Dalla cosmesi nutrizionale, ecco la dieta per la pelle

A cura di Giovanni Scapagnini

Con l’estate sono in arrivo le tre famose “S” che minano il benessere della nostra pelle: Sole, Sudorazione, Stress. L’impatto dei raggi UV, l’inquinamento atmosferico, seguiti dai ritmi frenetici a cui siamo spesso sottoposti, sono tra i principali agenti che concorrono alla bellezza delle pelle e che giocano un ruolo fondamentale al suo equilibrio.

Alcune nuove evidenze scientifiche relative al ruolo e alle proprietà benefiche di alcuni gruppi di vitamine e antiossidanti che ci aiutano a mantenere il benessere della pelle. L’aspetto più rilevante dell’integrazione alimentare per la pelle riguarda la fotoprotezione e la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, attraverso sostanze nutrizionali ad azione antiossidante e antiinfiammatori. L’utilizzo di integratori alimentari ad azione antiossidante, e/o in grado di inibire in modo specifico le metallo proteasi di matrice (famiglia di enzimi del gruppo delle proteasi), costituisce infatti una delle più promettenti strategie di prevenzione contro l’invecchiamento cutaneo e la prevenzione di fenomeni degenerativi della pelle, come risulta da numerose ricerche sperimentali.

I primi studi a dimostrare l’efficacia dell’integrazione alimentare per migliorare aspetti estetici e funzionali della pelle risalgono ai primi anni ‘80 e riguardano soprattutto le vitamine, in primis la vitamina C. Essa infatti, oltre a svolgere un’importante azione protettiva antiossidante nei confronti dei radicali liberi indotti dai raggi UV, è in grado di stimolare le fasi della biosintesi del collagene da parte dei fibroblasti del derma umano, e operare così una rigenerazione della matrice cutanea, come dimostrato sin dal 1981 in una studio pubblicato su PNAS1. Tra le vitamine del complesso B, sia la biotina che l’acido pantotenico, sono risultate utili al mantenimento della salute della pelle e degli annessi cutanei (capelli, unghie).

Oggi però i dati più interessanti sull’azione fotoprotettrice e anti-invecchiamento di composti nutraceutici riguardano due categorie di molecole appartenenti al mondo vegetale, i carotenoidi e i polifenoli.

I carotenoidi, gruppo di molecole lipofile di origine vegetale – tra cui licopene, la luteina, la zeaxantina e soprattutto il beta-carotene, una provitamina A – sono efficaci antiossidanti, grazie alla loro azione di scavenger (letteralmente spazzini) di radicali liberi, e numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra una Dieta ricca in carotenoidi e la riduzione di varie tipologie di malattie degenerative dell’invecchiamento cutaneo. Nel 1996 è stato pubblicato uno dei primi studi sull’uomo che dimostrava l’azione fotoprotettrice del beta-carotene assunto oralmente, misurata attraverso la riduzione dell’eritema indotto da esposizione a UV, e della sua capacità di accumularsi nella pelle2. Più recentemente il licopene, un carotenoide particolarmente concentrato nel pomodoro, è stato oggetto di numerosi studi per la sua notevole capacità antiossidante e foto protettiva: pochi mesi fa uno studio pubblicato su British Journal of Dermatology3 ha dimostrato che la somministrazione di tale supplemento (pomodoro concentrato in licopene) per 10 settimane è in grado di ridurre del 40% l’eritema indotta da UV e di stimolare la rigenerazione del collagene.

Altre sostanze di origine vegetale appartenenti al gruppo dei polifenoli, si sono dimostrate in grado di inibire i processi infiammatori cutanei e l’attività delle metallo proteasi di matrice, contrastando così gli effetti del fotoinvecchiamento cutaneo. La curcumina, ad esempio, il pigmento giallo contenuto nel tumerico, attraverso la sua azione antiinfiammatoria e antiossidante, è stata usata con successo in numerosi modelli sperimentali di patologie infiammatorie della pelle, quali la sclerodermia e la psoriasi4.

