Probiotici e Prebiotici
I “probiotici”, secondo la definizione del Ministero della Salute, sono: “microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo” (1). Presenti in alimenti di derivazione casearia, come yogurt e latte fermentato, i probiotici sono in grado di favorire lo sviluppo di batteri utili all’organismo; in particolare, è riconosciuta loro la proprietà di favorire l’equilibrio della flora intestinale (2).Possono essere assunti anche come integratori alimentari
Un probiotico ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: sopravvivere attraverso il tratto digestivo, colonizzare il tratto intestinale, essere sicuro all’uso e stabile durante la conservazione in condizioni normali.
Il prebiotici sono sostanze presenti negli alimenti che non vengono digerite dall’organismo umano.
Sono costituiti soprattutto da carboidrati, i più importanti dei quali sono gli oligosaccaridi e l’inulina.
Svolgono un ruolo significativo perché stimolano la crescita e l’attività di alcuni batteri intestinali, promuovendo le attività dei probiotici (bifidobatteri e lactobatteri).
Tra i prebiotici, il lattulosio (disaccaride formato da fruttosio e galattosio) è uno zucchero che contribuisce all’accelerazione del transito intestinale.
Per saperne di più su probiotici e prebiotici:
si veda anche “Sistema gastrointestinale”, a cura della prof. a Alessandra Bordoni
(1) Position Paper Probiotici e salute – stato dell’arte basato sulle evidenze sono stati approvati da ADI, FIMMG, SIGE, SIMG, SINuPe
(2) Linee guida Ministeriali sui probiotici – revisione 2011
Probiotici e prebiotici
L’interesse nei confronti dei probiotici è in crescita: e non solamente da parte del mondo scientifico, ma anche da parte del pubblico dei consumatori. Un atteggiamento che trova probabilmente giustificazione, oltre che nell’ampia disponibilità di prodotti con queste caratteristiche e nei consistenti investimenti pubblicitari delle aziende più attive sul mercato, anche nel grande numero di studi scientifici pubblicati negli ultimi anni sull’argomento, che a sua volta testimonia una crescente attività di ricerca nel settore. La complessità scientifica dell’argomento stesso, e delle sue numerosissime sfaccettature, è emersa in particolare negli ultimi mesi, in seguito alla pubblicazione dei pareri dell’EFSA sulla valutazione di claims sulla salute relativi a diversi probiotici ai sensi dell’art.13 del Regolamento CE 1924/2006.
Nella maggior parte dei casi EFSA ha eccepito su aspetti di natura metodologica (e specialmente sulla caratterizzazione dei ceppi proposti), ma per alcuni probiotici il gruppo di lavoro EFSA (il cosiddetto NDA panel – Nutrition, Dietetics and Allergies) ha rilevato che le pubblicazioni citate nella domanda e i dati in esse descritti erano insufficienti o inadeguati a dimostrare la relazione tra il consumo del prodotto e i benefici per la salute. Obiettivo di questa breve messa a punto è di valutare criticamente, in questo contesto, le evidenze scientifiche che supportano effetti favorevoli sulla salute di ceppi probiotici.
I probiotici, validi alleati per aiutare a combattere gli stati di raffreddamento
Le rapide variazioni di temperatura a cui siamo esposti durante l’inverno, favoriscono raffreddamenti che portano a stati di alterazione e malessere. E’ possibile mantenere il nostro benessere anche nei mesi più freddi dell’anno e far fronte a questi stati influenzali grazie all’alimentazione e ad uno stile di vita sano e equilibrato.
Un aiuto per combattere gli stati di raffreddamento è offerto dai “batteri buoni”. L’azione dei probiotici non si limita infatti alla più conosciuta funzione sull’intestino, ma il loro consumo regolare rappresenta un valido alleato per stimolare le difese immunitarie. Il consumo di probiotici incide sulla presenza e la gravità dei sintomi e il sistema immunitario è più protetto dalle infezioni in coloro che assumono probiotici rispetto a coloro che assumono un placebo. L’impiego dei probiotici in questa area della salute si prospetta quindi come particolarmente interessante (Corthesy et al., 2006; Lomax & Calder, 2009)*.
In età pediatrica i dati ottenuti suggeriscono che i probiotici possono rappresentare un mezzo sicuro per ridurre il rischio di otiti medie acute precoci ed il ricorso ad antibiotici per le infezioni respiratorie ricorrenti durante il primo anno di vita. Mentre, in età adulta, viene evidenziata una riduzione della durata degli episodi di Raffreddore di almeno due giorni, e della severità dei sintomi, tra i soggetti che avevano assunto il probiotico rispetto a quelli che avevano assunto placebo**.
Gli alimenti ed integratori con probiotici possono quindi essere un’utile risorsa che la natura mette a disposizione per favorire il benessere e aiutare a combattere gli stati di raffreddamento che costringono a letto tante persone durante i mesi invernali.
* Contenuti scientifici tratti da *Dossier Scientifico su probiotici e prebiotici, a cura di Franca Marangoni e Andrea Poli, NFI scaricabile da questo sito **Probiotici e salute – stato dell’arte basato sulle evidenze, redatto da NFI