Integratori per il benessere delle vie urinarie femminili

Le infezioni delle vie urinarie (IVU) rappresentano una delle affezioni di maggiore riscontro nella pratica clinica, e in ambito ambulatoriale, sono infezioni, per frequenza, seconde solo a quelle a carico delle alte vie respiratorie. E’ un problema che riguarda soprattutto il mondo femminile. Infatti le donne, in alcune fasi della vita (tra i 18 e i 30 anni e nei primi anni dopo la menopausa), sono particolarmente esposte a questo tipo di infezioni. Si calcola che l’80% delle donne ne soffra almeno una volta nella vita. Il problema è talmente esteso da costituire un carico sostanziale sulla spesa pubblica sanitaria (in USA il costo delle IVU è di oltre 2 miliardi di $ l’anno).

Le forme più comuni di IVU sono le cistiti, che si presentano come un’infiammazione vescicale spesso associata ad uretrite, e spesso tale problema si presenta in maniera ricorrente, specialmente nelle giovani donne. Le infezioni del tratto urinario sono causate da un vasto gruppo di batteri, in grado di risalire il tratto urinario, resistere ai meccanismi di difesa dell’ospite, e colonizzare vescica e uretra. I patogeni di maggior rilievo, nelle IVU, risultano essere batteri Gram negativi di provenienza intestinale endogena e di questi l’Escherichia coli, è responsabile di più dell’85% delle infezioni. In caso di diagnosi di IVU, la terapia si basa principalmente sulla somministrazione di antibiotici; tuttavia questo tipo di trattamento spesso non è risolutivo, soprattutto in caso di infezioni urinarie ricorrenti. Inoltre, in tali circostanze, si assiste spesso all’aumento delle resistenze batteriche nei confronti dei farmaci antimicrobici, che di fatto contribuisce al fallimento terapeutico. Proprio l’aumento dell’antibiotico-resistenza ha stimolato la ricerca di nuovi approcci terapeutici per la cura e la prevenzione di queste patologie.

Le nuove strade intraprese negli ultimi anni hanno coinvolto l’impiego di vaccini e l’utilizzo di strategie nutrizionali basate su specifici integratori mirati a preservare la fisiologia del tratto urogenitale, e ritardare o prevenire le IVU.

Per quanto riguarda i vaccini, la loro produzione è sempre stata piuttosto problematica sia per la molteplicità dei patogeni che attaccano l’apparato urinario, sia per la difficoltà di andare ad evocare una risposta immunitaria mucosale veramente efficiente.

Nell’ambito alimentare diversi integratori hanno avuto una notevole diffusione sul mercato e sono spesso stati adottati anche dalla classe medica come strumento utile al miglioramento delle IVU, anche in associazione a trattamenti medici. Appartengo a questa famiglia integratori molto diversi fra loro, usati singolarmente o associati tra loro in formulazioni complesse che sfruttano le potenziali sinergie tra le varie sostanze.

 

Cous cous di farro al curry con vongole e zucchine

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500g di vongole veraci
300g di cous cous di farro
2 zucchine
200g di code di gamberetti sgusciate
mezzo petto di pollo arrosto
1 ciuffo di coriandolo
1 spicchio d’aglio
1 piccola cipolla di Tropea
1 cucchiaino da caffè di curry
olio extravergine di oliva, sale marino, pepe bianco

PREPARAZIONE

  1. Mettete le vongole in un catino e fatele spurgare per una notte coperte d’acqua salata (30 g di sale marino grosso per litro d’acqua), poi trasferitele in uno scolapasta e sciacquatele sotto l’acqua corrente, dopo aver eliminato quelle rotte e quelle che galleggiano.
  2. Il giorno dopo estraetele dall’acqua, trasferitele in una casseruola e fatele aprire a fiamma media e recipiente coperto, quindi estraete i molluschi gettando i gusci e le vongole rimaste chiuse.
  3. Cuocete il cous cous di farro seguendo le istruzioni sulla confezione e aggiungete il curry.
  4. Nel frattempo affettate la zucchina a Julienne e rosolatela per 2 minuti in 3 cucchiai d’olio insieme alle code dei gamberetti e al pollo disossato e tagliato a tocchetti. Regolate di sale e pepe.
  5. Sbucciate e tagliate a dadini la cipolla. Tritate finissimo l’aglio sbucciato.
  6. Sgranate il cous cous con due forchette, mescolatelo con le vongole, la cipolla, l’aglio, il pollo e i gamberetti, dividetelo nei piatti individuali, distribuitevi sopra le zucchine e cospargete di coriandolo tritato.