Molte altre sostanze polifenoliche sono risultate essere in grado di inibire in maniera significativa l’induzione e l’attività delle metalloproteinasi di matrice, come ad esempio, l’Epigallocatechingallato, contenuto nel tè verde5, o l’acido carnosico e il carnosolo estratti dal rosmarino6. Anche le catechine del cacao7, le procianidine dell’uva8 sono in grado di prevenire i danni legati agli UV e di migliorare alcuni parametri funzionali della pelle, quali l’elasticità e l’idratazione.

Oggi non solo i dermatologi e i medici estetici ma anche i nutrizionisti sono sempre più interessati alle potenzialità salutistiche della “dieta per la pelle”.

Nutrire infatti in maniera corretta la pelle e sostenere attraverso un’adeguata integrazione la sua fisiologia rappresenta la frontiera che ha portato alla Nutricosmesi, un nuovo approccio che identifica la possibilità di usare composti contenuti negli alimenti, attraverso la Dieta o specifici integratori, per favorire il benessere e la fisiologia della pelle, supportando quella che viene oramai definita “la bellezza dall’interno”.           

Donne e benessere, dalla giovinezza alla menopausa

Secondo i dati recentemente presentati nell’ambito del “Rapporto sullo stato di salute delle donne in Italia” elaborato dal Ministero della Salute, le donne italiane rappresentano il 51% della popolazione, pari a circa 30 milioni di persone, di cui il 4% straniere. Quasi metà delle donne lavora: una su quattro ha un orario flessibile, mentre quindici anni fa solo 14 donne su 100 lavoravano part-time. Pur a fronte di una maggiore flessibilità nel lavoro, che apparentemente consente di meglio conciliare vita professionale e vita privata e familiare, la donna di oggi ha uno stile di vita che la espone a fattori di rischio importanti: stress, alimentazione spesso poco salutare e frettolosa, limitata attività fisica, fumo (quasi una donna su cinque è abituale fumatrice).

I risultati di questo stile di vita parlano chiaro: secondo le stime del Rapporto, oltre una donna su quattro è in sovrappeso, con un 10% di obese; quasi la metà delle donne non pratica alcuna forma di attività fisica e solo il 16% dichiara di fare sport in modo continuativo.

E’ indubbio che il mantenimento di uno stato di benessere nel corso della vita passi proprio attraverso queste variabili: equilibrio nell’alimentazione, una giusta dose di esercizio fisico, cura della propria persona sotto il profilo mentale e psichico.

Vi sono tuttavia fasi della vita della donna dove il cambiamento fisiologico e psicologico è particolarmente delicato ed è necessario prestare una maggiore attenzione alla propria alimentazione per mantenere uno stato di ben-essere: il rapido sviluppo dell’adolescenza e la comparsa del ciclo mestruale, il periodo della gravidanza e dell’allattamento, la delicata fase della menopausa.

Gli studi sugli apporti nutrizionali evidenziano spesso una carenza cronica di alcuni elementi nelle donne – in particolare ferro, acido folico, calcio – durante la giovinezza e in età adulta. Le diete a basso apporto calorico e quelle dimagranti, i disordini alimentari e la scelta di regimi vegetariani rendono “il gentil sesso” ancora più esposto a rischi di squilibri nutrizionali.

Durante la crescita il calcio è tra gli elementi principali per la mineralizzazione delle ossa e lo sviluppo dello scheletro. Le fonti principali di calcio sono il latte, i formaggi, lo yogurt e, in misura minore, le verdure verdi. Sembra che alcuni bambini e adolescenti riducano il loro apporto di calcio proprio nel momento in cui il loro organismo ne ha più bisogno e questo, combinato ad una diminuzione dell’attività fisica, ha un impatto negativo sulla salute delle ossa. Anche le vitamine B6, B12, C e specialmente la D3 aiutano a costruire il la struttura ossea su cui si deposita il calcio. È infatti necessario assicurare un adeguato apporto di calcio in questo stadio dello sviluppo scheletrico.

