Vitamina D e Omega 3 alleati contro le malattie autoimmuni: l’importanza dell’integrazione alimentare
La vitamina D3 e gli acidi grassi omega-3 a lunga catena giocano un ruolo importante nella modulazione del sistema immunitario. A confermarlo è un lavoro scientifico presentato all’ultimo congresso annuale dell’American College of Rheumatology e recentemente pubblicato sul British Medical Journal. Lo studio ricorda come l’integrazione dietetica con Vitamina D3 e Omega-3 possa ottenere risultati di grande interesse clinico e pratico, gettando nuova luce sul ruolo di questi composti nel contrastare il rischio di sviluppare patologie autoimmuni.
VITAMINA D E OMEGA-3 ALLEATI DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Lo studio si basa su solidi presupposti teorici che riconoscono la vitamina D e gli omega-3 come potenti alleati del sistema immunitario. Questo loro importante ruolo è stato anche indagato in una recente review a firma di Andrea Poli, Presidente di NFI – Nutrition Foundation of Italy, dal titolo “Stile di vita, alimentazione e integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte”, pubblicata sul sito Integratori e Benessere di Integratori Italia.
“Innanzitutto – spiega Andrea Poli – gli omega-3 hanno funzioni ormai ben note nella risoluzione di processi infiammatori grazie alla loro attività “resolvinica”. Gli acidi grassi omega-3 a lunga catena (EPA e DHA) presenti nel sito dell’infiammazione, infatti, vengono convertiti enzimaticamente in sostanze quali resolvine, maresine e protectine, specializzate nella risoluzione dell’infiammazione stessa”.
“Altrettanto accertato anche l’effetto di modulazione della vitamina D su questi fenomeni – continua Poli – Questa vitamina, infatti, facilita la differenziazione dei monociti in macrofagi e aumenta la loro capacità di uccidere i batteri, modula la produzione di citochine infiammatorie e facilita l’esposizione dell’antigene, importante per attivare la produzione di anticorpi specifici. Molte cellule immunitarie sono infatti dotate di recettori per la vitamina D che ne condizionano la funzione quando attivati”.
LE EVIDENZE SCIENTIFICHE SULL’INCIDENZA DELLE MALATTIE AUTOIMMUNI
Nell’ambito di un grande trial randomizzato e controllato, gli autori dello studio hanno valutato gli effetti di un trattamento con vitamina D3 e/o omega-3 a lunga catena o un placebo. Considerando complessivamente l’efficacia dell’intervento, si è osservato che nei tre bracci di trattamento attivo (vitamina D3 da sola, omega-3 da soli, o la combinazione di questi due principi attivi) l’incidenza delle patologie autoimmuni (l’artrite reumatoide, la polimialgia reumatica, le malattie autoimmuni della tiroide, la psoriasi) si era ridotta del 15-22% rispetto al gruppo trattato con i placebo[1].
“I risultati dello studio – commenta Andrea Poli – sono di evidente interesse, alla luce del fatto che le patologie autoimmuni considerate, per la loro cronicità, hanno un forte impatto sulla qualità della vita delle persone colpite e dei loro caregivers, oltre che sul sistema sanitario per i costi sanitari e sociali di rilievo che esse generano”.
IL VALORE CLINICO E PRATICO DELL’INTEGRAZIONE DIETETICA
Il lavoro scientifico, condotto con metodologia rigorosa (essendo basato su uno studio randomizzato e controllato), suggerisce quindi la capacità della vitamina D3 e degli omega-3 a lunga catena di influenzare in modo favorevole la comparsa o l’evoluzione di patologie assai diverse, caratterizzate da una non corretta interazione tra il sistema immunitario dell’organismo e fattori scatenanti esterni.
“Esso ci ricorda – conclude Poli – che utilizzata secondo modalità dirette e basate sull’evidenza scientifica, l’integrazione dietetica può ottenere risultati di grande interesse clinico e pratico, a tutt’oggi solo in parte accertati”.
LO STUDIO
Lo studio nasce nell’ambito di un grande trial randomizzato e controllato, che ha valutato gli effetti della vitamina D3 da sola o in combinazione con gli omega-3 a lunga catena sull’incidenza di eventi di natura cardiovascolare o tumorale (lo studio VITAL)[2]. Le caratteristiche principali dello studio VITAL sono note: circa 26.000 partecipanti dell’età media di 67 anni sono stati randomizzati ad un trattamento con vitamina D3 (2000 IU/die) e/o omega-3 a lunga catena (1000 mg/die) o un placebo, con un follow-up mediano di 5,3 anni.
