Aminoacidi

Sono composti organici costituenti le proteine e quindi sono componenti indispensabili nell’alimentazione umana e animale.

Dei venti amminoacidi proteici, alcuni sono definiti essenziali Un amminoacido è definito essenziale se all’interno dell’organismo non sono presenti le strutture necessarie a sintetizzarlo; è perciò necessario che questo amminoacido venga introdotto con la dieta. Gli amminoacidi essenziali sono la lisina, la leucina, l’isoleucina, la metionina, la fenilalanina, la treonina, il triptofano, la valina e l’istidina.

Gli amminoacidi ramificati, L-leucina, L-isoleucina e L-valina, rappresentano circa 1/3 degli amminoacidi costituenti le proteine muscolari e, diversamente dagli altri amminoacidi, possono essere utilizzati direttamente dal muscolo come fonte energetica. L’esercizio fisico può determinare un maggiore fabbisogno di questi amminoacidi, in quanto ne determina un consumo. L’integrazione con amminoacidi ramificati prima dell’esercizio potrebbe attenuare la degradazione delle proteine muscolari durante l’esercizio stesso e promuovere il recupero di quelle danneggiate

La principale fonte degli amminoacidi per i mammiferi è rappresentata dalle proteine. Cibi particolarmente ricchi di proteine sono carne, pesce, uova, latte e derivati.

Le Linee Guida del Ministero della Salute sugli integratori a base di sostanze ad effetto nutritivo e fisiologico diverse da vitamine e minerali, indicano che le miscele di aminoacidi essenziali contribuiscono al soddisfacimento del fabbisogno proteico/azotato, mentre gli aminoacidi ramificati integrano la dieta dello sportivo ad un apporto massimo giornaliero di 5 g come somma di leucina, isoleucina e valina,

Minerali, vitamine e antiossidanti

L’associazione tra alimentazione, stile di vita e salute è ormai ampiamente riconosciuta. Una Dieta varia ed equilibrata, adeguata al livello di attività fisica, garantisce una condizione di benessere e svolge riconosciuti effetti protettivi nei confronti delle malattie cronico-degenerative, prime tra tutti quelle del sistema cardiocircolatorio, che rappresentano anche in Italia la prima causa di morte (ISTAT, 2010).

Numerosi studi epidemiologici, ad esempio, hanno confermato che tra le popolazioni che seguono una Dieta di tipo mediterraneo, ricca di frutta, verdura, cereali, legumi, grassi vegetali insaturi, si registra una più lunga aspettativa di vita e una minore prevalenza di malattie croniche, soprattutto (ma non solo) cardiovascolari. Alcuni studi di intervento, condotti cioè su volontari che hanno seguito una Dieta controllata per un determinato periodo di tempo, hanno dimostrato che gli effetti diretti principali a breve termine di questo tipo di alimentazione riguardano il controllo del peso (Razquin et al, 2010) e l’aumento delle difese dell’organismo contro i processi ossidativi (Urquiaga et al., 2010), i cui danni sono associati alle malattie cardiovascolari. D’altra parte l’aumento della capacità antiossidante della dieta, e quindi del consumo di cibi ricchi di composti antiossidanti si associa al miglioramento del metabolismo del glucosio e quindi alla riduzione del rischio di diabete di tipo 2 (Psaltopoulou et al., 2010).

La frutta e la verdura, ma anche il tè, il vino, il cioccolato apportano piccole quantità di sostanze, differenti tra loro, che hanno in comune un’attività di tipo antiossidante.