Le donne in età fertile hanno bisogno di un aumentato apporto di ferro che, se non adeguatamente assunto, può determinare anemia; per questo è importante non solo fare ricorso ad alimenti ricchi di ferro, ma anche che questo sia assunto in grandi quantità ed in forma facilmente assimilabile. Il ferro di origine animale si trova nella carne e nei suoi derivati e viene ben assimilato dall’organismo. Tra le fonti di ferro di origine vegetale, meno assimilabile, vi sono le verdure verdi, i fagioli secchi, le arachidi e i cereali da colazione arricchiti di vitamine e minerali. Molto importante è anche l’assunzione di vitamina C perché aiuta l’assorbimento del ferro di origine vegetale.

Prima di affrontare una gravidanza, le donne dovrebbero assumere quotidianamente dell’acido folico per ridurre il rischio di concepire un figlio affetto da malformazioni dell’apparato neurologico, quali ad esempio la spina bifida. Viene infatti consigliato di assumere almeno 0,4 mg al giorno di acido folico sotto forma di integratori, di alimenti arricchiti o di entrambi, oltre a consumare alimenti che lo contengono tra cui la crusca e le verdure verdi crude.

Durante la gravidanza invece i micronutrienti, ovvero vitamine (A, B, C, D, E, K), minerali (calcio e fosforo) e oligoelementi (ferro, zinco, selenio e manganese) sono indispensabili per l’integrità e il corretto funzionamento del sistema immunitario, cerebrale e fisico, soprattutto poiché il 70% del tessuto cerebrale del bebè si sviluppa durante la vita fetale e il restante 30% durante gli anni pre-scolari. Il periodo dagli ultimi tre mesi di gestazione ai primi tre anni d’età del bambino è quello più a rischio di malnutrizione e diventa indispensabile assicurare un’alimentazione ottimale. Il ferro, lo zinco, il selenio e il rame, insieme a varie vitamine (A, E, C, D, B2, B6, acido folico), sono indispensabili per lo sviluppo del sistema immunitario; il calcio, il fosforo e le vitamine A, C, D e K contribuiscono a mantenere l’integrità e la mineralizzazione delle ossa.

Dal momento che l’aspettativa di vita per le donne è aumentata (più che per gli uomini) fino a superare l’età di 80 anni e dato che l’età della Menopausa non è sostanzialmente cambiata, le donne possono passare circa 30 anni – quasi un terzo della loro vita – in uno stato di post menopausa. In questo periodo la ridotta produzione di estrogeni è associata alla rapida perdita di tessuto osseo e alla comparsa dell’osteoporosi dopo i cinquant’anni. Alcuni consigli utili per fronteggiare le problematiche legate alla menopausa: svolgere una regolare attività fisica; preferire cibi e bevande ricche di calcio (formaggi, yogurt e latte), facendo però sempre attenzione ai livelli di grassi nel sangue; scegliere cavoli, bietole, radicchio, frutta secca, legumi e acque minerali ricche di calcio e alimenti come il pesce, ricchi di vitamine D; utilizzare se necessario integratori alimentari su consiglio del medico; evitare il consumo di alcolici e il fumo di sigaretta; esporsi con cautela all’azione benefica dei raggi solari.

È quindi essenziale promuovere abitudini nutrizionali sane fin dalla prima giovinezza, svolgere un adeguato esercizio fisico, curare il proprio benessere mentale: le scelte di stili di vita fatte da giovani possono abbassare le probabilità di sviluppare Osteoporosi e altre malattie croniche e invalidanti durante la vecchiaia, contribuendo a mantenersi in salute il più a lungo possibile.