Tacos con spezzatino di pollo in salsa di avocado

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

320g di farina
2 grossi petti di pollo
Un avocado
2 dl di latte
2 scalogni
1 gambo di sedano
1 bicchierino di gin
1 ciuffo di coriandolo
insalatina mista
pomodorini ciliegia
peperoncino in polvere con diversi gradi di piccantezza
curcuma in polvere
pepe nero
curry
olio extravergine di olive, sale marino

PREPARAZIONE

  1. Prima di tutto preparate le tortillas: lavorate 270 g di farina con 1,5 dl di acqua tiepida salata fino a quando l’impasto non si attacca più alle mani. Fatelo riposare per un quarto d’ora, poi dividetelo in 12 pezzi uguali, formate delle palle e stendetele in tondi del diametro di circa 15 cm.
  2. Nel frattempo tagliate il pollo a tocchetti, infarinateli e rosolateli in 3 cucchiai d’olio. Spruzzateli di gin, lasciate evaporare, quindi abbassate la fiamma, unite gli scalogni, metà del coriandolo e il sedano tritati e cuocete per 10 minuti. Tagliate a metà l’avocado, eliminate il nocciolo, sbucciatelo e frullate la polpa con il latte, versatelo sul pollo e cuocete fino a quando la salsa si addensa.
  3. Cuocete le tortillas un minuto per parte e via via che sono pronte avvolgetele in un canovaccio caldo mentre cuocete le altre. Portatele in tavola così, servendo a parte lo spezzatino di pollo, l’insalata, i pomodorini tagliati a metà e le spezie in modo che ognuno possa personalizzare propri tacos a piacere.

Arriva l’estate: prepariamo la pelle al sole

Le radiazioni ultraviolette del sole (UV) generano a livello cutaneo la formazione di radicali liberi, causa principale di danno acuto da UV, ed hanno un ruolo determinante nei processi di invecchiamento cutaneo e nell’insorgenza dei tumori della pelle.
Nel corso degli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi sulle molecole naturali che sono in grado di difendere la cute dai raggi UV.
Molte ricerche hanno dimostrato che gli integratori alimentari contenenti carotenoidi sono efficaci nel ridurre i danni causati dai radicali liberi. Tra i carotenoidi il licopene e l’alfa-carotene sono molto più efficaci nei confronti dei radicali liberi rispetto al beta-carotene. Il licopene infatti, è uno dei migliori “catturatori” (“scavenger”) dei radicali liberi ed è in grado di inibire i processi di distruzione delle membrane cellulari indotti dai raggi ultravioletti.

Le ultime tendenze nei confronti degli integratori “pre-sole” sono tuttavia quelle di utilizzare un mix naturale di carotenoidi, come alfa-carotene, gamma-carotene, estratti dal frutto della palma da olio (Elaeis Guinesis), licopene (estratto dal pomodoro), luteina e zeaxantina (estratte dai fiori di calendula), capaci di agire in sinergia fra loro.
Ogni carotenoide ha una sua peculiarità: luteina e zeaxantina, ad esempio, non hanno funzione protettiva solo a livello cutaneo, ma proteggono anche l’occhio dagli effetti degenerativi della luce blu e degli UV, consentendo la prevenzione della degenerazione maculare legata all’età.

Recentemente la ricerca si sta sviluppando molto nell’ambito della cosiddetta “immunomodulazione cutanea”, ovvero la protezione del nostro sistema immunitario cutaneo dal sole: si parla di fotoimmunoprotezione.
Infatti, a livello cutaneo sono presenti delle speciali cellule, denominate “cellule di Langerhans”, essenziali per difendere la pelle dalle aggressioni esterne; i nuovi fotoprotettori sistemici cioè quel complesso di nutrienti o di sostanze ad effetto fisiologico utili per la protezione al sole, mirano a proteggere proprio le cellule di Langerhans.