Primavera: un aiuto dalle vitamine

Per mantenere o raggiungere uno stato di benessere in primavera, la corretta alimentazione e un sano stile di vita sono gli elementi cardine; non di rado però si verificano situazioni di malnutrizione per eccesso calorico o lipidico, glucidico o proteico o per difetto, soprattutto di vitamine e minerali, tali da rendere necessari interventi correttivi e, nell’ultimo caso, un’integrazione di questi micronutrienti. In particolare, in primavera, l’organismo ha necessità di assumere con l’alimentazione tutte le vitamine. Per esempio è importante arricchire la razione quotidiana con alimenti ad elevati contenuti di:

  • Vitamina C (si trova in natura negli agrumi, kiwi, peperoni, cavolfiori, cipolle, spinaci, prezzemolo, ananas, verze, frutti di bosco), indicata per i suoi effetti trofici e protettivi sulla circolazione, in particolare sui capillari, e per contrastare i raffreddori, così frequenti in primavera per i repentini sbalzi di temperatura;
  • Vitamina A e betacarotene (sua provitamina): tutti i vegetali di colore giallo e arancio ne sono dotati, come carote, pomodori, arance, banane, zucca, patate, aglio; è importante per la vista, soprattutto per la visione crepuscolare, contrasta i processi di invecchiamento delle cellule e mantiene in particolare il buon stato di salute degli epiteli (cute e mucose)
  • Vitamina E (contenuta in tutte le verdure a foglie verdi, germe di grano e legumi): aiuta a contrastare i radicali liberi, è infatti un potente antiossidante assai prezioso contro i processi d’invecchiamento.

Gli integratori alimentari possono essere un utile complemento laddove l’alimentazione è povera di questi nutrienti essenziali. I più utilizzati sono i composti di vitamine molto labili, come le idrosolubili (C e gruppo B) che si alterano facilmente negli alimenti per effetto del calore. Per questo dovrebbero essere integrate nell’alimentazione soprattutto dei bambini e degli anziani, specie questi ultimi per le loro difficoltà a consumare ortaggi a causa dei frequenti problemi masticatori. Ma anche durante la gravidanza e l’allattamento per l’aumentato fabbisogno sia della gestante che della “nutrice”. Un ruolo prezioso può essere svolto, sempre nel periodo primaverile, dai cosiddetti “integratori funzionali”, ovvero quegli integratori a base di svariate sostanze come estratti vegetali, fibre, probiotici, prebiotici dotati di attività coadiuvante i processi fisiologici dell’organismo e le reazioni metaboliche.

Proteggere i vasi venosi dalla calura estiva

Durante l’estate l’aumento della temperatura tende a provocare una dilatazione dei vasi sanguigni, in particolare di quelli venosi, peggiorando i disturbi tipici dell’insufficienza venosa come gambe pesanti, gonfiore alle caviglie e sensazione di fastidio e talvolta di dolore ai polpacci. Dalla natura un valido aiuto per aiutarci a proteggere i vasi venosi dalla calura estiva.

IPPOCASTANO (Aesculus Hippocastanum)

Originario dei Balcani, l’ippocastano della famiglia delle “Ippocastanaceae” deriva curiosamente il proprio nome dall’antica abitudine dei turchi di usare i semi, ricchi di fecola, per nutrire i cavalli che soffrivano di problemi respiratori. Il frutto, simile alle castagne, ha un sapore amaro. E’ diffuso oggi in tutta Europa, Medio Oriente e in Iran. Nel seme dell’ippocastano sono presenti flavonoidi e saponine, tannini, vitamine del gruppo B, una provitamina D e la vitamina K. L’ippocastano favorisce i fenomeni di vasocostrizione e migliora il tono venoso; è anche un antinfiammatorio e decongestionante, indicato per il trattamento degli stati edematosi. Può essere usato localmente per trattare varici, flebiti, emorroidi, contusioni ed ematomi. Come agisce l’ippocastano? Causa un aumento del tono capillare, dovuto ad un incremento della contrazione della muscolatura liscia della parete vascolare e anche ad un aumento della resistenza e dell’elasticità dei capillari, con diminuzione della loro permeabilità. Questo estratto è quindi particolarmente utile nel caso di capillari fragili. E’ stata fatta una valutazione degli studi clinici relativi all’azione “fleboprotettiva” dell’ippocastano. Tutti questi studi indicano un importante miglioramento nella sintomatologia dei pazienti. Sei studi indicano un significativo calo del dolore e dei formicolii alle caviglie, cinque studi suggeriscono un evidente calo nella circonferenza delle caviglie, uno studio ha paragonato l’effetto dell’estratto secco di ippocastano con quello delle calze contenitive, riscontrando un’efficacia simile ad esse. In tutti questi studi gli effetti collaterali sono stati rari e di lieve entità. Altri studi clinici hanno esaminato l’effetto dell’escina, il principio attivo dell’estratto di ippocastano, in pazienti con insufficienza venosa delle gambe, dimostrando che è efficace nel favorire il miglioramento del microcircolo venoso. Può talvolta causare modesti disturbi di stomaco e reazioni allergiche cutanee. Non va utilizzato durante la gravidanza, l’allattamento e in età pediatrica.