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Bellezza e benessere a portata di mano… anche in inverno

Con l’arrivo della stagione invernale fanno la loro comparsa basse temperature, vento gelido, umidità o eccessiva secchezza: tutti fattori che, con l’inquinamento e l’esposizione ai raggi UV, aggrediscono la pelle di grandi e bambini – soprattutto quella del viso e le labbra – e i capelli, con il risultato di avere alla fine della giornata una cute secca, screpolata, ruvida, opaca. Questo succede perché il film idrolipidico e lo strato corneo, cioè quello più superficiale dell’epidermide, prime barriere contro le aggressioni esterne, sono sottoposti in questo periodo a notevoli e continui stress ambientali. Qual’è il meccanismo? Ricordiamo che proprio a livello dello strato corneo si verifica la produzione del “fattore di idratazione naturale” della pelle (NMF, ovvero “natural moisturizing factor”), un insieme di sostanze tra cui aminoacidi e zuccheri, cui vanno ad aggiungersi sali minerali, acido lattico e urea, prodotti dalla sudorazione; l’ “NMF” svolge un ruolo molto importante per il mantenimento dell’idratazione della cute, ma questa capacità diminuisce via via che le temperature si abbassano. Inoltre il freddo, determinando un diminuzione della temperatura corporea, induce ad un conseguente aumento del livello di evaporazione dell’acqua presente sulla superficie cutanea. L’epidermide quindi si disidrata, si screpola, si arrossa. Per riportare la cute alle condizioni ottimali è necessario seguire tre regole: pulizia, idratazione e nutrimento. Anche l’alimentazione può aiutare a contrastare l’azione del freddo e difendere la pelle: una Dieta ricca di frutta e verdura di stagione introduce il necessario apporto di vitamine e sali minerali; di grande aiuto anche il pomodoro, l’uva e la mela, rispettivamente ricchi di licopene, resveratrolo e floretina, potenti antiossidanti naturali. Queste preziose sostanze possono essere assunte anche attraverso un’integrazione alimentare mirata, utile a coadiuvare l’abituale Dieta alimentare e il benessere dell’organismo. Per facilitare l’idratazione ricordarsi infine di bere molta acqua – almeno un litro e mezzo al giorno – anche se non si sente lo stimolo della sete. Oltre all’alimentazione, gli alleati tradizionali per la bellezza e la salute del viso sono i prodotti idratanti, che devono soprattutto reintegrare la miscela presente naturalmente sull’epidermide; il fondotinta può essere utile, soprattutto se dotato di adeguato filtro solare. Anche le labbra sono particolarmente delicate e vanno costantemente protette. Per evitare screpolature, via libera a rossetto e burrocacao, il cui utilizzo quotidiano garantisce labbra morbide e difese. Gli esperti consigliano di dedicare tutti i giorni almeno dieci minuti alla pulizia e all’idratazione di guance, mento e fronte. La detersione della pelle va fatta con latte detergente e tonico, quindi purificare con un gel esfoliante e idratare con una crema specifica adatta alle caratteristiche cutanee. In questo periodo in particolare può essere utile aggiungere al trattamento abituale per l’idratazione un emolliente a base di calendula e camomilla, dalle proprietà lenitive e riepitelizzanti. In casi di arrossamenti e bruciori, un ottimo rimedio per bambini e anziani è invece rappresentato dall’olio di germe di grano; un piccolo quantitativo applicato prima di uscire consente di affrontare senza timore le avversità climatiche. Leggi anche Il consiglio dell’esperto

Rientro no stress dalle vacanze

Le vacanze sono finite e il ritorno alla routine quotidiana non è un momento piacevole da affrontare. Una ricerca condotta dall’Istat nel 2010 ha evidenziato infatti che ben un italiano su dieci soffre del cosiddetto stress da rientro o post vacation blues.