Nella popolazione dello studio VITAL gli autori hanno valutato l’eventuale differenza nella comparsa di malattie autoimmuni tra i gruppi randomizzati ai diversi trattamenti sperimentali testati. Il presupposto teorico di questo sotto studio nasce dal fatto che sia gli omega-3 e sia la vitamina D3 sono stati associati, negli studi osservazionali, ad una ridotta incidenza di queste patologie.
[1] Hahn J, Cook NR, Alexander EK, Friedman S, Walter J, Bubes V, Kotler G, Lee IM, Manson JE, Costenbader KH. Vitamin D and marine omega 3 fatty acid supplementation and incident autoimmune disease: VITAL randomized controlled trial. BMJ. 2022 Jan 26;376:e066452. doi: 10.1136/bmj-2021-066452. PMID: 35082139; PMCID: PMC8791065.
[2] Manson JE, Cook NR, Lee IM et al.; VITAL Research Group. Marine n-3 Fatty Acids and Prevention of Cardiovascular Disease and Cancer. N Engl J Med 2019; 380(1):23-32. doi: 10.1056/NEJMoa1811403. Epub 2018 Nov 10. PMID: 30415637; PMCID: PMC6392053
Osservatorio Integratori & Salute: vitamina D per ossa più sane e riduzione del rischio di cadute
Il problema delle fratture da caduta riguarda oltre 37 milioni di persone nel mondo, secondo l’OMS.
In Italia, circa 5 milioni di persone è affetto da osteoporosi, una delle cause principali di frattura: la supplementazione di Vitamina D può ridurre il problema e abbattere i costi derivati da esso
Le cadute sono spesso la causa di fratture ossee negli uomini e nelle donne a partire dai 60 anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 37,3 milioni di cadute ogni anno sono abbastanza gravi da richiedere attenzione ed intervento medico[1]. Sono molteplici i fattori che possono aumentare le probabilità di caduta[2]: tra questi, l’osteoporosi, che in Italia coinvolge il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni[3] e un basso apporto dietetico di vitamina D, come riportato nella sezione “Mind the gap” del sito IADSA.
Anche Integratori & Salute, associazione italiana aderente a Confindustria, da sempre impegnata a contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratore alimentare, fa il punto sull’importanza della supplementazione della vitamina D per ridurre il rischio di fratture da caduta.
Secondo uno studio statunitense pubblicato da Frost & Sullivan[4], dal 2016 al 2020 è stato possibile ottenere un importante risparmio economico dall’uso di alcune sostanze nutritive presenti negli integratori, in una popolazione over 55 affetta da patologie croniche con gravi impatti sociali e a rischio di complicanze. Tra i vari integratori considerati, calcio, vitamina D e magnesio potevano far risparmiare dai 4 agli 8 miliardi di dollari in una popolazione affetta da osteoporosi, riducendo il rischio di fratture del femore e del bacino e di fratture in generale.
Sempre l’OMS, in un rapporto sulla prevenzione delle cadute tra gli anziani, afferma[5] che: “Prove in aumento sostengono [che] l’assunzione dietetica di calcio e vitamina D migliora la massa ossea tra le persone con bassa densità ossea, riduce il rischio di osteoporosi e di cadere. Le persone anziane con un basso apporto dietetico di calcio e vitamina D possono essere a rischio di cadute, e quindi di fratture che ne derivano“.
Anche la Commissione europea ha riconosciuto la Vitamina D come alleato della salute delle ossa[6]: “La vitamina D aiuta a ridurre il rischio di caduta associato all’instabilità posturale e alla debolezza muscolare. La caduta è un fattore di rischio di fratture ossee negli uomini e nelle donne a partire dai 60 anni.”
Questa vitamina, infatti, aiuta a evitare eventuali cadute associate all’instabilità posturale e alla debolezza muscolare. Secondo gli studiosi, la Vitamina D migliora la funzione muscolare, la forza e l’equilibrio dell’organismo. L’indicazione può essere utilizzata solo per gli integratori alimentari che forniscono almeno 15μg di vitamina D per porzione giornaliera. Il consumatore dovrebbe quindi essere informato che l’effetto benefico si ottiene con un’assunzione giornaliera di 20μg di vitamina D.