CENTELLA (Centella Asiatica)

Della famiglia delle Apiaceae, cui appartengono anche il prezzemolo e la carota, la centella è originaria dell’Oriente, essendo diffusa in una zona che va dal Madagascar all’Indonesia. Secondo la tradizione il nome centella deriva dal verbo “centellinare” e si riferisce al fatto che questa piccola pianta assorba, goccia a goccia, l’acqua delle zone palustri nelle quali vive. Il nome scientifico più adottato, soprattutto nel XVII secolo, fu Hydrocotyle (hydro = acqua + cotyle=ciotola) derivato dalla somiglianza delle foglie ad una scodella capace di contenere dell’acqua. Le foglioline di questa pianta rampicante contengono principi attivi i cui effetti curativi erano da secoli noti alle popolazioni locali, soprattutto per la cura di ferite, piaghe e ulcere. In India e in Malesia la pianta divenne celebre come “Erba delle Tigri”; tale denominazione derivava dall’osservazione che le tigri del Bengala si curavano le ferite riportate dopo gli scontri contro altri animali rotolandosi su tappeti erbosi ricoperti da tale pianta. L’effetto benefico fu poi ripreso dalle popolazioni indigene per la cura delle ferite. Questa pianta infatti, trova largo impiego nella medicina popolare indiana anche come cicatrizzante. Le proprietà della centella rimasero sconosciute nel mondo occidentale fino al XVII secolo, quando i botanici olandesi Rhumphius e Rheede, incuriositi dalla fama di questa pianta, la introdussero nel vecchio continente. La centella stimola la produzione di collageno da parte delle cellule che lo producono chiamate fibroblasti, e ciò migliora l’elasticità e la robustezza della parete vasale. Inoltre accelera la cicatrizzazione delle piccole ferite cutanee di qualsiasi origine e delle piccole ustioni, ed è indicata per il trattamento della cellulite. Sono stati fatti alcuni studi clinici su pazienti con insufficienza venosa cronica agli arti inferiori, che assumevano per bocca un estratto di centella per due o tre mesi. Al termine di tale periodo i pazienti trattati con la centella mostravano un’evidente riduzione dei sintomi presenti prima del trattamento e del gonfiore alle caviglie e un miglioramento dell’elasticità dei vasi venosi. E’ stato dimostrato che formulazioni topiche contenenti estratto purificato al 60% di centella applicate tre volte al giorno su piccole ferite cutanee hanno aumentato la proliferazione cellulare e la sintesi del collageno nella zona lesionata. A dosi elevate può causare cefalea, e non è da utilizzare in gravidanza e durante l’allattamento.

RUSCO (Rusco Aculeatus)

Il rusco è una pianta comune in tutta Europa, nei luoghi incolti al margine dei boschi. La pianta è facilmente riconoscibile per il suo diffusissimo utilizzo decorativo nel periodo natalizio; ha le foglie verdi e pungenti con bacche rosse ed è universalmente noto come “pungitopo”. Alcune sostanza contenute nel rusco, come le saponine steroidee, stimolano i fenomeni di vasocostrizione e migliorano quindi il tono venoso: l’estratto del rusco viene impiegato nel trattamento dell’insufficienza venosa, in particolare di quella a carico degli arti inferiori e delle emorroidi. Alcuni studi clinici hanno valutato per due mesi l’effetto dell’estratto di rusco in pazienti con insufficienza venosa cronica. I sintomi iniziali erano presenti prima del trattamento in questa incidenza: dolore ai polpacci 79%, senso di pesantezza alle gambe 85%, crampi alle gambe 74% e gonfiore alle caviglie 82%. Dopo il trattamento le percentuali suddette si riducevano rispettivamente al 20%, 12%, 8% e 14%. L’esame capillaroscopico mostrava una riduzione della congestione dei vasi venosi dal 98% al 20% e un miglioramento del flusso sanguigno nei capillari dell’80%: lo studio mostra che l’estratto di rusco è utile nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica. E’ preferibile evitare l’utilizzo in gravidanza e durante l’allattamento.