Senso di stordimento, calo dell’attenzione, mal di testa, digestione difficile, raffreddore, mal di gola, tosse e dolori muscolari sono i sintomi principali. Il cambiamento di ritmi dalla spiaggia alla scrivania, il traffico cittadino, gli orari fissi rendono infatti difficoltoso il riadattamento alle vecchie abitudini. Per questo, per rendere meno traumatico questo momento, potrebbe essere utile seguire alcuni accorgimenti: prevedere almeno 1 o 2 giorni di decompressione tra il rientro dalle vacanze e il ritorno al lavoro; cercare di rendere per quanto possibile graduale l’impatto con il lavoro, senza voler eccedere da subito; prolungare il clima della vacanza organizzando week end fuori città o uscite con gli amici per mantenere vivi i ricordi piacevoli; stillare un elenco di obiettivi da raggiungere per incanalare le proprie energie nelle varie attività in maniera efficace ed efficiente; praticare una regolare attività fisica che permetta all’organismo di sentirsi bene come in vacanza.

Non bisogna poi trascurare l’importanza di una sana alimentazione che in questo periodo dovrebbe essere ricca di quelle sostanze in grado di aiutarci a superare lo stress e i malesseri ad esso collegati. Fondamentale rimane il consumo di frutta, ricca di vitamine e sostanze antiossidanti che possono aiutarci a combattere Ansia e stress. L’uva rossa ad esempio, funge da ricostituente naturale grazie alla presenza di potassio, magnesio, fosforo, calcio e ferro e contribuisce alla prontezza mentale grazie agli zuccheri di rapida assimilazione di cui è ricca.

Questi consigli devono però fare i conti con i diversi stili di vita imposti dal ritorno alla quotidianità che non sempre consentono di metterli in pratica facilmente, specialmente quando si parla di alimentazione. Per questo, quando non si è certi dell’assunzione quotidiana delle giuste quantità di micronutrienti, può essere utile ricorrere all’integrazione di alcune sostanze che hanno proprietà benefiche sul nostro organismo, quali ad esempio le vitamine del gruppo B per garantire l’energia che occorre in questo periodo. A tutto vantaggio del benessere va invece l’assunzione di estratti di alcune piante, tra le quali ad esempio la griffonia, una pianta che contiene il 5-HTP, l’aminoacido diretto precursore della serotonina, principale mediatore e regolatore dell’umore, della fame e del sonno. Anche l’integrazione con omega-3, in questo particolare periodo dell’anno, può essere utile per gli effetti sulle funzioni del sistema immunitario. Per prevenire e alleviare gli eventuali disturbi gastrointestinali che spesso si manifestano al ritorno dalle vacanze, può invece essere utile assumere probiotici che possono avere effetti positivi sull’equilibrio della flora batterica.

Infine, per porre rimedio alle conseguenze dello stress da rientro che si manifestano a volte anche sui capelli che appaiono sfibrati e poco vigorosi, può essere utile ricorrere agli integratori alimentari appositamente studiati a base di vitamine, minerali, amminoacidi o altre sostanze.

Si tratta di piccoli e semplici accorgimenti che aiutano a facilitare la ripresa dei ritmi quotidiani, a mantenere il benessere e avere la marcia in più necessaria ad affrontare la stagione fredda ormai alle porte.

Per ricominciare con energia, un aiuto dagli integratori alimentari

Il rientro in città spesso porta con sé un po’ di malumore, acuito anche dai fastidi legati al cambio di stagione, come i primi raffreddori. Semplici rimedi possono aiutare ad affrontare questo momento di passaggio e ad attenuare quel senso di stanchezza legato all’arrivo della stagione autunnale. Una delle prime difficoltà che a volte si presenta è l’alterazione del ritmo sonno-veglia. Perciò bisogna cercare di ripristinare l’equilibrio abituando l’organismo ad orari costanti.

