e punicalagine.

I risultati ottenuti confermano che il consumo giornaliero di estratto o succo di melagrana può favorire una significativa protezione contro i danni associati a stress ossidativo, aumentando le difese antiossidanti organiche, in soggetti anziani.

Referenze

Guo C, Wei J, Xu Y, Pang W e Jiang Y. Pomegranate juice is potentially better than apple juice in improving antioxidant function in elderly subjects. Nutrition Research 28.2008.

Il selenio, minerale essenziale per la salute nella terza età

Il selenio è un elemento essenziale per la salute perché protegge l’integrità delle membrane cellulari. L’organismo umano dovrebbe assumere giornalmente circa 55µg di questo prezioso elemento; è tuttavia necessario sottolineare che suo assorbimento non dipende solo dalle quantità introdotte con la dieta, ma anche dalla forma chimica in cui si trova il suo apporto. Il contenuto di selenio negli alimenti dipende infatti dalla sua presenza nel suolo: ecco perché esso varia da paese a paese e conseguentemente gli alimenti lo contengono in quantità differenti. L’Italia è una regione a basso contenuto di selenio e quindi l’apporto di questo elemento attraverso l’alimentazione è piuttosto scarso. Buone fonti alimentari sono comunque le carni, il fegato e i cereali.

Il selenio è un minerale essenziale in piccole quantità e nell’uomo è indispensabile per il funzionamento corretto dei processi metabolici. Livelli inadeguati di selenio comportano una maggiore suscettibilità dell’organismo allo Stress ossidativo ed, in ultima analisi, con una compromissione del sistema immunitario. Le persone più a rischio di carenza di selenio sono i malati cronici o i pazienti con diete particolari.

L’osservazione più recente riguarda i minori livelli circolanti di selenio nei soggetti anziani affetti da malattia di Alzheimer. Studi precedenti hanno infatti dimostrato una progressiva riduzione dei livelli circolanti di selenio con l’età, come conseguenza della combinazione tra la ridotta biodisponibilità, l’aumentato fabbisogno, i cambiamenti del metabolismo e il limitato apporto con la dieta. L’importanza del selenio per il cervello è suggerita anche dall’osservazione che, in caso di carenza nutrizionale, il cervello è il primo organo che subisce la perdita di selenio, e in caso di adeguata supplementazione è il primo organo a rifornirsi.

Contenuti scientifici tratti dal Dossier dossier sui minerali, vitamine e antiossidanti, a cura di Franca Marangoni e Andrea Poli – Nutrition Foundation of Italy – scaricabile da questo sito.

Magnesio valido alleato nell’alleviare stanchezza e gonfiori

Il magnesio gioca un ruolo importante nella struttura e nel funzionamento del nostro organismo che, nell’età adulta, ne contiene circa 25 grammi, per la maggior parte distribuiti nello scheletro e nei muscoli. Tra i processi nei quali questo minerale è maggiormente coinvolto ve ne sono alcuni metabolici essenziali, come la produzione di energia, il mantenimento della struttura delle membrane cellulari e del funzionamento degli enzimi in esse integrati. Gioca un ruolo importante inoltre, nella formazione dello smalto, la robustezza dei denti e delle ossa. Ma non solo. Il magnesio è essenziale per l’eliminazione dei liquidi in eccesso, influisce positivamente sulla circolazione periferica ed è utile nel combattere la ritenzione idrica, spesso responsabile del senso di pesantezza agli arti inferiori così frequente durante la stagione estiva.
Inoltre, i risultati di un recente studio indicano che il magnesio può ritardare l’aumento dei trigliceridi successivo all’assunzione di cibo e suggeriscono che il magnesio apportato dalla Dieta svolga un ruolo benefico sui processi dell’aterogenesi1.

Per tutte le funzioni fondamentali che svolge questo minerale per il benessere dell’organismo, è importante quindi che non ci siano carenze, i cui sintomi principali in caso di insufficienza sono affaticamento, debolezza e perdita di appetito. Soprattutto in estate, quando con la sudorazione di perdono liquidi e sali minerali, è utile assumere nuovi liquidi – preferibilmente acqua, spremute, tisane, infusi, tè – e reintegrare i sali minerali, sia attraverso l’alimentazione che con integrazioni mirate.