MIRTILLO NERO (Vaccinium myrtillus)

Della famiglia delle Ericaceae, il mirtillo è una pianta diffusissima e ben nota a tutti gli amanti della montagna; privilegia il sottobosco con terreno siliceo e quindi acido in mezza montagna, e si può trovare pressoché in tutto l’emisfero settentrionale. Questi frutti sono propri della cultura settentrionale tanto che in Irlanda e in Scozia si festeggia la “domenica del mirtillo”, dedicata alla raccolta delle bacche, che vengono successivamente utilizzate nella preparazione di crostate, confetture e sciroppi. In Scandinavia, Francia e Germania, il mirtillo viene consumato in grandi quantità sia fresco che trasformato in acqueviti, sciroppi, salse e gelatine. Nel Nord America i mirtilli erano parte dell’alimentazione degli indiani, che li consumavano freschi in estate e seccati in inverno. Le bacche del mirtillo, specialmente quello rosso, considerate simbolo di pace dagli indiani Delaware, erano utilizzate per tingere corpi e tappeti. La medicina popolare da sempre utilizza foglie e bacche del mirtillo nero per infusi, decotti, sciroppi etc.., cui si attribuivano diverse attività medicamentose – astringenti, antisettiche e antibatteriche, antiflogistiche e ipoglicemizzanti-. Il fitocomplesso del mirtillo protegge il microcircolo artero-venoso, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Esso inoltre favorisce il benessere delle cellule endoteliali, ovvero quelle dello strato più interno dei vasi sanguigni, e incrementa il flusso sanguigno nei capillari interessati. Alcuni studi clinici fatti in pazienti con insufficienza venosa cronica hanno dimostrato che l’estratto secco titolato di mirtillo riduceva i danni ai capillari artero-venosi, la loro permeabilità e ne aumentava l’elasticità e la robustezza. Tali risultati sono dovuti, anche, alla notevole capacità dell’estratto di mirtillo di combattere i danni causati dai radicali liberi alla parete dei vasi sanguigni. Ma le preziose proprietà di questa pianta non finiscono qui. Di particolare rilievo il contenuto in antociani, responsabili delle principali attività del mirtillo nero, cioè l’azione vitaminica P-simile e la capacità di favorire l’acuità visiva crepuscolare e notturna (non a caso durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti della RAF che consumavano notevoli quantità di confetture di mirtillo sembravano avere una migliore visione durante le missioni notturne).

VITIS VINIFERA (Vite da vino)

