Sovrappeso e obesitá: l’importante é prevenire
Le cause
Predisposizione genetica e vita sedentaria. Lavoro in ufficio, uso auto poco tempo per lo sport
Abitudini alimentari. Pranzare fuori casa incentiva il consumo di cibi sbilanciati.
Alimentazione compulsiva e ansiosa dovuta allo stress
Bambini davanti a computer e tv, poche ore di attività fisica
I danni per la salute
Malattie cardiovascolari
Ipertensione
Diabete del secondo tipo
Disagio psicologico (depressione, isolamento)
Malattie ai reni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’obesità come una “epidemia” e come “ una delle maggiori sfide per la salute pubblica del XXI secolo”. Stima la popolazione obesa mondiale di ben 300 milioni, inclusi 115 milioni di obesi adulti nei paesi più sviluppati. L’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali fumo, Obesità e soprappeso, abuso di alcol, scarso consumo di frutta e verdura, sedentarietà, eccesso di grassi nel sangue e ipertensione arteriosa. Tali fattori di rischio sono responsabili da soli del 60% della perdita di anni di vita in buona salute in Europa e Italia.
E’ questa la premessa che apre il documento Guadagnare Salute che descrive e definisce le strategie del Ministero della Salute in tema di prevenzione dei fattori modificabili, relativi allo stile di vita, che incidono sul benessere dei cittadini nel nostro Paese.
A ciò si aggiunge come dato allarmante il fenomeno dell’obesità pediatrica, fino a qualche decennio fa ancora poco diffuso; evidenze scientifiche riconoscono all’obesità in età preadolescenziale e adolescenziale una forte capacità predittiva dello stato di Obesità in età adulta. In Italia oltre il 30% di bambini e adolescenti risulta in sovrappeso e tra questi circa il 10% è obeso.
I primi segnali sono ben visibili: il netto aumento di Diabete di tipo 2. Se dieci anni fa il rapporto tra Diabete di tipo 1 e 2 era, in bambini e adolescenti, di 1-2 casi ogni 100, oggi è salito a 8-10 ogni 100. La differenza sostanziale tra i due tipi di Diabete è che mentre il tipo 1 è la conseguenza di una mancata produzione di insulina da parte del pancreas, il tipo 2 si manifesta quando il pancreas eccessivamente sollecitato nella produzione di insulina, spesso proprio a causa di un’eccessiva e non corretta alimentazione, comincia a perdere la capacità di produrla in quantità sufficiente. Ed è quello che rischia di accadere ai bambini, ma maggiormente agli adolescenti, obesi.
Le conseguenze negative dell’obesità infantile non si fermano però al diabete. Esistono prove che l‘obesità è di per sé un fattore di rischio cardiovascolare anche nel bambino e che all’eccesso di peso sono spesso correlati a valori fuori norma della pressione arteriosa, riscontrabili tra i bambini già alle scuole elementari. Inoltre si stanno registrando sempre più spesso negli adolescenti segni della cosiddetta “sindrome metabolica”, finora considerata una patologia dell’adulto.
Come intervenire? Guarire da Diabete di tipo 2 come dalla sindrome metabolica non è cosa facile né certa: allora è molto meglio puntare sulla prevenzione. L’obesità, come sostengono gli esperti, è una malattia multifattoriale con un’inequivocabile componente genetica, ma condotta alimentare e stili di vita ne sono cause altrettanto importanti e preminenti per il suo sviluppo. I comportamenti maggiormente critici sono un’alimentazione non equilibrata e spesso eccessiva, la scarsa attività fisica e sportiva e l’eccessiva sedentarietà.
Tutti sanno che un corretto modo di alimentarsi, accompagnato da uno stile di vita adeguato, favorisce la longevità. Ma il problema non si risolve agendo solo sul contenimento degli introiti calorici voluttuari, perché almeno per i ragazzi è ben più grave e antifisiologica la decurtazione dell’attività fisica e quindi della spesa calorica. E’ un fatto incontestabile che la sedentarietà domina le loro giornate. Gli italiani brillano, infatti, per pigrizia: 35 milioni sono votati alla sedentarietà, ad un’alimentazione eccessiva di grassi, un terzo di giovani tra i 6 e 13 anni è in sovrappeso.
