Estate, amica dei bambini

All’inizio della stagione estiva giunge finalmente, per la maggior parte delle persone, il tanto atteso momento delle vacanze. Tuttavia il periodo estivo non è esente da alcuni possibili rischi che è bene non sottovalutare.
Il caldo elevato innanzitutto può rappresentare per alcune fasce di popolazione, come bambini e anziani, un serio pericolo a causa della forte disidratazione che può provocare.
Per quanto riguarda i bambini in particolare, è fondamentale mantenerli sempre ben idratati: è quindi importante prestare la massima attenzione ad alcuni segnali di disidratazione, come il pianto senza lacrime, gli occhi leggermente incavati, la pelle disidratata al tatto e la scarsa produzione di urina. Il bambino indicativamente urina quattro volte al giorno urine chiare: se il colore è invece giallo intenso e con un odore forte, significa che il bambino non ha bevuto a sufficienza, e che non ha liquidi nell’organismo in quantità adeguata. Ecco perché quando si intraprende uno spostamento, anche breve, è necessario avere sempre con sé acqua e “cibi idratanti”, cioè ad alto contenuto di acqua, come frutta e verdura.
Per prevenire la disidratazione a tutte le età è quindi indispensabile bere molto – l’acqua è la nostra principale fonte di idratazione – e consumare frutta e verdura.

Ma perché l’acqua è tanto importante?

Nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita ed è anche il liquido presente in maggior quantità. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo. Inoltre, l’acqua entra nella struttura di varie sostanze e agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti (minerali, vitamine idrosolubili, aminoacidi, glucosio, ecc.), svolgendo un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nell’utilizzazione degli stessi nutrienti. L’acqua è anche il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie ed è indispensabile per la regolazione della temperatura corporea. Agisce inoltre come “lubrificante” e ha funzioni di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti, mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose (la cui funzionalità dipende da un giusto grado di idratazione) e garantisce la giusta consistenza del contenuto intestinale. Dato che in pratica non vi è alcun sistema all’interno dell’organismo che non dipenda direttamente dall’acqua, è facile intuire che mantenere un giusto equilibrio del nostro “bilancio idrico” (cioè del rapporto tra le “entrate” e le “uscite” di acqua) è fondamentale per conservare un buono stato di salute nel breve, nel medio e nel lungo termine.

Oltre all’acqua, ritenuta in assoluto la migliore soluzione per l’idratazione, è possibile rendere la sete un momento gustoso grazie a prodotti come il miele o il fruttosio. Tra le bevande amiche dei bambini – e non solo – troviamo anche succhi, spremute, centrifugati, tè verde (che ha un contenuto molto limitato di teina) e tè deteinato, karkadè, infusi, frappé di frutta.
Prima di fare giocare i bambini all’aperto nelle giornate più calde, assicurarsi sempre che il bambino assuma un’adeguata quantità di acqua e, se l’attività fisica si prolunga oltre un’ora e il clima è molto umido, è opportuno somministrare bevande contenenti zuccheri e sali minerali.

Infine alcuni suggerimenti della Federazione Italiana Medici Pediatri per affrontare in tutta sicurezza le vacanze estive:

  • al mare o in montagna, usare costantemente creme a fattore di protezione superiore a 15 SPF. Si deve ricordare di applicare la crema almeno ogni 2 ore, soprattutto se il bambino suda molto. E’ stato calcolato che l’80 % dell’esposizione solare nella vita avviene nei primi 20 anni di vita, e questo spiega perché dobbiamo essere attenti a ridurla il più possibile. Evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata ( tra le 11 e le 16).
  • Prevenire le punture di insetti: l’estate è il momento delle zanzare, che ormai pungono anche di giorno, ma anche di api, zecche e acari. Attenzione ai ristagni di acqua vicino ai luoghi dove giocano i bambini, che vanno comunque protetti con dei repellenti per insetti adatti alla loro età.
  • In piscina o al mare, sorvegliate sempre i bambini che si trovano in prossimità dell’acqua (anche bassa) e ricordate che l’ambiente umido favorisce la diffusione di germi. I bambini molto piccoli, proprio per il fatto di portare il pannolino, possono facilmente trasmettersi l’un l’altro dei germi, che passano attraverso la condivisione dell’acqua delle piscine. La clorazione dell’acqua non sempre è sufficiente ad impedire il passaggio di germi patogeni. Meglio quindi evitare ai bambini piccolissimi l’uso di piscine comuni, e disinfettate bene le piccole piscine di uso domestico.
  • Nei bambini più grandi, così come negli adulti, il periodo estivo favorisce l’insorgenza delle otiti esterne. Il ristagno d’acqua nell’orecchio crea un ambiente ideale per la crescita di germi: per prevenire le infezioni controllate sempre che i bambini si asciughino le orecchie, evitando l’uso di bastoncini cotonati, e, se si frequentano spesso piscine o giochi acquatici, applicare qualche goccia di vaselina all’imbocco del condotto prima del bagno, o pulire il condotto dopo il bagno con una soluzione lievemente acida (anche acqua e aceto).
  • Create un programma di impegni e attività, ad esempio sul calendario, che creerà un’attesa e per cui i bambini si possono preparare, stimolando così la loro immaginazione. Cercate di impiegare il loro tempo facendovi aiutare durante la giornata in piccoli compiti e tenete a disposizione materiali che possono usare in attività creative (cartone, colori, forbici) oltre a tanti libri da leggere nelle giornate in cui non è possibile uscire.
  • Attenzione alle infezioni da alimenti. Nel periodo estivo i germi crescono meglio per le alte temperature. Ricordatevi sempre di lavare bene le mani prima di manipolare gli alimenti. Carne, pesce e uova devono essere preparate su piani separati dalle verdure e, cotti ad alte temperature subito prima di essere serviti. Le superfici della cucina devono essere accuratamente disinfettate con soluzioni clorate. Evitate di dare ai bambini alimenti più a rischio quali carni poco cotte o alimenti preparati in anticipo e conservati in frigorifero insieme ad alimenti crudi.

Dalla cosmesi nutrizionale, ecco la dieta per la pelle

A cura di Giovanni Scapagnini

Con l’estate sono in arrivo le tre famose “S” che minano il benessere della nostra pelle: Sole, Sudorazione, Stress. L’impatto dei raggi UV, l’inquinamento atmosferico, seguiti dai ritmi frenetici a cui siamo spesso sottoposti, sono tra i principali agenti che concorrono alla bellezza delle pelle e che giocano un ruolo fondamentale al suo equilibrio.

Alcune nuove evidenze scientifiche relative al ruolo e alle proprietà benefiche di alcuni gruppi di vitamine e antiossidanti che ci aiutano a mantenere il benessere della pelle. L’aspetto più rilevante dell’integrazione alimentare per la pelle riguarda la fotoprotezione e la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, attraverso sostanze nutrizionali ad azione antiossidante e antiinfiammatori. L’utilizzo di integratori alimentari ad azione antiossidante, e/o in grado di inibire in modo specifico le metallo proteasi di matrice (famiglia di enzimi del gruppo delle proteasi), costituisce infatti una delle più promettenti strategie di prevenzione contro l’invecchiamento cutaneo e la prevenzione di fenomeni degenerativi della pelle, come risulta da numerose ricerche sperimentali.

I primi studi a dimostrare l’efficacia dell’integrazione alimentare per migliorare aspetti estetici e funzionali della pelle risalgono ai primi anni ‘80 e riguardano soprattutto le vitamine, in primis la vitamina C. Essa infatti, oltre a svolgere un’importante azione protettiva antiossidante nei confronti dei radicali liberi indotti dai raggi UV, è in grado di stimolare le fasi della biosintesi del collagene da parte dei fibroblasti del derma umano, e operare così una rigenerazione della matrice cutanea, come dimostrato sin dal 1981 in una studio pubblicato su PNAS1. Tra le vitamine del complesso B, sia la biotina che l’acido pantotenico, sono risultate utili al mantenimento della salute della pelle e degli annessi cutanei (capelli, unghie).