Fin dall’antichità l’uva è il simbolo della vita e dell’arte di vivere, così come il vino è presente fin dagli albori della civiltà e il suo uso è testimoniato nelle pagine della più antica letteratura. La sua origine di perde nella notte dei tempi, ma di sicuro sappiamo che nel 5.000 a. C. compare nella cosiddetta “mezzaluna fertile”, l’area della Mesopotamia. Il primo popolo a lasciarci testimonianze furono gli egizi, che lasciarono affreschi nelle proprie tombe in cui illustravano la coltivazione della vite. In seguiti i antichi greci diffusero la coltura del vino e delle tecniche di vinificazione, indicando come “Enotria”, ovvero terra del vino, l’Italia meridionale, terra ricchissima di vigneti. L’uva e’ un buon energetico, re-minalizzante, disintossicante, ha proprietà diuretiche e lassative, contiene sali minerali, fosforo, calcio, potassio, per l’80% e’ costituita da acqua. E’ adatta quindi, per essere consumata nelle convalescenze, negli stati di anemia, in gravidanza e durante l’allattamento. L’uva, così come il succo d’uva, ha inoltre un eccezionale potenziale energetico nei confronti del tessuto muscolare e nervoso ed è per questo indicato per chi pratica sport e a chiunque prima di un lavoro o di uno sforzo impegnativo. Valida anche come ottimo disintossicante, l’uva è ampiamente utilizzata durante le diete perché aiuta a scaricare le tossine accumulate. Mangiare uva o bere succo di uva rossa quotidianamente dà sollievo all’organismo e svolge un’azione favorevole sull’appetito e sul sonno e, grazie alla presenza dei flavonoidi che hanno capacità dilatoria e rendono il sangue più fluido impedendo la formazione di emboli e coaguli, aiuta a prevenire l’arterioscelosi e alcune malattie delle arterie coronariche. E’ stato dimostrato che l’estratto di semi e bucce di uva rossa ostacola l’attività degli enzimi che attaccano e distruggono il tessuto connettivo-elastico della parete dei vasi sanguigni. E’ inoltre molto efficace nel combattere i danni causati dai radicali liberi alla parete dei vasi sanguigni. Grazie a queste azioni l’estratto di vitis è usato da tempo per la sua valida azione venoprotettiva, venotonica e protettiva sui capillari. Alcuni studi clinici hanno valutato l’effetto dell’estratto di vitis vinifera in pazienti con insufficienza venosa degli arti inferiori; al termine della sperimentazione il volume medio delle caviglie era notevolmente diminuito, e così pure la circonferenza del polpaccio e l’intensità dei sintomi.

Integratori e menopausa

In coincidenza con la fine della funzione riproduttiva la donna inizia ad avvertire numerosi sintomi che con il trascorrere dei mesi diventano sempre più frequenti e fastidiosi. Tali sintomi definiti “neurovegetativi” raggiungono il loro acme nei primi anni della postmenopoausa, riconoscendo nella caduta dei livelli di estrogeni la causa principale.

Il sintomo più frequente e mal sopportato dalle donne è rappresentato dalla comparsa delle vampate di calore. Tale sintomo è presente in oltre l’80% delle donne che vanno in Menopausa fisiologica mentre colpisce più del 90% delle donne sottoposte ad asportazione chirurgica delle ovaie. Le vampate di calore si manifestano anche durante la notte contribuendo in tal modo ad aggravare altri disturbi, come ad esempio l’insonnia, che a lungo andare contribuisce all’insorgenza di ansia, irritabilità e in alcuni casi anche depressione.

Il deficit estrogenico determina anche una riduzione della vascolarizzazione e delle fibre elastiche a livello vulvare e vaginale, accelera il processo di demineralizzazione delle ossa, con conseguente osteopenia –ovvero riduzione della massa ossea – e osteoporosi, in quanto gli estrogeni favoriscono l’assorbimento di calcio a livello intestinale e il processo di mineralizzazione a livello dell’osso.

Una terapia a base di estrogeni sarebbe il trattamento più indicato nel ridurre la sintomatologia vasomotoria e vulvovaginale ma per molte donne esistono controindicazioni alla terapia ormonale sostitutiva per cui è necessario disporre di terapie alternative.

Negli ultimi tempi il mercato farmaceutico si è arricchito di numerosi integratori alimentari a base principalmente di fitoestrogeni derivati dalla soia a cui sono associate vitamine e altre sostanze vegetali, utili nell’alleviare i sintomi legati a questo delicato periodo nella vita della donna.

E’ opportuno tuttavia fare alcune precisazioni riguardo i fitoestrogeni in quanto non tutti hanno la stessa efficacia. Innanzitutto i fitoestrogeni sono composti di origine vegetale presenti in circa 300 piante. Per definizione sono molecole dotate di azione estrogenica, anche se molto meno potente di quella dell’estradiolo, il principale ormone estrogeno femminile. Le principali classi di fitoestrogeni comprendono gli isoflavoni, i lignani, i cumestani e i lattoni. Tra questi solo gli isoflavoni ed i lignani sono dotati di dimostrata attività biologica nell’uomo, gli altri sono attivi solo negli animali.