Il magnesio è contenuto in diversi alimenti, anche se in concentrazioni variabili; ne sono ricchi ad esempio i legumi, i cereali integrali e la frutta a guscio, ma anche i vegetali a foglie verdi, la carne, alcuni tipi di pesce (ad es. il tonno fresco) e il latte. Per il suo corretto apporto sono più nutrienti gli alimenti freschi, perché la cottura ne riduce sensibilmente la disponibilità.

1 Kishimoto Y, Tani M, Uto-Kondo H, Saita E, Iizuka M, Sone H, Yokota K, Kondo K. Effects of magnesium on postprandial serum lipid responses in healthy human subjects. Br J Nutr. 2010 Feb;103(4):469-72.

Dossier su vitamine e sali minerali, a cura di Nutrition Foundation of Italy

Le numerose virtù della VITE da VINO (Vitis vinifera)

a cura di Antonello Sannia

Sono moltissimi gli alimenti che potrebbero essere definiti funzionali, ad es. vino rosso, soia, mandorle, olio di oliva, salsa di pomodoro, nocciole, pesce. Ma quando un alimento è funzionale? Si può definire così se è dimostrato con sufficiente chiarezza il suo effetto positivo su una o più funzioni dell’organismo, in maniera tale da essere rilevante per il miglioramento dello stato di salute o il benessere dell’organismo; deve inoltre poter esercitare i suoi effetti sulla base di un normale consumo e non deve necessariamente esercitare effetti su tutta la popolazione (cfr. EC Concerted Action on Functional Food Science in Europe – FUFOSE).

Tra gli alimenti funzionali, il vino rosso si distingue per le diverse attività benefiche per l’organismo. La vite da vino è originaria del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente ed è attualmente coltivata in molti paesi del mondo a clima temperato. E’ una pianta ricca di antocianosidi, flavonoidi e tannini. Contiene quindi una buona dose di polifenoli totali nonché di acidi organici, a loro volta dotati di azione antiossidante/antiradicalica.

Ricordiamo alcune delle sue funzioni:

  • azione venoprotettiva: la vitis vinifera è conosciuta da tempo per avere una valida azione protettiva sui vasi venosi, tonica e protettiva sui capillari. Le sostanze presenti nella pianta si fissano sulla membrana cellulare delle cellule dell’endotelio vasale, che è lo strato più interno della parete vasale a diretto contatto col sangue, contribuendo così a stabilizzarla e a proteggerla contro le aggressioni enzimatiche. Inoltre gli antocianosidi favoriscono l’attività biologica della vitamina C e stimolano l’attività dei sistemi enzimatici che intervengono nella sintesi del collageno.A questo proposito, sono stati effettuati alcuni studi clinici su pazienti affetti da insufficienza venosa moderata, per valutare se questi dati ottenuti in vitro fossero trasferibili anche in vivo nell’uomo. Essi hanno dimostrato, mediante una tecnica chiamata pletismografia, una diminuzione del 20% del tempo di riempimento dei vasi capillari e un miglioramento della velocità di scorrimento del sangue nel letto capillare del 30%, dopo 3 mesi di assunzione di 120 mg. al giorno di estratto di vite. Si ha dunque velocizzazione del flusso sanguigno capillare, il che consente di migliorare l’ossigenazione dei tessuti.
  • Azione cardioprotettiva e capillaroprotettiva: questa attività è legata alla sua potente azione antiradicalica, grazie alla quale si ha una maggior formazione di sostanze capaci di dilatare i vasi sanguigni. Inoltre gli antocianosidi contenuti del vino rosso riducono l’ossidazione del colesterolo LDL (quello cattivo), ostacolando la sua precipitazione nelle pareti dei vasi sanguigni. E’ proprio questa ossidazione la causa iniziale dell’ateriosclerosi.