E quindi fondamentale tenere presente che i pilastri di qualsiasi alimentazione sono la varietà, la regolarità e il bilanciamento tra macronutrienti. Ciò significa che nel nostro organismo servono in media il 55-60% di calorie dai carboidrati, al massimo un 30% dai grassi e un 10-15% dalle proteine. Bilanciamento significa che alterando queste proporzioni costringiamo il nostro organismo a trasformare proteine in carboidrati, ad esempio con un notevole stress. Varietà vuol dire che abbiamo bisogno di sali minerali, sostanze antiossidanti, vitamine e acidi grassi polinsaturi che, se mancano, il nostro organismo non è in grado di fabbricare. Una Dieta dissociata è perciò squilibrata per definizione, se non motivata da una particolare e ben documentata intolleranza.
Quindi è indispensabile concentrare l’attenzione sui principi di una sana alimentazione unita ad esercizio fisico per mantenere uno stato di benessere dell’organismo.
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Benvenuta primavera! Come vivere bene il cambio di stagione
L’arrivo della primavera può in alcuni casi portare con sé stati di squilibrio psico-fisico con conseguenti situazioni di disagio e malessere. Lo affermano anche recenti indagini: la cosiddetta sindrome del “mal di primavera”! Senso di affaticamento, astenia, svogliatezza che può portare a disturbi di umore, sono sintomi sempre più frequenti. Ma un po’ di movimento all’aria aperta e un’alimentazione attenta possono aiutare a superare il cambio di stagione. Sono in particolare le variazioni climatiche, l’innalzamento della temperatura e il prolungamento delle ore di luce a comportare uno sforzo di adattamento dell’organismo che, con l’inizio della stagione, si traduce nella tipica sensazione di stanchezza. Questa si protrae per tutto il mese di aprile per scomparire a maggio, quando la bella stagione è ormai consolidata sotto tutti i suoi aspetti.
La luce rappresenta l’elemento meteorologico che maggiormente Influenza la nostra vita, agendo direttamente sull’organismo. Il nostro orologio biologico è infatti influenzato dalla luce solare attraverso un ormone – melatonina – che regola il ciclo sonno-veglia, indicando al nostro corpo la fase del riposo. La luce, inibendo la produzione di melatonina, induce a un surplus di lavoro che può in alcuni casi generare quella sensazione tipica d’affaticamento del cambio di stagione.
Con l’aumento delle ore di luce anche gli stili di vita subiscono delle variazioni; se durante la stagione invernale si tende a considerare conclusa una giornata intorno alle 18-19, con l’arrivo della primavera e dell’ora legale si posticipano le attività anche di un paio d’ore, cosa che contribuisce non poco alla sensazione di stanchezza!
Anche la pressione arteriosa può subire modificazioni che contribuiscono alla sensazione di spossatezza e astenia. L’aumento della temperatura può provocare in soggetti particolarmente sensibili, un abbassamento della pressione che genera stanchezza cronica, senso di inadeguatezza fisica, vertigini, sonnolenza dopo i pasti e, in alcuni casi, forti mal di testa. Altro fenomeno da non sottovalutare è rappresentato dalla fioritura delle piante e dalle conseguenti allergie al polline che esse producono.
Nei soggetti allergici alcune sostanze introdotte attraverso la respirazione, l’alimentazione o semplicemente per contatto cutaneo vengono riconosciute pericolose per l’organismo, di conseguenza vengono prodotti anticorpi specifici contro di esse. Ai contatti successivi si possono manifestare reazioni più o meno violente: eruzioni cutanee, starnuti, difficoltà di respirazione. Le malattie di natura allergica hanno manifestazioni così diverse che non esiste un trattamento uguale per tutte; tuttavia data la loro origine comune si è potuto stabilire un comune metodo di prevenzione: l’individuazione della sostanza che ha provocato la malattia. Cosa non sempre facile!
Ma allora in generale cosa fare per combattere in modo naturale la sindrome del mal di primavera? Dedicare più tempo a se stessi per il proprio benessere psicofisico, programmando un momento della giornata alla cura del proprio corpo o all’hobby preferito per combattere tensione e irritabilità. Ascoltare i segnali che arrivano dal corpo. Anche piccoli malesseri, disturbi digestivi etc non devono essere trascurati ma, se possibile, prevenirli, perché potrebbero essere sintomo di una leggera depressione; meglio individuarli prevenirli e non trascinarli per mesi. Combattere la pigrizia, con un po’ di moto, senza tuttavia sottovalutare il bisogno di riposo e sonno per l’organismo
Gli esperti consigliano un’alimentazione leggera soprattutto la sera, senza tè, caffè e cioccolata in quanto contengono sostanze eccitanti che possono causare insonnie; preferire alimenti come cereali, insalate, limoni e agrumi, miele. Bere di frequente e tanto, preferibilmente acqua, per idratare l’organismo e aiutarlo a eliminare le tossine accumulate nei mesi invernali. Un aiuto può venire dagli integratori: indicati sali minerali e vitamine del gruppo B e C; ginseng come energizzante e ginko biloba per favorire la concentrazione.