In particolare, rispetto agli altri fitoestrogeni, gli isoflavoni sono dotati di attività estrogenica più elevata. Sebbene con minore affinità, essi si legano al recettore degli estrogeni, formando un complesso recettoriale che funziona in modo simile.

Recenti studi hanno dimostrato la progressiva riduzione delle vampate e delle sudorazioni in seguito all’assunzione di fitoestrogeni. Per esercitare una protezione nei confronti delle vampate di calore dovrebbero essere utilizzate dosi di 45-90 mg di isoflavoni della soia, che significano circa 2-3 pasti a base di soia al giorno. Gli integratori di isoflavoni consentono una migliore gestione del dosaggio rispetto all’assunzione di cibi ricchi di soia, aspetto che si traduce in una maggiore efficacia. I risultati sono apprezzabili in modo più evidente dopo la seconda settimana di assunzione. Tali prodotti, inoltre, non determinano effetti collaterali.

Gli integratori a base di isoflavoni di soia reperibili in commercio non sono tutti uguali. E’ necessaria una scelta ben ponderata perché, insieme a prodotti di elevata qualità, si possono trovare prodotti di scarso livello qualitativo e tecnologico o non correttamente messi sul mercato.

Sono inoltre state commercializzate alcune formulazioni topiche a base di isoflavoni di soia con l’obiettivo di alleviare la sintomatologia vulvo-vaginale in postmenopausa. La disponibilità di preparati contenenti una adeguata dose di isoflavoni della soia si è dimostrata efficace nel migliorare in modo significativo le problematiche vulvo-vaginali.

Tra le altre azioni, gli estrogeni possiedono anche un’attività antiossidante, cioè inibiscono la formazione di radicali liberi. Anche i fitoestrogeni si sono dimostrati in grado di esercitare una spiccata attività antiossidante, antinfiammatoria ed antipertensiva.

Per la Menopausa inoltre, gli integratori a base di vitamina D e calcio sono indicati come coadiuvanti nella prevenzione dell’osteoporosi grazie all’azione combinata mirata ad aumentare l’assorbimento di calcio a livello intestinale e di accrescere la sua disponibilità a livello dell’osso, reso quindi meno fragile. Mentre gli integratori a base di vit. A, C, ed E sono quelli maggiormente in grado di esercitare un effetto benefico nei confronti del seno.

Pertanto, alla luce di quanto esposto, si ritiene l’uso degli integratori alimentari un valido aiuto per le donne in menopausa, in particolare a coloro che non fanno uso di terapie ormonali. Naturalmente la scelta del tipo di integratore da utilizzare, in accordo con il medico o il farmacista di fiducia, si dovrà basare sull’individuazione di quale sintomo/i si intenda alleviare.

Dott. Vincenzo de Leo

In forma per l’estate

Il periodo pre-estivo è quello in cui maggiormente si concentrano gli sforzi di molte donne e ragazze per una “remise en forme” in vista delle vacanze.

L’uso di integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche (che vanno distinti dai prodotti dietetici destinati a diete ipocaloriche, come ad esempio i sostituti del pasto) può dare un contributo ma deve accompagnarsi a un idoneo regime dietetico ipocalorico e bilanciato, un adeguato livello di attività fisica, la rimozione di comportamenti troppo sedentari; in una parola, è necessario seguire uno stile di vita sano. Gli integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche sono disponibili in numerose forme, come compresse, gocce o bustine con diverse modalità d’azione: da quelle che rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri a quelle che accelerano il metabolismo, agiscono sull’appetito o, ancora, hanno un’azione drenante. Ecco una rapida carrellata delle principali tipologie:

INTEGRATORI CHE ACCELERANO IL METABOLISMO BASALE
Sono prodotti a base di estratti di piante che accelerano il consumo di calorie indipendentemente dall’attività fisica svolta e favoriscono così il dimagrimento. I principi più utilizzati sono il cromo e lo iodio (due minerali presenti in concentrazioni molto basse nell’organismo, ma fondamentali per il suo funzionamento), il citrus aurantium (estratto da un frutto), il fucus vesciculosus (un’alga). Il cromo accelera il metabolismo degli zuccheri; lo iodio (contenuto anche nel fucus) aumenta l’attività della tiroide, che controlla il metabolismo; altre sostanze, come il citrus aurantium, la garcinia cambogia, il piper longum, il tè verde e l’arancio amaro, stimolano la termogenesi, cioè un processo che produce energia termica consumando calorie attraverso l’utilizzazione dei grassi.