Il paradosso francese

Le sostanze contenute nel vino ridurrebbero inoltre l’aggregazione piastrinica. Un consumo moderato di vino rosso, ma anche di frutta e verdura, in certe regioni della Francia, potrebbe contribuire in modo significativo alla spiegazione del cosiddetto paradosso francese, fenomeno per il quale in queste regioni il rischio di morte per malattie cardiovascolari è nettamente inferiore rispetto altre, nonostante che in esse il consumo alimentare di grassi sia piuttosto elevato e così come pure i livelli di colesterolo nella popolazione.

Un interessante studio clinico di popolazione ha indagato la mortalità di soggetti bevitori di alcolici in California. Sono stati arruolati 128.934 soggetti, dei quali si valutavano lo stile di vita, le condizioni sociodemografiche, le abitudini, l’alimentazione e la storia sanitaria tramite un questionario apposito. Essi venivano divisi in bevitori di solo vino rosso (3.128), di solo vino bianco (10.762), sia di vino bianco sia di vino rosso (15.461), di altri tipi di vino (4.619), di vino ma che non avevano indicato il tipo di vino (33.388), di altre bevande come birra e liquori (68.411). Questi soggetti venivano seguiti per 10 anni, registrando tutte le cause di morte. I dati hanno mostrato che i forti bevitori avevano una mortalità superiore a quella dei moderati bevitori, i quali ultimi avevano una mortalità inferiore ai non bevitori. In conclusione, lo studio conferma i dati presentati da moltissimi altri studi clinici, che indicano una riduzione della mortalità cardiovascolare per i moderati bevitori di vino rosso, specialmente se di sesso femminile. Attualmente si ritiene che la dose giornaliera ottimale di vino rosso sia di circa 200-220 ml nella donna e di 250-270 ml nell’uomo.

Gli integratori alimentari a base di Vitis Vinifera

A differenza degli alimenti funzionali, gli integratori alimentari sono invece fonti concentrate di nutrienti o altre sostanze con effetto nutrizionale, ad esempio vitamine, minerali, ecc. o fisiologico (ad esempio estratti vegetali), il cui scopo è di supplementare, integrare la normale Dieta e contribuire al benessere dell’organismo e si presentano solitamente in forme predosate. L’Estratto di Vitis Vinifera è contenuto in numerosi integratori alimentari ed è utile per l’attività del microcircolo e del circolo venoso, svolge un’attività antiossidante e migliora il trofismo dei tessuti (per saperne di più: rimando a Proteggere i vasi venosi dalla calura estiva)

Dal Mirtillo rosso americano aiuto in più contro le infezioni delle vie urinarie

Noto anche come Vaccinium macrocarpum Aiton,il mirtillo rosso è il frutto di una pianta a forma di piccolo albero appartenente alla famiglia delle ericacee. Molto comune in Europa, nella zona del Caucaso e in America, in Italia si trova soprattutto nei boschi del Nord degli Appennini e delle Alpi ad altezze non superiori ai 2000 metri. Caratterizzato da colore rosso brillante, il frutto si distingue anche per un sapore piuttosto acidulo.

Il mirtillo vanta diverse virtù benefiche per la salute dovute alle alte concentrazioni di sostanze utili per l’organismo come acido citrico, acido malico, fosforo, calcio, manganese, vitamina A, vitamina C e composti fenolici (proantocianidine di tipo A) che hanno un effetto protettivo sulle cellule nei confronti del danno ossidativo da radicali liberi. Numerosi studi sperimentali e clinici hanno inoltre confermato le proprietà antisettiche del mirtillo rosso e i suoi effetti benefici sulle vie urinarie.
A conferma di ciò, nel 2008, alcuni ricercatori della Cochrane (network internazionale no-profit di operatori sanitari, ricercatori e rappresentanti di associazioni di pazienti, nato con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative alla efficacia degli interventi sanitari) hanno effettuato un revisione di 10 studi scientifici, che nel complesso coinvolgevano 1.049 persone per 12 mesi, con l’obiettivo di confrontare gli effetti dell’assunzione di succo e pastiglie e base di estratto di mirtillo rosso sulle infezioni urinarie, rispetto a un gruppo di controllo cui veniva somministrato un placebo o acqua.