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Caldo africano! Mi sento proprio giú
Le alte temperature del caldo estivo possono provocare disagio ed effetti sfavorevoli a tutte le età. In particolare il caldo diventa un pericolo se:
- la temperatura esterna supera i 32-35 gradi e si accompagna ad un elevato grado di umidità, che impedisce la regolare sudorazione; da sottolineare che spesso la temperatura in casa è superiore a quella esterna, se ci si trova in locali non ben ventilati e con tetti e solai non ben isolati.
Sotto la pressione del caldo afoso, soprattutto nelle città, è ancora più importante seguire un’alimentazione sana ed equilibrata per superare al meglio anche la giornata più afosa. I cibi che non possono mancare nel periodo estivo sono: frutta e ortaggi, per l’alto contenuto di acqua, per l’apporto vitaminico e minerale, soprattutto potassio, dotato di effetto antiastenico (cioè antifatica) e per reintegrare le eventuali perdite dovute alla sudorazione; indispensabile e abbondante l’assunzione di acqua.
La maggiore sudorazione, peraltro oltre all’acqua, implica una consistente perdita di sali minerali, che si può correggere consumando frutta e verdura fresca e colorata: nelle albicocche ad esempio troviamo potassio e carotenoidi, ma soprattutto tantissima vitamina A, importante elemento antiossidante. Per aiutare a combattere la sete è bene non far mancare anche una buona porzione di melone e anguria, molto ricchi di acqua, sali minerali, carotenoidi e vitamina C. Nelle ciliegie, invece si può trovare potassio e calcio per le ossa, e nelle carote, oltre al carotene che favorisce l’abbronzatura, vi sono potassio e fibra; esse hanno anche il grande vantaggio di esserci tutto l’anno, come i cavoli, il sedano e la cicoria. Mentre il re delle insalate italiane d’estate è il pomodoro, ricco di licopene, importante antiossidante.
Come già ricordato, è importante poi bere molto, in particolare acqua, almeno 1,5-2 litri al giorno e anche di più se si suda molto; meglio evitare le bevande ghiacciate, i cibi troppo elaborati e gli alcolici.
Ma il caldo Influenza anche la circolazione delle gambe, soprattutto delle donne. Gambe pesanti, formicolii, piedi e caviglie gonfi, capillari in evidenza sono i sintomi che arrivano con l’aumento della temperatura. La circolazione si affatica, perché rallenta la sua marcia di ritorno verso il cuore. Il caldo infatti aumenta la sudorazione e fa perdere, per evaporazione, molti liquidi così il sangue diventa più denso e si crea un ristagno nelle vene.
I consigli: praticare almeno 40 minuti di attività fisica al giorno; modificare la propria dieta, più pesce e meno carne, meno grassi, frutta e verdura in gran quantità, niente fumo e poco caffè. Integratori salini, utili se si suda molto e ricorrere ad altre sostanze come i bioflavonoidi di origine vegetale che possono essere d’aiuto nell’attenuare sintomi di stanchezza, pesantezza e formicolii.