INTEGRATORI CHE RALLENTANO L’ASSORBIMENTO DI GRASSI E ZUCCHERI
Agiscono rallentando l’assorbimento, a livello intestinale, di grassi e zuccheri che, se presenti in eccesso, si trasformano in grassi: sono gli integratori a base di fibre, il cui capostipite è la crusca. Oggi esistono diversi principi costituiti da fibre, ampiamente utilizzati negli integratori. Fibre vegetali (come baccello di fagiolo, fibra d’avena, guar, glucomannano e garcinia cambogia) e sostanze con caratteristiche simili (come il chitosano proveniente dal guscio di alcuni crostacei) regolarizzano l’intestino, controllano l’assorbimento dei nutrienti e aumentano il senso di sazietà. Le fibre a contatto con l’acqua si gonfiano e formano una specie di gelatina, che nello stomaco contribuisce ad aumentare il senso di sazietà “incoraggiando” a mangiare di meno. A livello intestinale, invece, avvolge i principi nutritivi diminuendo le possibilità di contatto tra grassi (anche il colesterolo) e zuccheri e la parete dell’intestino stesso. Così l’assorbimento di questi principi nutritivi viene rallentato e i grassi e gli zuccheri in eccesso vengono eliminati con le feci. Le fibre si gonfiano, e quindi funzionano, solo se vengono a contatto con acqua. Perciò è necessario bere molto (un bicchiere da tavola pieno per ogni assunzione). Perché le fibre si gonfino, occorre circa un’ora. Le compresse si assumono un’ora prima dei pasti, altrimenti l’effetto dimagrante è ridotto. In genere bastano due somministrazioni giornaliere.

INTEGRATORI CHE FAVORISCONO IL DRENAGGIO
Ci sono integratori destinati a stimolare la diuresi. In questo modo vengono allontanate le tossine che si possono accumulare nei tessuti e si drenano i liquidi in eccesso presenti -per esempio – tra le cellule, responsabili di edema degli arti inferiori; tra i principali ricordiamo il gambo d’ananas, l’asparago, la betulla, l’equiseto, l’ippocastano. Questi principi stimolano il rene a lavorare di più: questo filtra il sangue trattenendone tossine e acqua in eccesso, responsabili di gonfiori e Cellulite e produce, in questo modo, elevate quantità di urina destinata ad essere eliminata. La perdita di peso provocata da questi prodotti è temporanea perché non elimina grasso, ma liquidi che vengono poi reintegrati. I prodotti drenanti, per funzionare al meglio, hanno bisogno di molta acqua che aiuti a rimuovere le tossine. E’ necessario bere almeno 1,5-2 litri d’acqua al giorno.

INTEGRATORI AD AZIONE RASSODANTE
Sono integratori a base di aminoacidi essenziali (sostanze che compongono le proteine), privi di calorie e di scorie azotate. Questi prodotti sono utili come supporto nelle diete dimagranti per evitare che il ridotto apporto di sostanze nutritive causi una diminuzione della massa magra (i muscoli). I muscoli sono costituiti soprattutto da proteine e, quindi, da aminoacidi e perciò un apporto di queste sostanze dall’esterno, a calorie zero, risulta molto utile.

Vacanze a tutto benessere: cosa mettere in valigia

Prevedere problemi durante il periodo di ferie, specie se ci sono bambini, è sempre difficile.
Ecco quindi una breve carrellata di alcune delle più comuni sintomatologie, con l’auspicio che non venga utilizzato nulla di ciò che portate perché siano veramente… delle belle vacanze.