A questo scopo, attualmente si utilizzano, per esempio, integratori contenenti carotenoidi in associazione a principi attivi come i probiotici (es. Lactobacillus Johnsonii La1) oppure a Polypodium leucotomos, un’estratto di felce dell’America centrale.

Sono definiti probiotici i microrganismi che, somministrati e assorbiti in dosi adeguate, hanno effetto salutare per l’organismo (FAO/WHO 2001; 2002). Lo stato infiammatorio provocato dall’esposizione ai raggi UV si traduce in un aumento dell’interleuchina 10, un agente che stimola il processo infiammatorio, e in una diminuizione dell’attività delle cellule di Langerhans: la somministrazione di probiotici, prima e durante l’esposizione, ne rinnova l’attività protettiva.
Studi in vitro hanno dimostrato a livello cutaneo, la capacità da parte del Lactobacillus Johnsonii di proteggere e rigenerare le cellule di Langerhans distrutte dall’esposizione solare.

La Polypodium leucotomos (EPL), invece, è una felce che cresce nelle foreste pluviali del Sud America; si tratta di una pianta di origine acquatica che, nel corso dell’evoluzione, ha dovuto adattarsi alla vita terrestre sviluppando specifici composti per proteggersi dal sole.
Studi recenti hanno dimostrato che la somministrazione orale di EPL determina una significativa protezione dall’eritema indotto dai raggi ultravioletti, riduce il danno cellulare indotto dal sole e previene la distruzione delle cellule di Langerhans.

È preferibile preparare la pelle a difendersi dagli effetti nocivi del sole riservando una particolare attenzione all’alimentazione.
Una Dieta che privilegia frutta e verdura è sicuramente la più indicata, perché l’alto contenuto di carotenoidi è fondamentale per la protezione della cute. I carotenoidi sono presenti nelle piante, nelle alghe e nei batteri fotosintetici. Il loro assorbimento però, contrariamente a quanto si pensa, è molto limitato: dalle carote si può assorbire in genere solo il 5% di beta-carotene. Lo stesso avviene con il licopene e con altri pigmenti gialli e rossi caratteristici di alcuni frutti e verdure che, se assunti sotto forma di succo, è molto più assorbibile rispetto al frutto fresco.
Un modo efficace per assimilare carotenoidi, è quello di assumerli sotto forma di integratori alimentari: la loro composizione in forma liposolubile ne permette un assorbimento del 70%.
Normalmente i fotoprotettori sistemici, vengono utilizzati in tutte quelle situazioni di Stress ossidativo o di scatenamento di fastidiose dermatosi provocate dall’esposizione solare (es. l’eritema solare), o per preparare la pelle ad affrontare l’esposizione ai raggi solari attraverso la stimolazione fisiologica della produzione di melanina o attraverso il miglioramento dei livelli di antiossidanti naturali.
Recentemente vi è stato un aumentato interesse sugli effetti potenzialmente nocivi causati dall’assunzione di beta carotene, vitamina A ed E ed evidenziati nella pubblicazione di un report danese. In realtà in tale report sono stati somministrati dosaggi di beta carotene 10 volte superiori alla RDA giornaliera raccomandata. Normalmente si consiglia un consumo giornaliero intorno ai 7mg/die di betacarotene.
È preferibile assumere i fotoprotettori sistemici almeno un mese prima e durante l’esposizione solare seguendo i dosaggi giornalieri raccomandati.

Proteggere i vasi venosi dalla calura estiva

Durante l’estate l’aumento della temperatura tende a provocare una dilatazione dei vasi sanguigni, in particolare di quelli venosi, peggiorando i disturbi tipici dell’insufficienza venosa come gambe pesanti, gonfiore alle caviglie e sensazione di fastidio e talvolta di dolore ai polpacci. Dalla natura un valido aiuto per aiutarci a proteggere i vasi venosi dalla calura estiva.