10 regole per affrontare il caldo estivo
- evitare di uscire e di svolgere attività fisica nelle ore più calde della giornata (dalle 11.00 alle 17.00)
- aprire le finestre al mattino e abbassare le tapparelle o socchiudere le imposte
- rinfrescare gli ambienti in cui si soggiorna
- coprirsi quando si passa da un ambiente molto caldo a uno con aria condizionata
- indossare indumenti chiari, non aderenti e di fibre naturali
- proteggersi con cappellino e occhiali da sole
- bagnarsi subito con acqua fresca in caso di mal di testa provocato da un colpo di sole o di calore
- consultare il medico se si soffre si pressione alta (ipertensione arteriosa) e non interrompere o sostituire di propria iniziativa la terapia
- ricordarsi di bere spesso
- ricorrere per un aiuto agli integratori salini
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Primavera: risvegliamo l’organismo
Tempo di primavera. Tempo di rinascita, di sole, di attività all’aria aperta. L’arrivo della bella stagione coincide infatti con il rifiorire della natura, la maturazione della frutta più prelibata, il risplendere del cielo, il progressivo allungamento delle giornate. Un momento positivo che sostiene l’animo e predispone all’azione. L’arrivo della primavera, però, è per molti associato anche ad uno stato di stanchezza e di malessere noto proprio come “mal di primavera”. Molti studiosi hanno infatti già ampiamente dimostrato che esiste un legame molto stretto tra le condizioni climatiche-atmosferiche e i processi fisiologici che avvengono nell’organismo. L’aumento della temperatura e il prolungamento delle ore di luce possono infatti creare delle difficoltà di adattamento in alcuni soggetti particolarmente sensibili poiché si tende ad essere più reattivi e a prolungare di qualche ora le varie attività della giornata. E l’organismo, reduce di un inverno lungo e rigido e da periodi prolungati di intenso lavoro arriva a questo momento indebolito e debilitato. Ecco che, proprio all’arrivo della bella stagione, molti sono affetti da stanchezza cronica, da un forte senso di stress e di irritabilità che incidono negativamente sul normale svolgimento delle attività quotidiane. Per affrontare quindi l’arrivo della primavera con serenità è bene non lasciarsi prendere dall’indolenza e preparare l’organismo depurandolo dalle tossine accumulate durante l’inverno. Ecco qualche piccolo suggerimento: A Tavola Per depurare l’organismo e farlo funzionare meglio bisogna limitare il consumo di quelle pietanze elaborate che richiedono un processo digestivo troppo lungo come gli alimenti grassi. Sarebbe invece utile privilegiare i cibi ricchi di proteine come carne e pesce abbinati a verdura e frutta di stagione, soprattutto quella ricca di vitamina C, antiossidanti e betacarotene come cavoli, bietole, carciofi, carote e frutti rossi. Può essere utile anche aumentare il consumo di riso che vanta proprietà depurative. Evitare inoltre sia le diete drastiche che le grandi abbuffate alternando piuttosto pasti leggeri ma frequenti che forniscono energia senza appesantire l’organismo. Di fondamentale importanza ridurre anche l’apporto di sale e bere molta acqua naturale aggiungendo una tisana o un’infusione di erbe depurative la sera prima di andare a letto per aiutare l’organismo a depurarsi dolcemente. Per sopperire ad alcune carenze nutrizionali dovute ad un’alimentazione incompleta o squilibrata potrebbe essere utile anche ricorrere agli integratori alimentari ad azione tonificante come il ginseng, la pappa reale, il ginko biloba, l’eleuterococco e la rodiola. Con l’arrivo dei primi caldi si consigliano anche quelli a base di vitamine e sali minerali che aiutano la reidratazione. In Palestra o all’aria aperta Per essere tonici e pronti ad affrontare la bella stagione, può aiutare anche svolgere una regolare attività fisica. L’importante è non esagerare: la parola d’ordine è infatti gradualità! Troppo sport potrebbe infatti sovraffaticare l’organismo, mentre troppo poco sport impedisce all’organismo di liberarsi dalle tossine accumulate durante tutto l’inverno. Attenzione al guardaroba Con l’arrivo della primavera, spesso associato a sbalzi di temperatura e cambiamenti climatici improvvisi è bene stare molto attenti anche a cosa s’indossa. La soluzione più efficace è optare per un abbigliamento a strati che consenta di adattarsi ai cambiamenti scoprendosi se fa caldo e coprendosi se la temperatura scende repentinamente. Regolarità nel riposo Per evitare la tipica stanchezza primaverile è bene cercare di mantenere costante il nostro abituale ritmo sonno-veglia evitando di cambiare bruscamente abitudini. Il fatto che le giornate siano sensibilmente più lunghe non implica che anche le attività si debbano protrarre fino a tarda sera. Con se stessi… Per affrontare l’arrivo della bella stagione nel modo giusto è importante anche dedicare un po’ di tempo e di attenzione a se stessi per scaricare la tensione e recuperare energia fisica e mentale. Per questo è fondamentale trovare, all’interno della giornata, un momento per dedicarsi al proprio hobby preferito o semplicemente alla cura del proprio corpo. Se a questo si aggiunge un po’ di stretching sarà più facile liberare la mente ed eliminare lo stress.