Antiacidi: idrossido di magnesio ed alluminio in compresse, oppure compresse di argilla (4 -5 compresse al di) o anche capsule di carbone vegetale attivo, utile anche in caso di intossicazione o diareea.

Anticinetosico: il viaggio può essere in alcuni casi un supplizio, e spesso la nausea è di natura nervosa (ad esempio la paura di volare); a questo punto può essere utile qualche compressina di valeriana, ma se i motivi sono costituzionali possono giovare compresse di dimendrinato, ma anche compresse di zenzero possono essere di grande aiuto. E’ possibile abbinare i due prodotti.
In caso di viaggi molto lunghi per attenuare i sintomi da jet-lag può risultare vantaggioso assumere prima di partire e durante tutta la permanenza melatonina.

Antispastico: butilscopolamina ; utile anche l’assunzione di una camomilla calda, oppure integratori a base di melissa.

Lassativo: integratori a base di senna o frangula.

Antidiarroico: loperamide. Presupponendo che la Diarrea sia di natura batterica o da intossicazione, è consigliabile assumere fermenti lattici ed è assolutamente necessario reidratarsi con acqua e sali minerali.

Antidolorifico: diclofenac oppure ibuprofene. Utili anche integratori alimentari a base di Harpagaophytum o Boswelia.

Antipiretico: paracetamolo, vitamina C – fino a un grammo al giorno – , succo di sambuco.

Punture di insetti: per evitarle utili – soprattutto per i bimbi – i prodotti a base di citronella e/o geranio. E’ utile anche l’assunzione di vitamina B6.

Punture di insetto: se si è punti prometazina crema o, se c’è anche uno stato infiammatorio, (rossore diffuso) pomata all’idrocortisone; da evitare l’esposizione al sole dopo l’applicazione.
Sono consigliabili impacchi di infuso di elicriso e calendula, pomata alla calendula per attenuare l’infiammazione.

Prodotti per gli occhi: decongestionanti (es. nafazolina collirio) o colliri a base di Eufrasia e camomilla. Assumere compresse di mirtillo e licopene e soprattutto non scordarsi gli occhiali da sole.
Per chi porta le lenti a contatto, specie quelle morbide, fare molta attenzione all’igiene ed usare colliri umettanti (lacrime artificiali) per evitare un’eccessiva secchezza dell’occhio.

Strappi muscolari: pomata al ketoprofene o naproxene. Ripristinare l’equilibrio salino con integratori in bustine a base di magnesio e potassio.

Eritema solare: prometazina in crema oppure crema di dimetindene; di grande giovamento anche la crema di calendula o un oleolito di calendula, iperico, elicrisio (in parti uguali).
Ricordarsi che in caso di scottatura la prima cosa da fare è evitare il colpo di calore e raffreddare la pelle con acqua fresca. Per la prevenzione, è opportuna un’integrazione a base di betacarotene.

Tutto questo senza scordarsi che le vacanze siano vacanze, il nostro corpo e la nostra mente ne ha bisogno. Nei luoghi di vacanza dove vengono proposti innumerevoli attrazioni, sport e prove di varia natura, cercate di valutare le vostre reali possibilità. Meglio una vacanza “noiosa” ma rilassante che una vacanza da “Rambo” per tornare a casa più stanchi di prima!

Quindi buone vacanze a tutti!

IL KIT DI PRONTO SOCCORSO

Disinfettante – bende – cerotti – forbici – cotone
Termometro – garze – pinzette
Repellenti contro zanzare ed altri insetti
Collirio
Diuretico
Disinfettante vie urinarie
Antibiotico a largo spettro
Pomata contro ematomi e distorsioni
Creme solari ad alta protezione
Disinfettanti per acqua (Amuchina)
Disinfettanti ferite (Euclorina)
Farmaci antipiretici
Pomata per le punture di insetti
Antidolorifici
Farmaci abituali usati per eventuali malattie croniche
Siringhe monouso
Antidiarroici
Fermenti lattici – Probiotici
Antimicotici
Farmaci antinausea (mal d’aria – mal di mare)