IPPOCASTANO (Aesculus Hippocastanum)

Originario dei Balcani, l’ippocastano della famiglia delle “Ippocastanaceae” deriva curiosamente il proprio nome dall’antica abitudine dei turchi di usare i semi, ricchi di fecola, per nutrire i cavalli che soffrivano di problemi respiratori. Il frutto, simile alle castagne, ha un sapore amaro. E’ diffuso oggi in tutta Europa, Medio Oriente e in Iran. Nel seme dell’ippocastano sono presenti flavonoidi e saponine, tannini, vitamine del gruppo B, una provitamina D e la vitamina K. L’ippocastano favorisce i fenomeni di vasocostrizione e migliora il tono venoso; è anche un antinfiammatorio e decongestionante, indicato per il trattamento degli stati edematosi. Può essere usato localmente per trattare varici, flebiti, emorroidi, contusioni ed ematomi. Come agisce l’ippocastano? Causa un aumento del tono capillare, dovuto ad un incremento della contrazione della muscolatura liscia della parete vascolare e anche ad un aumento della resistenza e dell’elasticità dei capillari, con diminuzione della loro permeabilità. Questo estratto è quindi particolarmente utile nel caso di capillari fragili. E’ stata fatta una valutazione degli studi clinici relativi all’azione “fleboprotettiva” dell’ippocastano. Tutti questi studi indicano un importante miglioramento nella sintomatologia dei pazienti. Sei studi indicano un significativo calo del dolore e dei formicolii alle caviglie, cinque studi suggeriscono un evidente calo nella circonferenza delle caviglie, uno studio ha paragonato l’effetto dell’estratto secco di ippocastano con quello delle calze contenitive, riscontrando un’efficacia simile ad esse. In tutti questi studi gli effetti collaterali sono stati rari e di lieve entità. Altri studi clinici hanno esaminato l’effetto dell’escina, il principio attivo dell’estratto di ippocastano, in pazienti con insufficienza venosa delle gambe, dimostrando che è efficace nel favorire il miglioramento del microcircolo venoso. Può talvolta causare modesti disturbi di stomaco e reazioni allergiche cutanee. Non va utilizzato durante la gravidanza, l’allattamento e in età pediatrica.

CENTELLA (Centella Asiatica)

Della famiglia delle Apiaceae, cui appartengono anche il prezzemolo e la carota, la centella è originaria dell’Oriente, essendo diffusa in una zona che va dal Madagascar all’Indonesia. Secondo la tradizione il nome centella deriva dal verbo “centellinare” e si riferisce al fatto che questa piccola pianta assorba, goccia a goccia, l’acqua delle zone palustri nelle quali vive. Il nome scientifico più adottato, soprattutto nel XVII secolo, fu Hydrocotyle (hydro = acqua + cotyle=ciotola) derivato dalla somiglianza delle foglie ad una scodella capace di contenere dell’acqua. Le foglioline di questa pianta rampicante contengono principi attivi i cui effetti curativi erano da secoli noti alle popolazioni locali, soprattutto per la cura di ferite, piaghe e ulcere. In India e in Malesia la pianta divenne celebre come “Erba delle Tigri”; tale denominazione derivava dall’osservazione che le tigri del Bengala si curavano le ferite riportate dopo gli scontri contro altri animali rotolandosi su tappeti erbosi ricoperti da tale pianta. L’effetto benefico fu poi ripreso dalle popolazioni indigene per la cura delle ferite. Questa pianta infatti, trova largo impiego nella medicina popolare indiana anche come cicatrizzante. Le proprietà della centella rimasero sconosciute nel mondo occidentale fino al XVII secolo, quando i botanici olandesi Rhumphius e Rheede, incuriositi dalla fama di questa pianta, la introdussero nel vecchio continente. La centella stimola la produzione di collageno da parte delle cellule che lo producono chiamate fibroblasti, e ciò migliora l’elasticità e la robustezza della parete vasale. Inoltre accelera la cicatrizzazione delle piccole ferite cutanee di qualsiasi origine e delle piccole ustioni, ed è indicata per il trattamento della cellulite. Sono stati fatti alcuni studi clinici su pazienti con insufficienza venosa cronica agli arti inferiori, che assumevano per bocca un estratto di centella per due o tre mesi. Al termine di tale periodo i pazienti trattati con la centella mostravano un’evidente riduzione dei sintomi presenti prima del trattamento e del gonfiore alle caviglie e un miglioramento dell’elasticità dei vasi venosi. E’ stato dimostrato che formulazioni topiche contenenti estratto purificato al 60% di centella applicate tre volte al giorno su piccole ferite cutanee hanno aumentato la proliferazione cellulare e la sintesi del collageno nella zona lesionata. A dosi elevate può causare cefalea, e non è da utilizzare in gravidanza e durante l’allattamento.