Inoltre, un capitolo importante è sicuramente quello dell’alimentazione. Ritornare alla routine quotidiana significa anche archiviare gli eccessi e le sregolatezze dei mesi estivi recuperare un regime alimentare corretto e organizzato: ciò si traduce in cibi altamente nutritivi ed energetici.

Le principali proprietà di alcune vitamine e sali minerali1 che possono diventare un valido aiuto per il benessere dell’organismo durante i cambi stagionali. Per cominciare, le vitamine del complesso B, importanti per il metabolismo cellulare e per trasformare i macronutrienti in energia. In particolare, le vitamine B2 (detta anche Riboflavina) e B6 contribuiscono alla riduzione della stanchezza e del senso di affaticamento e sono utili per regolare la normale funzione psicologica. La vitamina B12 coadiuva la formazione dei globuli rossi e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario.

Tra i minerali, assicurarsi il giusto apporto di ferro, prezioso per chi si sottopone a stress importanti, poiché salvaguarda la funzione cognitiva, riducendo gli stati di stanchezza; del potassio, un elemento importante che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e a mantenere equilibrata la pressione sanguigna; e del magnesio, una risorsa efficace nei periodi di tensione.

Per fare il carico di queste vitamine e minerali è necessario arricchire la propria dieta di frutta e verdura di stagione. Inoltre, lontano dai pasti, bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Sono piccoli consigli per depurare e riequilibrare l’organismo, facilitando così il processo di espulsione delle tossine.

 

Anche l’utilizzo di integratori alimentari può essere utile per mantenere il benessere dell’organismo. A questo proposito, l’estratto di Echinacea, aiuta la funzionalità delle prime vie respiratorie e le naturali difese dell’organismo.

Per approfondimenti: si veda rettifica regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione.

Positivo ruolo svolto dalla Carnitina nel contrastare lo stress ossidativo

Le alterazioni del profilo lipidico plasmatico, e in particolare l’ aumento dei livelli del colesterolo LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, rappresentano unanimamente uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare, legato all’insorgenza di aterosclerosi.

Anche l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) è considerata un fenomeno importante nella formazione e nell’evoluzione della placca ateromatosa; si ritiene, infatti, che siano le LDL in forma ossidata ad indurre l’accumulo di colesterolo e la progressione delle lesioni aterosclerotiche che possono portare all’occlusione del vaso sanguigno. L’ossidazione delle LDL è un processo che può verificarsi in tutti le persone sottoposte ad uno stress ossidativo, ed in particolare nei pazienti diabetici, in cui l’iperglicemia gioca un ruolo importante.

La carnitina è una piccola molecola che viene sintetizzata nel fegato e nei reni a partire da due aminoacidi chiamati rispettivamente lisina e metionina, ma può anche essere introdotta con gli alimenti, in particolare carne e prodotti caseari. Nelle nostre cellule la carnitina si lega agli acidi grassi e ne permette il trasporto all’interno dei mitocondri, piccoli organelli intracellulari, dove i grassi verranno catabolizzati per ricavare energia.

Dato questo ruolo pro-energetico della carnitina, molte ricerche si sono incentrate sul ruolo di una sua supplementazione nel miglioramento delle prestazioni sportive. Questi studi hanno fatto emergere un’altra importante possibilità di utilizzo della carnitina, ossia il controllo della lipemia (concentrazione di trigliceridi e colesterolo nel sangue).

Da una recente ricerca condotta da un gruppo italiano (Malaguarnera et al., 2009) è emersa un’altra importante azione della carnitina, ossia la protezione delle LDL dall’ossidazione. In questo studio 80 pazienti diabetici sono stati supplementati con 2 grammi di L-carnitina o con placebo per 3 mesi consecutivi. Alla fine del periodo di trattamento i soggetti supplementati hanno mostrato un significativo miglioramento, rispetto al gruppo placebo, dei parametri correlati al processo di ossidazione delle LDL.