Per maggiori informazioni: https://www.iadsa.org/mind-the-gap/english/falling#intro
[1] https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/falls#:~:text=Each%20year%20an%20estimated%20646,medica
[2] https://www.cdc.gov/homeandrecreationalsafety/falls/adultfalls.html
[3]https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4491&area=Salutedonna&menu=patologie
[4] https://foodsupplementseurope.org/wp-content/themes/fse-theme/documents/value-of-supplementation/hccs-omega-3-report.pdf
[5] https://extranet.who.int/agefriendlyworld/wp-content/uploads/2014/06/WHo-Global-report-on-falls-prevention-in-older-age.pdf
[6] Commission Regulation (EU) No 1228/2014 of 17/11/2014
Bambini, donne, anziani: ad ogni età la corretta integrazione alimentare
Prosegue la terza edizione della campagna informativa sugli integratori alimentari, promossa da Integratori & Salute e Unione Nazionale Consumatori con un focus sulla supplementazione nelle diverse fasce d’età
Prosegue la collaborazione tra Integratori .& Salute, parte di Unione Italiana Food, e l’Unione Nazionale Consumatori, con la terza edizione della campagna informativa sugli integratori alimentari nata per fornire una “bussola” per permettere ai consumatori di orientarsi nel mondo degli integratori alimentari, ed evitare le notizie parziali e combattere le fake news. Dopo la vitamina D, il focus adesso è sull’integrazione alimentare in rapporto alle varie fasce di età. Anche questo tema è presentato con una videografica informativa condiviso attraverso la pagina FB e gli altri strumenti di comunicazione di Unione Nazionale Consumatori e attraverso la newsletter e il sito internet della prima associazione dei consumatori in Italia.
La seconda videopillola è stata realizzata grazie al contributo di Domenico Careddu, Pediatra FIMP, Vincenzo De Leo, Direttore scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello sviluppo, Università di Siena e Giovanni Scapagnini, Ordinario di Nutrizione Umana, Dipartimento Scienze per la Salute, Università degli Studi del Molise e Vicepresidente SINUT.
ETA’ PEDIATRICA
“L’alimento ideale dalla nascita fino al sesto mese è, senza alcun dubbio, il latte maternoa.” dichiara Careddu “Dal primo anno di vita, è possibile considerare una supplementazione con Vitamina D e K, la cui concentrazione nel latte materno dopo la nascita è bassa. Dopo il primo anno di vita, l’utilizzo di integratori alimentari può essere necessario in bambini che seguono diete di esclusione o in altre situazioni a rischio di carenza. È bene ricordare che soprattutto nei ragazzi che praticano sport a livello pre-agonistico/agonistico, l’alimentazione deve consentire di fornire il miglior supporto metabolico alla prestazione, mantenendo contestualmente un peso ed una composizione corporea normali.”
LA DONNA
“Nella fase della pubertà, periodo di passaggio dall’infanzia all’età adulta, può essere utile integrare con Vitamina D, che ha un ruolo fondamentale nel metabolismo osseo” commenta De Leo. ”In età fertile la vitamina B1 si è dimostrata un trattamento efficace per le mestruazioni dolorose e la vitamina E può essere utilizzata nel trattamento della dismenorrea primaria, grazie alla sua attività anti- ossidantea. Infine, per contrastare gli effetti dell’iniziale decremento degli estrogeni in peri-menopausa – l’alterazione della termoregolazione, della stabilità vasomotoria, del ritmo sonno-vegliab – negli ultimi anni si sono affermate come terapie i fitoestrogeni, prodotti nutraceutici che, oltre a rappresentare una buona alternativa alla terapia ormonale sostitutiva, si sono dimostrate in grado di esercitare una spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria.”
INTEGRATORI E INVECCHIAMENTO CEREBRALE
“Il cervello è l’organo del corpo che invecchia più velocemente e in maniera più significativa rispetto a tutti gli altri tessuti dell’organismoa” dichiara Scapagnini “In quest’ottica, trovare delle sostanze che aumentino le difese naturali del cervello, rappresenta sempre più un’emergenza socio-sanitaria. Numerose sostanze nutraceutiche, sono state oggetto di ricerche sperimentali e cliniche, in quanto potenzialmente efficaci nel supportare le funzioni cerebralib. In generale, il cervello è particolarmente sensibile a carenze vitaminiche, e in particolare alcune vitamine del gruppo B svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della fisiologia cerebrale. Gli omega-3 sono considerati acidi grassi essenziali.”
L’edizione 2020 proseguirà nei prossimi mesi con il focus sul microbiota intestinale. Dopo una prima fase, i video saranno disponibili anche sul sito integratoriebenessere.it e sulla pagina FB Integratori e Benessere.
Documento IADSA Mind the Gap su sole e Vitamina D
La International Alliance of Dietary/Food Supplement Associations (IADSA) ha lanciato Mind the Gap, la presentazione informativa che faciliterà una comunicazione più efficace sui benefici degli integratori alimentari, in particolare sulla Vitamina D. Contenuto scaricabile qui.