RUSCO (Rusco Aculeatus)

Il rusco è una pianta comune in tutta Europa, nei luoghi incolti al margine dei boschi. La pianta è facilmente riconoscibile per il suo diffusissimo utilizzo decorativo nel periodo natalizio; ha le foglie verdi e pungenti con bacche rosse ed è universalmente noto come “pungitopo”. Alcune sostanza contenute nel rusco, come le saponine steroidee, stimolano i fenomeni di vasocostrizione e migliorano quindi il tono venoso: l’estratto del rusco viene impiegato nel trattamento dell’insufficienza venosa, in particolare di quella a carico degli arti inferiori e delle emorroidi. Alcuni studi clinici hanno valutato per due mesi l’effetto dell’estratto di rusco in pazienti con insufficienza venosa cronica. I sintomi iniziali erano presenti prima del trattamento in questa incidenza: dolore ai polpacci 79%, senso di pesantezza alle gambe 85%, crampi alle gambe 74% e gonfiore alle caviglie 82%. Dopo il trattamento le percentuali suddette si riducevano rispettivamente al 20%, 12%, 8% e 14%. L’esame capillaroscopico mostrava una riduzione della congestione dei vasi venosi dal 98% al 20% e un miglioramento del flusso sanguigno nei capillari dell’80%: lo studio mostra che l’estratto di rusco è utile nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica. E’ preferibile evitare l’utilizzo in gravidanza e durante l’allattamento.

MIRTILLO NERO (Vaccinium myrtillus)

Della famiglia delle Ericaceae, il mirtillo è una pianta diffusissima e ben nota a tutti gli amanti della montagna; privilegia il sottobosco con terreno siliceo e quindi acido in mezza montagna, e si può trovare pressoché in tutto l’emisfero settentrionale. Questi frutti sono propri della cultura settentrionale tanto che in Irlanda e in Scozia si festeggia la “domenica del mirtillo”, dedicata alla raccolta delle bacche, che vengono successivamente utilizzate nella preparazione di crostate, confetture e sciroppi. In Scandinavia, Francia e Germania, il mirtillo viene consumato in grandi quantità sia fresco che trasformato in acqueviti, sciroppi, salse e gelatine. Nel Nord America i mirtilli erano parte dell’alimentazione degli indiani, che li consumavano freschi in estate e seccati in inverno. Le bacche del mirtillo, specialmente quello rosso, considerate simbolo di pace dagli indiani Delaware, erano utilizzate per tingere corpi e tappeti. La medicina popolare da sempre utilizza foglie e bacche del mirtillo nero per infusi, decotti, sciroppi etc.., cui si attribuivano diverse attività medicamentose – astringenti, antisettiche e antibatteriche, antiflogistiche e ipoglicemizzanti-. Il fitocomplesso del mirtillo protegge il microcircolo artero-venoso, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Esso inoltre favorisce il benessere delle cellule endoteliali, ovvero quelle dello strato più interno dei vasi sanguigni, e incrementa il flusso sanguigno nei capillari interessati. Alcuni studi clinici fatti in pazienti con insufficienza venosa cronica hanno dimostrato che l’estratto secco titolato di mirtillo riduceva i danni ai capillari artero-venosi, la loro permeabilità e ne aumentava l’elasticità e la robustezza. Tali risultati sono dovuti, anche, alla notevole capacità dell’estratto di mirtillo di combattere i danni causati dai radicali liberi alla parete dei vasi sanguigni. Ma le preziose proprietà di questa pianta non finiscono qui. Di particolare rilievo il contenuto in antociani, responsabili delle principali attività del mirtillo nero, cioè l’azione vitaminica P-simile e la capacità di favorire l’acuità visiva crepuscolare e notturna (non a caso durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti della RAF che consumavano notevoli quantità di confetture di mirtillo sembravano avere una migliore visione durante le missioni notturne).