Oggi però i dati più interessanti sull’azione fotoprotettrice e anti-invecchiamento di composti nutraceutici riguardano due categorie di molecole appartenenti al mondo vegetale, i carotenoidi e i polifenoli.

I carotenoidi, gruppo di molecole lipofile di origine vegetale – tra cui licopene, la luteina, la zeaxantina e soprattutto il beta-carotene, una provitamina A – sono efficaci antiossidanti, grazie alla loro azione di scavenger (letteralmente spazzini) di radicali liberi, e numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra una Dieta ricca in carotenoidi e la riduzione di varie tipologie di malattie degenerative dell’invecchiamento cutaneo. Nel 1996 è stato pubblicato uno dei primi studi sull’uomo che dimostrava l’azione fotoprotettrice del beta-carotene assunto oralmente, misurata attraverso la riduzione dell’eritema indotto da esposizione a UV, e della sua capacità di accumularsi nella pelle2. Più recentemente il licopene, un carotenoide particolarmente concentrato nel pomodoro, è stato oggetto di numerosi studi per la sua notevole capacità antiossidante e foto protettiva: pochi mesi fa uno studio pubblicato su British Journal of Dermatology3 ha dimostrato che la somministrazione di tale supplemento (pomodoro concentrato in licopene) per 10 settimane è in grado di ridurre del 40% l’eritema indotta da UV e di stimolare la rigenerazione del collagene.

Altre sostanze di origine vegetale appartenenti al gruppo dei polifenoli, si sono dimostrate in grado di inibire i processi infiammatori cutanei e l’attività delle metallo proteasi di matrice, contrastando così gli effetti del fotoinvecchiamento cutaneo. La curcumina, ad esempio, il pigmento giallo contenuto nel tumerico, attraverso la sua azione antiinfiammatoria e antiossidante, è stata usata con successo in numerosi modelli sperimentali di patologie infiammatorie della pelle, quali la sclerodermia e la psoriasi4.

Molte altre sostanze polifenoliche sono risultate essere in grado di inibire in maniera significativa l’induzione e l’attività delle metalloproteinasi di matrice, come ad esempio, l’Epigallocatechingallato, contenuto nel tè verde5, o l’acido carnosico e il carnosolo estratti dal rosmarino6. Anche le catechine del cacao7, le procianidine dell’uva8 sono in grado di prevenire i danni legati agli UV e di migliorare alcuni parametri funzionali della pelle, quali l’elasticità e l’idratazione.

Oggi non solo i dermatologi e i medici estetici ma anche i nutrizionisti sono sempre più interessati alle potenzialità salutistiche della “dieta per la pelle”.

Nutrire infatti in maniera corretta la pelle e sostenere attraverso un’adeguata integrazione la sua fisiologia rappresenta la frontiera che ha portato alla Nutricosmesi, un nuovo approccio che identifica la possibilità di usare composti contenuti negli alimenti, attraverso la Dieta o specifici integratori, per favorire il benessere e la fisiologia della pelle, supportando quella che viene oramai definita “la bellezza dall’interno”.           