Questi risultati supportano l’ipotesi che una supplementazione con L-carnitina sia in grado di coadiuvare la riduzione dell’ossidazione delle LDL, contribuendo a contrastare il processo aterosclerotico.

A cura della prof. Alessandra Bordoni (Dietologa), e dr.a Marta Baldini (Esperta in nutrizione ed attività fisica )

Referenze

Malaguarnera M, Vacante M, Avitabile T, Malaguarnera M, Cammalleri L, Motta M. L-Carnitine supplementation reduces oxidized LDL cholesterol in patients with diabetes. Am J Clin Nutr. 2009 Jan; 89(1):71-6.

Effetti benefici dell’estratto di melagrana in persone anziane sane

Il melograno (malum = mela, granum = grano; nome scientifico Punica Granatum) è un arbusto spinoso originario dell’Asia occidentale e facente parte della famiglia delle punicaceae (dal latino punicum = cartaginese). Fin dall’antichità il frutto del melograno è simbolo di fertilità, abbondanza e longevità, e la tradizione popolare gli attribuisce effetti positivi per la salute. Tali effetti sono oggi confermati da numerosi lavori scientifici che ne evidenziano i benefici.

La melagrana contiene sostanze antiossidanti come polifenoli, tannini e antocianine che agiscono positivamente sullo stato di benessere del nostro organismo ed hanno un ruolo importante nel contribuire a contrastare l’insorgenza di diverse patologie. Per esempio, alla presenza di tannini sono dovute le proprietà astringenti e diuretiche dell’ estratto e del succo di melagrana, che sono anche considerati importanti antielmintici e antinfiammatori in quanto ricche fonti di vitamina A e vitamina B.

Nello studio di Guo et al. recentemente pubblicato (Guo C. et al., 2008) sono stati comparati, su 26 soggetti anziani (media 62 anni) sani, gli effetti antiossidanti di due bevande a base di estratti naturali di melagrana e di mela. Il campione studiato è stato suddiviso in 2 gruppi:

  • Gruppo 1, che assumeva 250 ml/die di bevanda a base di estratto di mele (contenuto in flavonoidi 9,2 mg/100 g e in proantocianidine 3,4 mg/100g) ;
  • Gruppo 2, che assumeva 250 ml/die di bevanda a base di estratto di melagrana (contenuto in flavonoidi: 17,4 mg/100 g e in proantocianidine 18,2 mg/100 g).

A tutti i soggetti era stata data indicazione di non modificare le proprie abitudini nutrizionali e di stile di vita durante il periodo di trattamento e di non consumare integratori a base di composti antiossidanti. All’inizio dello studio e dopo 4 settimane di tale supplementazione, ad ogni soggetto è stato prelevato un campione di sangue, e successivamente si sono analizzate, sul siero o sul plasma, la capacità antiossidante totale, i livelli di attività degli enzimi antiossidanti superossido dismutasi (SOD) e catalasi (CAT) e le concentrazioni di vitamina E e C.

Al termine della supplementazione, la capacità antiossidante totale e l’attività degli enzimi antiossidanti sono apparse significativamente maggiori nel gruppo 2 (supplementato con succo di melagrana) rispetto al gruppo 1 (supplementato con succo di mela). I livelli plasmatici di vitamine E ed C sono apparsi simili nei due gruppi. Secondo gli Autori, la maggiore azione antiossidante della melagrana rispetto alla mela sarebbe attribuibile alla sua composizione, ed in particolare alla presenza di importanti polifenoli come antocianidine, tannini idrolizzati, acido allegico e punicalagine.

I risultati ottenuti confermano che il consumo giornaliero di estratto o succo di melagrana può favorire una significativa protezione contro i danni associati a stress ossidativo, aumentando le difese antiossidanti organiche, in soggetti anziani.

Referenze

Guo C, Wei J, Xu Y, Pang W e Jiang Y. Pomegranate juice is potentially better than apple juice in improving antioxidant function in elderly subjects. Nutrition Research 28.2008.