VITIS VINIFERA (Vite da vino)

Fin dall’antichità l’uva è il simbolo della vita e dell’arte di vivere, così come il vino è presente fin dagli albori della civiltà e il suo uso è testimoniato nelle pagine della più antica letteratura. La sua origine di perde nella notte dei tempi, ma di sicuro sappiamo che nel 5.000 a. C. compare nella cosiddetta “mezzaluna fertile”, l’area della Mesopotamia. Il primo popolo a lasciarci testimonianze furono gli egizi, che lasciarono affreschi nelle proprie tombe in cui illustravano la coltivazione della vite. In seguiti i antichi greci diffusero la coltura del vino e delle tecniche di vinificazione, indicando come “Enotria”, ovvero terra del vino, l’Italia meridionale, terra ricchissima di vigneti. L’uva e’ un buon energetico, re-minalizzante, disintossicante, ha proprietà diuretiche e lassative, contiene sali minerali, fosforo, calcio, potassio, per l’80% e’ costituita da acqua. E’ adatta quindi, per essere consumata nelle convalescenze, negli stati di anemia, in gravidanza e durante l’allattamento. L’uva, così come il succo d’uva, ha inoltre un eccezionale potenziale energetico nei confronti del tessuto muscolare e nervoso ed è per questo indicato per chi pratica sport e a chiunque prima di un lavoro o di uno sforzo impegnativo. Valida anche come ottimo disintossicante, l’uva è ampiamente utilizzata durante le diete perché aiuta a scaricare le tossine accumulate. Mangiare uva o bere succo di uva rossa quotidianamente dà sollievo all’organismo e svolge un’azione favorevole sull’appetito e sul sonno e, grazie alla presenza dei flavonoidi che hanno capacità dilatoria e rendono il sangue più fluido impedendo la formazione di emboli e coaguli, aiuta a prevenire l’arterioscelosi e alcune malattie delle arterie coronariche. E’ stato dimostrato che l’estratto di semi e bucce di uva rossa ostacola l’attività degli enzimi che attaccano e distruggono il tessuto connettivo-elastico della parete dei vasi sanguigni. E’ inoltre molto efficace nel combattere i danni causati dai radicali liberi alla parete dei vasi sanguigni. Grazie a queste azioni l’estratto di vitis è usato da tempo per la sua valida azione venoprotettiva, venotonica e protettiva sui capillari. Alcuni studi clinici hanno valutato l’effetto dell’estratto di vitis vinifera in pazienti con insufficienza venosa degli arti inferiori; al termine della sperimentazione il volume medio delle caviglie era notevolmente diminuito, e così pure la circonferenza del polpaccio e l’intensità dei sintomi.

In forma per l’estate

Il periodo pre-estivo è quello in cui maggiormente si concentrano gli sforzi di molte donne e ragazze per una “remise en forme” in vista delle vacanze.

L’uso di integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche (che vanno distinti dai prodotti dietetici destinati a diete ipocaloriche, come ad esempio i sostituti del pasto) può dare un contributo ma deve accompagnarsi a un idoneo regime dietetico ipocalorico e bilanciato, un adeguato livello di attività fisica, la rimozione di comportamenti troppo sedentari; in una parola, è necessario seguire uno stile di vita sano. Gli integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche sono disponibili in numerose forme, come compresse, gocce o bustine con diverse modalità d’azione: da quelle che rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri a quelle che accelerano il metabolismo, agiscono sull’appetito o, ancora, hanno un’azione drenante. Ecco una rapida carrellata delle principali tipologie:

INTEGRATORI CHE ACCELERANO IL METABOLISMO BASALE
Sono prodotti a base di estratti di piante che accelerano il consumo di calorie indipendentemente dall’attività fisica svolta e favoriscono così il dimagrimento. I principi più utilizzati sono il cromo e lo iodio (due minerali presenti in concentrazioni molto basse nell’organismo, ma fondamentali per il suo funzionamento), il citrus aurantium (estratto da un frutto), il fucus vesciculosus (un’alga). Il cromo accelera il metabolismo degli zuccheri; lo iodio (contenuto anche nel fucus) aumenta l’attività della tiroide, che controlla il metabolismo; altre sostanze, come il citrus aurantium, la garcinia cambogia, il piper longum, il tè verde e l’arancio amaro, stimolano la termogenesi, cioè un processo che produce energia termica consumando calorie attraverso l’utilizzazione dei grassi.

INTEGRATORI CHE RALLENTANO L’ASSORBIMENTO DI GRASSI E ZUCCHERI
Agiscono rallentando l’assorbimento, a livello intestinale, di grassi e zuccheri che, se presenti in eccesso, si trasformano in grassi: sono gli integratori a base di fibre, il cui capostipite è la crusca. Oggi esistono diversi principi costituiti da fibre, ampiamente utilizzati negli integratori. Fibre vegetali (come baccello di fagiolo, fibra d’avena, guar, glucomannano e garcinia cambogia) e sostanze con caratteristiche simili (come il chitosano proveniente dal guscio di alcuni crostacei) regolarizzano l’intestino, controllano l’assorbimento dei nutrienti e aumentano il senso di sazietà. Le fibre a contatto con l’acqua si gonfiano e formano una specie di gelatina, che nello stomaco contribuisce ad aumentare il senso di sazietà “incoraggiando” a mangiare di meno. A livello intestinale, invece, avvolge i principi nutritivi diminuendo le possibilità di contatto tra grassi (anche il colesterolo) e zuccheri e la parete dell’intestino stesso. Così l’assorbimento di questi principi nutritivi viene rallentato e i grassi e gli zuccheri in eccesso vengono eliminati con le feci. Le fibre si gonfiano, e quindi funzionano, solo se vengono a contatto con acqua. Perciò è necessario bere molto (un bicchiere da tavola pieno per ogni assunzione). Perché le fibre si gonfino, occorre circa un’ora. Le compresse si assumono un’ora prima dei pasti, altrimenti l’effetto dimagrante è ridotto. In genere bastano due somministrazioni giornaliere.

INTEGRATORI CHE FAVORISCONO IL DRENAGGIO
Ci sono integratori destinati a stimolare la diuresi. In questo modo vengono allontanate le tossine che si possono accumulare nei tessuti e si drenano i liquidi in eccesso presenti -per esempio – tra le cellule, responsabili di edema degli arti inferiori; tra i principali ricordiamo il gambo d’ananas, l’asparago, la betulla, l’equiseto, l’ippocastano. Questi principi stimolano il rene a lavorare di più: questo filtra il sangue trattenendone tossine e acqua in eccesso, responsabili di gonfiori e Cellulite e produce, in questo modo, elevate quantità di urina destinata ad essere eliminata. La perdita di peso provocata da questi prodotti è temporanea perché non elimina grasso, ma liquidi che vengono poi reintegrati. I prodotti drenanti, per funzionare al meglio, hanno bisogno di molta acqua che aiuti a rimuovere le tossine. E’ necessario bere almeno 1,5-2 litri d’acqua al giorno.

INTEGRATORI AD AZIONE RASSODANTE
Sono integratori a base di aminoacidi essenziali (sostanze che compongono le proteine), privi di calorie e di scorie azotate. Questi prodotti sono utili come supporto nelle diete dimagranti per evitare che il ridotto apporto di sostanze nutritive causi una diminuzione della massa magra (i muscoli). I muscoli sono costituiti soprattutto da proteine e, quindi, da aminoacidi e perciò un apporto di queste sostanze dall’esterno, a calorie zero, risulta molto utile.

Vacanze a tutto benessere: cosa mettere in valigia

Prevedere problemi durante il periodo di ferie, specie se ci sono bambini, è sempre difficile.
Ecco quindi una breve carrellata di alcune delle più comuni sintomatologie, con l’auspicio che non venga utilizzato nulla di ciò che portate perché siano veramente… delle belle vacanze.

