I componenti “bioattivi” degli alimenti
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Domanda 1 di 10
1. Domanda
Sai cosa sono i componenti bioattivi degli alimenti?
Esatto
I componenti bioattivi sono sostanze presenti negli alimenti che si suppone siano in grado di esercitare, attraverso differenti attività biologiche, un’influenza positiva sulla salute dell’uomo, contribuendo al mantenimento di un buono stato di salute.
Sbagliato
I componenti bioattivi sono sostanze presenti negli alimenti che si suppone siano in grado di esercitare, attraverso differenti attività biologiche, un’influenza positiva sulla salute dell’uomo, contribuendo al mantenimento di un buono stato di salute.
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Domanda 2 di 10
2. Domanda
I componenti bioattivi sono nutrienti?
Esatto
Alcuni nutrienti, ad esempio gli ac.grassi polinsaturi omega 3, sono considerati bioattivi nel senso che sono in grado di influenzare positivamente la salute al di là del loro ruolo strettamente nutrizionale, altri bioattivi, quali i carotenoidi, i fitosteroli, le antocianine, ecc., non sono invece considerati nutrienti.
Sbagliato
Alcuni nutrienti, ad esempio gli ac.grassi polinsaturi omega 3, sono considerati bioattivi nel senso che sono in grado di influenzare positivamente la salute al di là del loro ruolo strettamente nutrizionale, altri bioattivi, quali i carotenoidi, i fitosteroli, le antocianine, ecc., non sono invece considerati nutrienti.
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Domanda 3 di 10
3. Domanda
I componenti bioattivi si trovano solo negli alimenti di origine vegetale?
Esatto
Seppure la maggior parte dei bioattivi ad oggi conosciuti sia di origine vegetale (essi vengono anche definiti fitochimici), anche gli alimenti di origine animale ne contengono. Ad esempio, alcuni peptidi derivati dalla caseina, una delle principali proteine presenti nel latte e derivati, o la carnosina presente nella carne sono considerate molecole potenzialmente bioattive.
Sbagliato
Seppure la maggior parte dei bioattivi ad oggi conosciuti sia di origine vegetale (essi vengono anche definiti fitochimici), anche gli alimenti di origine animale ne contengono. Ad esempio, alcuni peptidi derivati dalla caseina, una delle principali proteine presenti nel latte e derivati, o la carnosina presente nella carne sono considerate molecole potenzialmente bioattive.
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Domanda 4 di 10
4. Domanda
Sai quanti sono i componenti bioattivi conosciuti?
Esatto
Il numero di molecole che si presume possano avere una bioattività è enorme, ma tale attività è stata scientificamente dimostrata solo per poche di esse. In tutto il mondo, le ricerche in questo campo sono innumerevoli perché tutta la comunità scientifica riconosce l’enorme potenzialità dei bioattivi per nel mantenere lo stato di salute.
Sbagliato
Il numero di molecole che si presume possano avere una bioattività è enorme, ma tale attività è stata scientificamente dimostrata solo per poche di esse. In tutto il mondo, le ricerche in questo campo sono innumerevoli perché tutta la comunità scientifica riconosce l’enorme potenzialità dei bioattivi per nel mantenere lo stato di salute.
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Domanda 5 di 10
5. Domanda
Conosci le principali attività dei bioattivi?
Esatto
Le attività dei bioattivi sono molteplici; molti possono ridurre fattori di rischio di malattie correlate all’alimentazione. Ad esempio ipertrigliceridemia ed ipercolesterolemia, fattori di rischio cardiovascolari.
Sbagliato
Le attività dei bioattivi sono molteplici; molti possono ridurre fattori di rischio di malattie correlate all’alimentazione. Ad esempio ipertrigliceridemia ed ipercolesterolemia, fattori di rischio cardiovascolari.
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Domanda 6 di 10
6. Domanda
Occorre introdurre una determinata quantità di bioattivi per avere un effetto?
Esatto
Anche questo dipende dal bioattivo. Sicuramente esiste una “dose efficace” anche per i bioattivi, nel senso che se introduciamo una quantità inferiore rispetto a quella efficace non avremo alcun risultato. Per molti bioattivi la dose efficace non è ancora conosciuta, per altri quali fitosteroli e fitostanoli, essa è invece già stata stabilita.
Sbagliato
Anche questo dipende dal bioattivo. Sicuramente esiste una “dose efficace” anche per i bioattivi, nel senso che se introduciamo una quantità inferiore rispetto a quella efficace non avremo alcun risultato. Per molti bioattivi la dose efficace non è ancora conosciuta, per altri quali fitosteroli e fitostanoli, essa è invece già stata stabilita.