Dall’analisi è emerso che, rispetto al gruppo di controllo, nel gruppo che aveva assunto il mirtillo rosso si è osservata una riduzione significativa dell’incidenza delle infezioni batteriche delle vie urinarie, soprattutto nelle donne che presentavano infezioni ricorrenti1.

 


1 Jepson RG, Craig JC. Cranberries for preventing urinary tract infections. (2008). Cochrane Database of Systematic Reviews 2008, Issue 1. Art. No.: CD001321. DOI: 10.1002/14651858.CD001321.pub4. This version first published online: October 26. 1998.

Antiossidanti alla base della Dieta della felicità

Nutrizionisti e psichiatri sostengono ormai da anni il potenziale ruolo della Dieta e dei composti contenuti negli alimenti sul benessere della nostra psiche. Evidenze scientifiche ribadiscono infatti il ruolo e le proprietà benefiche degli antiossidanti. Giovanni Scapagnini, biochimico clinico dell’Università del Molise afferma che fino ad ora gli studi scientifici alla base di questa teoria si sono concentrati sulla capacità di alcuni alimenti di modulare il rilascio e la sintesi dei neurotrasmettitori responsabili del tono dell’umore, quali serotonina, dopamina e noradrenalina. Nell’ambito dell’ultimo congresso della Società Europea di Neuro Farmacologia, che si è da poco concluso a Parigi, è stato posto invece l’accento su un’altra possibile via di Influenza degli alimenti sulla sfera psichica: l’apporto di sostanze antiossidanti e il loro ruolo sul benessere mentale.

Durante il Congresso il prof. Michael Maes (*) ha presentato numerosi dati sperimentali e clinici riguardo l’effetto di antiossidanti nutrizionali sui disturbi del comportamento. Proprio Maes è stato uno dei primi scienziati a dimostrare uno stretto nesso causale tra Stress ossidativo a livello cerebrale e depressione. Negli ultimi mesi sono stati invece pubblicati studi scientifici che dimostrano la capacità di vitamine antiossidanti, quali la vitamina C e la vitamina E, di ridurre i sintomi depressivi. Molti polifenoli vegetali, come ad esempio la curcumina e le catechine del tè, hanno dimostrato anch’essi la capacità di ridurre disturbi del comportamento, e tale azione è stata direttamente associata alle proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie di questi composti. Un paio di anni fa, lo studio spagnolo SUN, condotto dall’Università di Navarra, ha dimostrato come l’aderenza alla Dieta mediterranea e la corretta assunzione di sostanze nutrizionali ad azione antiossidante svolga un ruolo benefico nei confronti dell’insorgenza di disturbi depressivi nella popolazione sana. Un lavoro sviluppato nell’ambito dello studio InChianti, condotto in Toscana su una popolazione di circa 1000 anziani, ha recentemente evidenziato come la scarsa assunzione alimentare di carotenoidi e un basso livello ematico di queste sostanze, sia fortemente associato ad un maggior rischio di sviluppare depressione. Uno studio particolarmente interessante, appena pubblicato sulla rivista Journal of Affective Disorders, è stato presentato dal professor Berk, dell’Università australiana di Melbourne, che ha mostrato come l’N-acetil-cisteina, un integratore antiossidante precursore del glutatione, somministrato a persone con disturbo bipolare, sia più efficace dei farmaci antidepressivi nel ridurre la sintomatologia depressiva. Ciò che risulta da questi studi è che una “dieta della felicità” dovrebbe sicuramente contemplare una adeguata assunzione di sostanze, come quelle presenti in frutta e verdure, in grado di ridurre Stress ossidativo e infiammazione a livello cerebrale.

(*) Director Clinical Research Center for Mental Health (CRC-MH) vzw (Klinisch Onderzoekscentrum Geestelijke Gezondheidszorg), OCMW, Antwerp, Belgium