Bellezza e benessere a portata di mano… anche in inverno

Con l’arrivo della stagione invernale fanno la loro comparsa basse temperature, vento gelido, umidità o eccessiva secchezza: tutti fattori che, con l’inquinamento e l’esposizione ai raggi UV, aggrediscono la pelle di grandi e bambini – soprattutto quella del viso e le labbra – e i capelli, con il risultato di avere alla fine della giornata una cute secca, screpolata, ruvida, opaca. Questo succede perché il film idrolipidico e lo strato corneo, cioè quello più superficiale dell’epidermide, prime barriere contro le aggressioni esterne, sono sottoposti in questo periodo a notevoli e continui stress ambientali. Qual’è il meccanismo? Ricordiamo che proprio a livello dello strato corneo si verifica la produzione del “fattore di idratazione naturale” della pelle (NMF, ovvero “natural moisturizing factor”), un insieme di sostanze tra cui aminoacidi e zuccheri, cui vanno ad aggiungersi sali minerali, acido lattico e urea, prodotti dalla sudorazione; l’ “NMF” svolge un ruolo molto importante per il mantenimento dell’idratazione della cute, ma questa capacità diminuisce via via che le temperature si abbassano. Inoltre il freddo, determinando un diminuzione della temperatura corporea, induce ad un conseguente aumento del livello di evaporazione dell’acqua presente sulla superficie cutanea. L’epidermide quindi si disidrata, si screpola, si arrossa. Per riportare la cute alle condizioni ottimali è necessario seguire tre regole: pulizia, idratazione e nutrimento. Anche l’alimentazione può aiutare a contrastare l’azione del freddo e difendere la pelle: una Dieta ricca di frutta e verdura di stagione introduce il necessario apporto di vitamine e sali minerali; di grande aiuto anche il pomodoro, l’uva e la mela, rispettivamente ricchi di licopene, resveratrolo e floretina, potenti antiossidanti naturali. Queste preziose sostanze possono essere assunte anche attraverso un’integrazione alimentare mirata, utile a coadiuvare l’abituale Dieta alimentare e il benessere dell’organismo. Per facilitare l’idratazione ricordarsi infine di bere molta acqua – almeno un litro e mezzo al giorno – anche se non si sente lo stimolo della sete. Oltre all’alimentazione, gli alleati tradizionali per la bellezza e la salute del viso sono i prodotti idratanti, che devono soprattutto reintegrare la miscela presente naturalmente sull’epidermide; il fondotinta può essere utile, soprattutto se dotato di adeguato filtro solare. Anche le labbra sono particolarmente delicate e vanno costantemente protette. Per evitare screpolature, via libera a rossetto e burrocacao, il cui utilizzo quotidiano garantisce labbra morbide e difese. Gli esperti consigliano di dedicare tutti i giorni almeno dieci minuti alla pulizia e all’idratazione di guance, mento e fronte. La detersione della pelle va fatta con latte detergente e tonico, quindi purificare con un gel esfoliante e idratare con una crema specifica adatta alle caratteristiche cutanee. In questo periodo in particolare può essere utile aggiungere al trattamento abituale per l’idratazione un emolliente a base di calendula e camomilla, dalle proprietà lenitive e riepitelizzanti. In casi di arrossamenti e bruciori, un ottimo rimedio per bambini e anziani è invece rappresentato dall’olio di germe di grano; un piccolo quantitativo applicato prima di uscire consente di affrontare senza timore le avversità climatiche. Leggi anche Il consiglio dell’esperto

Un’abbronzatura sicura con il consumo del licopene, un carotenoide naturale.

Il licopene appartiene al gruppo di carotenoidi naturali, molecole di origine vegetale che l’uomo non è in grado di sintetizzare e che quindi deve introdurre con l’alimentazione. I carotenoidi sono presenti in elevate quantità in alimenti quali frutta, ortaggi e verdure a foglia verde; in particolare, il licopene si riscontra soprattutto nel pomodoro e nei suoi derivati, nell’anguria, nel pompelmo rosa, nella papaia: infatti è il pigmento principalmente responsabile del colore rosso intenso tipico di questi prodotti.
Diversi studi hanno evidenziato l’importanza del consumo dietetico di licopene al fine di preservare la salute e il benessere fisico, prevenendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari e di alcune forme tumorali, ed alcuni autori hanno riportato che un consumo abbondante di questo carotenoide ha effetti positivi anche a livello dermatologico, in particolare nella prevenzione dei danni derivati alla cute in seguito all’esposizione alla luce UV (eritemi solari, scottature, ma anche invecchiamento precoce fotoindotto).
Il licopene possiede un’altissima capacità antiossidante, ma la sua azione è in parte limitata dalla bassa biodisponibilità, ossia dal fatto che esso è poco assorbito a livello intestinale dopo l’introduzione con gli alimenti. A differenza di altre molecole antiossidanti, che risentono in modo negativo del trattamento termico degli alimenti, il licopene ha però una particolarità: la cottura dell’alimento ne aumenta la biodisponibilità, e per questo la salsa di pomodoro è considerata una miglior fonte di licopene rispetto al pomodoro crudo. L’utilizzo di integratori rappresenta un altro modo di assumere licopene in forma biodisponibile.
Un recente articolo scientifico (Stahl and Sies 2007) ha analizzato gli effetti di un consumo giornaliero di licopene introdotto sotto diverse forme sui livelli ematici della molecola, e quindi sul suo grado di assorbimento intestinale, e sulle sue capacità fotoprotettive. Per lo studio sono stati selezionati soggetti che, sulla base del colore della pelle, dei capelli e degli occhi erano definiti di fototipo II. Tali soggetti sono stati suddivisi in 4 gruppi, ognuno ricevente una diversa supplementazione giornaliera di licopene per 10-12 settimane:

  • 40 g di polpa di pomodoro, corrispondenti a 16 mg di licopene;
  • 400 ml di succo di carota, corrispondenti a 10 mg di licopene e 5.1 mg di β-carotene;
  • 2 capsule di un integratore contenente 9.8 mg di licopene e 0.4 mg di β-carotene estratti da pomodoro;
  • 500 ml di una bevanda contenente 8.2 mg di licopene e 0.4 mg di β-carotene estratti dal pomodoro.

Tutti i trattamenti hanno evidenziato un aumento del contenuto ematico di licopene, già evidente dopo 4 settimane di trattamento, ed anche un incremento della concentrazione di questo carotenoide a livello della cute. Parallelamente, si è osservata una diminuzione della fotosensibilità dei diversi soggetti, con una diminuzione della stessa pari al 45-50% rispetto ai valori precedenti al trattamento.
Questo studio non solo conferma il coinvolgimento del licopene nella protezione della pelle dall’azione dannosa dei raggi UV, ma evidenzia la pari efficacia tra l’introduzione del carotenoide con un integratore o con alimenti.

A cura della prof. Alessandra Bordoni (Dietologa), e dr.a Marta Baldini (Esperta in nutrizione ed attività fisica )

Riferimenti Bibliografici Stahl, W. and H. Sies (2007). “Carotenoids and flavonoids contribute to nutritional protection against skin damage from sunlight.” Mol Biotechnol 37(1): 26-30.

Uso dei flavonoidi da estratto di foglie di vite rossa per il trattamento della cellulite.