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Domanda 7 di 10
7. Domanda
Sai chi decide quali componenti alimentari possono essere definite bioattivi?
Esatto
In Europa, tale decisione viene presa dagli esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (gruppo NDA) dell’EFSA, sulla base di dossier scientifici che riportano prove a favore della bioattività di particolari componenti. Ad esempio, gli esperti scientifici NDA hanno affermato che il colesterolo nel sangue può essere ridotto in media dal 7 al 10,5% consumando da 1,5 a 2,4 grammi di steroli e stanoli vegetali al giorno, e che l’effetto è generalmente accertato entro le prime 2-3 settimane.
Sbagliato
In Europa, tale decisione viene presa dagli esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (gruppo NDA) dell’EFSA, sulla base di dossier scientifici che riportano prove a favore della bioattività di particolari componenti. Ad esempio, gli esperti scientifici NDA hanno affermato che il colesterolo nel sangue può essere ridotto in media dal 7 al 10,5% consumando da 1,5 a 2,4 grammi di steroli e stanoli vegetali al giorno, e che l’effetto è generalmente accertato entro le prime 2-3 settimane.
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Domanda 8 di 10
8. Domanda
E’ facile arrivare ad introdurre la dose efficace di un componente bioattivo?
Esatto
Purtroppo generalmente non è facile, perché queste sostanze sono presenti in piccole quantità negli alimenti di comune consumo. Per questo motivo esistono prodotti, come gli integratori alimentari e i c.d. “alimenti funzionali” che sono formulati in maniera tale da consentire di introdurre la dose efficace di una determinata sostanza bioattiva.
Sbagliato
Purtroppo generalmente non è facile, perché queste sostanze sono presenti in piccole quantità negli alimenti di comune consumo. Per questo motivo esistono prodotti, come gli integratori alimentari e i c.d. “alimenti funzionali” che sono formulati in maniera tale da consentire di introdurre la dose efficace di una determinata sostanza bioattiva.
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Domanda 9 di 10
9. Domanda
E’ possibile sapere se una determinata sostanza è realmente riconosciuta essere bioattiva su basi scientifiche?
Esatto
Per facilitare il consumatore, il Parlamento Europeo ha emanato uno specifico regolamento inerente le indicazioni (claim) nutrizionali e salutistiche che possono essere presenti sui prodotti alimentari. Le indicazioni nutrizionali si basano sul contenuto dei nutrienti di un prodotto, quelle salutistiche sulle funzioni, fisiologiche, di determinati nutrienti o bioattivi presenti. I claim salutistici sono ammessi solo per le molecole per cui è stata scientificamente dimostrata una bioattività.
Sbagliato
Per facilitare il consumatore, il Parlamento Europeo ha emanato uno specifico regolamento inerente le indicazioni (claim) nutrizionali e salutistiche che possono essere presenti sui prodotti alimentari. Le indicazioni nutrizionali si basano sul contenuto dei nutrienti di un prodotto, quelle salutistiche sulle funzioni, fisiologiche, di determinati nutrienti o bioattivi presenti. I claim salutistici sono ammessi solo per le molecole per cui è stata scientificamente dimostrata una bioattività.
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Domanda 10 di 10
10. Domanda
Quindi, tutti i prodotti che contengono un determinato componente possono recare un’indicazione salutistica?
Esatto
Assolutamente no. Per poter apporre l’indicazione è necessario che il componente in questione sia presente in quantità stabilite dal Regolamento Europeo. Ad esempio, un prodotto contenente DHA, un ac. grasso polinsaturo omega-3, potrà utilizzare l’indicazione “Il DHA contribuisce al mantenimento della normale funzione cerebrale” solo se contiene almeno 40 mg di DHA per 100 g e per 100 kcal. Questa è una tutela del consumatore verso le false promesse, ed è quindi sempre più importante leggere attentamente quanto riportato sulle confezioni dei prodotti alimentari.
Sbagliato
Assolutamente no. Per poter apporre l’indicazione è necessario che il componente in questione sia presente in quantità stabilite dal Regolamento Europeo. Ad esempio, un prodotto contenente DHA, un ac. grasso polinsaturo omega-3, potrà utilizzare l’indicazione “Il DHA contribuisce al mantenimento della normale funzione cerebrale” solo se contiene almeno 40 mg di DHA per 100 g e per 100 kcal. Questa è una tutela del consumatore verso le false promesse, ed è quindi sempre più importante leggere attentamente quanto riportato sulle confezioni dei prodotti alimentari.