Antiacidi: idrossido di magnesio ed alluminio in compresse, oppure compresse di argilla (4 -5 compresse al di) o anche capsule di carbone vegetale attivo, utile anche in caso di intossicazione o diareea.

Anticinetosico: il viaggio può essere in alcuni casi un supplizio, e spesso la nausea è di natura nervosa (ad esempio la paura di volare); a questo punto può essere utile qualche compressina di valeriana, ma se i motivi sono costituzionali possono giovare compresse di dimendrinato, ma anche compresse di zenzero possono essere di grande aiuto. E’ possibile abbinare i due prodotti.
In caso di viaggi molto lunghi per attenuare i sintomi da jet-lag può risultare vantaggioso assumere prima di partire e durante tutta la permanenza melatonina.

Antispastico: butilscopolamina ; utile anche l’assunzione di una camomilla calda, oppure integratori a base di melissa.

Lassativo: integratori a base di senna o frangula.

Antidiarroico: loperamide. Presupponendo che la Diarrea sia di natura batterica o da intossicazione, è consigliabile assumere fermenti lattici ed è assolutamente necessario reidratarsi con acqua e sali minerali.

Antidolorifico: diclofenac oppure ibuprofene. Utili anche integratori alimentari a base di Harpagaophytum o Boswelia.

Antipiretico: paracetamolo, vitamina C – fino a un grammo al giorno – , succo di sambuco.

Punture di insetti: per evitarle utili – soprattutto per i bimbi – i prodotti a base di citronella e/o geranio. E’ utile anche l’assunzione di vitamina B6.

Punture di insetto: se si è punti prometazina crema o, se c’è anche uno stato infiammatorio, (rossore diffuso) pomata all’idrocortisone; da evitare l’esposizione al sole dopo l’applicazione.
Sono consigliabili impacchi di infuso di elicriso e calendula, pomata alla calendula per attenuare l’infiammazione.

Prodotti per gli occhi: decongestionanti (es. nafazolina collirio) o colliri a base di Eufrasia e camomilla. Assumere compresse di mirtillo e licopene e soprattutto non scordarsi gli occhiali da sole.
Per chi porta le lenti a contatto, specie quelle morbide, fare molta attenzione all’igiene ed usare colliri umettanti (lacrime artificiali) per evitare un’eccessiva secchezza dell’occhio.

Strappi muscolari: pomata al ketoprofene o naproxene. Ripristinare l’equilibrio salino con integratori in bustine a base di magnesio e potassio.

Eritema solare: prometazina in crema oppure crema di dimetindene; di grande giovamento anche la crema di calendula o un oleolito di calendula, iperico, elicrisio (in parti uguali).
Ricordarsi che in caso di scottatura la prima cosa da fare è evitare il colpo di calore e raffreddare la pelle con acqua fresca. Per la prevenzione, è opportuna un’integrazione a base di betacarotene.

Tutto questo senza scordarsi che le vacanze siano vacanze, il nostro corpo e la nostra mente ne ha bisogno. Nei luoghi di vacanza dove vengono proposti innumerevoli attrazioni, sport e prove di varia natura, cercate di valutare le vostre reali possibilità. Meglio una vacanza “noiosa” ma rilassante che una vacanza da “Rambo” per tornare a casa più stanchi di prima!

Quindi buone vacanze a tutti!

IL KIT DI PRONTO SOCCORSO

Disinfettante – bende – cerotti – forbici – cotone
Termometro – garze – pinzette
Repellenti contro zanzare ed altri insetti
Collirio
Diuretico
Disinfettante vie urinarie
Antibiotico a largo spettro
Pomata contro ematomi e distorsioni
Creme solari ad alta protezione
Disinfettanti per acqua (Amuchina)
Disinfettanti ferite (Euclorina)
Farmaci antipiretici
Pomata per le punture di insetti
Antidolorifici
Farmaci abituali usati per eventuali malattie croniche
Siringhe monouso
Antidiarroici
Fermenti lattici – Probiotici
Antimicotici
Farmaci antinausea (mal d’aria – mal di mare)