La Cellulite, definita col termine di “pannicolopatia-edemato-fibro-sclerotica”, è considerata un inestetismo che colpisce circa l’80-90% dei soggetti di sesso femminile. E’ un disturbo a carico dell’ipoderma, un tessuto situato sotto il derma (pelle), che ha natura adiposa ed ha la funzione di isolante e di riserva calorica dell’organismo. La sua struttura dipende da diversi fattori come il sesso, l’età, la nutrizione, influenze ormonali, etc. Infatti, si evidenzia soprattutto in alcune regioni del corpo (cosce, glutei e fianchi), particolarmente sensibili all’azione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni) che tendono a far ritenere liquidi e accumulare grasso.
Erroneamente si pensa che la Cellulite sia un eccesso di adiposità localizzata, mentre la vera patologia dipende da fenomeno degenerativo dell’ipoderma dovuto ad alterazioni del microcircolo che vanno ad incidere sulle sue più importanti funzioni metaboliche: le cellule adipose aumentano di volume e trattengono liquidi, mentre la microcircolazione, sanguigna e linfatica, procede con difficoltà, determinando una stasi idrica e un processo infiammatorio locale.
Sono diversi i rimedi contro la cellulite. Uno dei mezzi più usati è il classico massaggio, ma molto importante è anche seguire un’alimentazione corretta, povera di grassi e ricca di frutta e verdura. Gli antiossidanti presenti in alte concentrazioni in questi ultimi alimenti possono infatti aiutare a ripristinare la microcircolazione periferica e prevenire e/o migliorare il formarsi di cellulite. Uguale finalità hanno anche molte delle molecole antiossidanti presenti negli integratori. Gli antiossidanti in natura sono però moltissimi, e non hanno tutti la stessa attività.
Un articolo scientifico (Kalus U. et al., 2004) ha analizzato gli effetti sulla microcircolazione cutanea, sulla formazione di edemi cutanei e sulla circonferenza caviglie, polpacci e gambe di un estratto di foglie di vite rossa, ricco di flavonoidi. I flavonoidi sono molecole appartenenti alla classe dei polifenoli, di cui è nota l’attività antiossidante.
Per lo studio sono stati selezionati 71 soggetti (maschi e femmine), di età compresa tra i 32 e 72 anni, che accusavano problemi di insufficienza venosa e disfunzionalità alla microcircolazione. Tali soggetti sono stati suddivisi in 2 gruppi; uno di controllo, trattato con placebo, e l’altro cui è stato fatto assumere una dose di 360 mg/die di estratto di foglie di vite rossa per 6 settimane consecutive.
Tale trattamento ha evidenziato, già dopo 3 settimane, una riduzione significativa delle circonferenza di caviglie, polpacci e gambe rispetto al gruppo placebo. Dopo 6 settimane i risultati sono apparsi ancor più pronunciati. Parallelamente, si è osservato un miglioramento della microcircolazione cutanea con diminuzione di formazione di edemi cutanei, stasi e ritenzione idrica. Gli autori hanno inoltre constatato la totale tollerabilità del trattamento da parte dei soggetti in esame, con un ottimo grado di soddisfazione per i risultati ottenuti.
Questi dati indicano che l’estratto di foglie di vite rossa utilizzato è un metodo efficace per ridurre la formazione di edemi e di porosità venosa, e quindi anche di ritenzione idrica, importante fattore della cellulite. Anche se al momento non vi sono dati inerenti l’utilizzo di questi estratti per il miglioramento di tessuti colpiti da cellulite, questo studio indica la possibilità di una nuova soluzione naturale a uno dei problemi più diffusi nella popolazione femminile nel mondo occidentale.

A cura della prof. Alessandra Bordoni (Dietologa), e dr.a Marta Baldini (Esperta in nutrizione ed attività fisica )

Riferimenti Bibliografici Kalus Ulrich, Koscienly Juergen, Grigorov Alexandre, Schaefer Eckhard, Peil Hubertus and Kiesewetter Holger. Improvement of Cutaneous Microcirculation and Oxygen Supply in Patients with Chronic Venous Insufficiency by Orally Administered Extract of Red Vine Leaves AS195. Drugs R D. 2004;5(2):63-71.

Rossi Ana Beatris and Vergnanini André Luiz. Cellulite: a review. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2000 Jul;14(4):251-62.

La propoli, elemento ad alta concentrazione di flavonoidi, è un antico rimedio a supporto della funzionalità delle prime vie aeree

La propoli è prodotta dalle api ed è composta principalmente da secrezioni resinose che le api raccolgono sugli alberi (pioppi, abeti, olmi, betulle, ecc.) e che poi mescolano con saliva e cera.

La scoperta e l’utilizzo della propoli risalgono a tempi antichissimi, circa 6000 anni fa. I sacerdoti egiziani la usavano per mummificare le spoglie dei faraoni, mentre i medici la impiegavano per trattare le infezioni della pelle e dell’apparato respiratorio, e come cicatrizzante e disinfettante delle ferite. Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha messo in evidenza le proprietà e le azioni dei componenti della propoli, tra cui ricoprono un ruolo importante i flavonoidi, presenti per un 10% circa, che assicurano gran parte delle sue proprietà antimicrobiche.

Molto recentemente la propoli e le sue funzionalità sono state oggetto di una riesamina della letteratura. Il lavoro di Viuda-Martos e coll. (2008) valuta l’uso di un integratore a base di estratto di propoli in persone asmatiche. In questo studio, 46 persone di ambo i sessi (età 19-52 anni), colpiti da moderati attacchi di Asma da almeno 2 anni, sono stati suddivisi in 2 gruppi che assumevano un placebo o estratto acquoso di propoli (400 mg/d; propoli originaria del Sud America con una concentrazione del 0.05% di flavonoidi). Tutti i pazienti durante il periodo di trattamento mantenevano la propria regolare terapia a base di teofillina, senza assumere corticosteroidi o altri farmaci specifici. All’inizio, dopo 1 mese ed alla fine del trattamento, in tutti i soggetti è stata determinata la funzionalità ventilatoria (capacità polmonare), la concentrazione e la presenza di eventuali marker ematici di infiammazione (citochine) e il numero di attacchi d’asma notturni.

Al termine della sperimentazione, il gruppo trattato con propoli ha presentato una riduzione significativa del numero e della severità degli attacchi notturni d’asma (da 2.5 a 1 a settimana) e un’aumentata capacità ventilatoria (>50%) rispetto i valori iniziali.

Inoltre, i miglioramenti clinici descritti erano associati ad un abbassamento dell’oltre il 50% dei valori serici di citochine pro-infiammatorie. Al contrario, nei pazienti trattati con placebo non si sono osservate differenze significative nei diversi parametri misurati.

I risultati ottenuti dimostrano una forte capacità dell’estratto di propoli di agire positivamente sullo stato infiammatorio in persone asmatiche e tali effetti, secondo gli autori, sono da attribuire alla composizione del prodotto che include alte quantità di flavonoidi e acido caffeico. L’estratto di propoli, usato come integratore, appare pertanto idoneo come coadiuvante nel trattamento di stati infiammatori oro-faringei associati ad asma.

A cura della prof. Alessandra Bordoni (Dietologa), e dr.a Marta Baldini (Esperta in nutrizione ed attività fisica )

Riferimenti Bibliografici

Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J, Pérez-Alvarez JA Functional properties of honey, propolis, and royal jelly J Food Sci. 2008 Nov;73(9):R117-24.

Khayyala MT, El-Ghazaly MA, El-Khatib AS, et al. A clinical pharmacological study of the potential beneficial effects of a propolis food product as an adjuvant in asthmatic patients. Fundamental & Clinical Pharmacology 17 (2003) 93–10217 (2003) 93–102.

Rotolo di faraona con patatine novelle e verdurine al vapore

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

una faraona disossata
1 porro
1 uovo
20 g di burro
400 g di patatine novelle
un mazzo di carote novelle
8 zucchine baby
mezzo limone
10 steli di erba cipollina
olio extravergine di oliva, sale, pepe bianco

PREPARAZIONE

  1. Affettate sottilmente la parte bianca del porro e fatela sudare in metà del burro. Nel frattempo preparate una frittatina con l’uovo, sale e pepe.
  2. Stendete la faraona disossata sul piano di lavoro appoggiandola dalla parte della pelle. Salate e pepate la carne, quindi distribuitevi sopra il porro e coprite con la frittata. Arrotolate e legate la faraona con refe incolore da cucina.
  3. Rosolate il rotolo da tutti i lati, quindi abbassate la fiamma e cuocetelo a recipiente coperto bagnando via via con poco brodo bollente fino a quando è cotto.
  4. Spazzolate le patatine sotto l’acqua corrente. Eliminate le foglie delle carote lasciando attaccati alla radice 2 cm di gambo e sbucciatele con un pelaverdure. Spuntate le zucchine. Cuocete le verdure al vapore aggiungendo le zucchine 10 minuti dopo le altre verdure.
  5. Emulsionate con una piccola frusta il succo di limone con 6 cucchiai d’olio, sale e pepe, quando la citronnette si è addensata aggiungete l’erba cipollina tagliata a rondelline con un paio di forbici.
  6. Eliminate il refe e affettate il rotolo, trasferite la carne su un vassoio e versatevi sopra il sugo. Servitela con la verdura al vapore accompagnata dalla citronnette all’erba cipollina.