In coincidenza con la fine della funzione riproduttiva la donna inizia ad avvertire numerosi sintomi che con il trascorrere dei mesi diventano sempre più frequenti e fastidiosi. Tali sintomi definiti “neurovegetativi” raggiungono il loro acme nei primi anni della postmenopoausa, riconoscendo nella caduta dei livelli di estrogeni la causa principale.
Il sintomo più frequente e mal sopportato dalle donne è rappresentato dalla comparsa delle vampate di calore. Tale sintomo è presente in oltre l’80% delle donne che vanno in Menopausa fisiologica mentre colpisce più del 90% delle donne sottoposte ad asportazione chirurgica delle ovaie. Le vampate di calore si manifestano anche durante la notte contribuendo in tal modo ad aggravare altri disturbi, come ad esempio l’insonnia, che a lungo andare contribuisce all’insorgenza di ansia, irritabilità e in alcuni casi anche depressione.
Il deficit estrogenico determina anche una riduzione della vascolarizzazione e delle fibre elastiche a livello vulvare e vaginale, accelera il processo di demineralizzazione delle ossa, con conseguente osteopenia –ovvero riduzione della massa ossea – e osteoporosi, in quanto gli estrogeni favoriscono l’assorbimento di calcio a livello intestinale e il processo di mineralizzazione a livello dell’osso.
Una terapia a base di estrogeni sarebbe il trattamento più indicato nel ridurre la sintomatologia vasomotoria e vulvovaginale ma per molte donne esistono controindicazioni alla terapia ormonale sostitutiva per cui è necessario disporre di terapie alternative.
Negli ultimi tempi il mercato farmaceutico si è arricchito di numerosi integratori alimentari a base principalmente di fitoestrogeni derivati dalla soia a cui sono associate vitamine e altre sostanze vegetali, utili nell’alleviare i sintomi legati a questo delicato periodo nella vita della donna.
E’ opportuno tuttavia fare alcune precisazioni riguardo i fitoestrogeni in quanto non tutti hanno la stessa efficacia. Innanzitutto i fitoestrogeni sono composti di origine vegetale presenti in circa 300 piante. Per definizione sono molecole dotate di azione estrogenica, anche se molto meno potente di quella dell’estradiolo, il principale ormone estrogeno femminile. Le principali classi di fitoestrogeni comprendono gli isoflavoni, i lignani, i cumestani e i lattoni. Tra questi solo gli isoflavoni ed i lignani sono dotati di dimostrata attività biologica nell’uomo, gli altri sono attivi solo negli animali.
In particolare, rispetto agli altri fitoestrogeni, gli isoflavoni sono dotati di attività estrogenica più elevata. Sebbene con minore affinità, essi si legano al recettore degli estrogeni, formando un complesso recettoriale che funziona in modo simile.
Recenti studi hanno dimostrato la progressiva riduzione delle vampate e delle sudorazioni in seguito all’assunzione di fitoestrogeni. Per esercitare una protezione nei confronti delle vampate di calore dovrebbero essere utilizzate dosi di 45-90 mg di isoflavoni della soia, che significano circa 2-3 pasti a base di soia al giorno. Gli integratori di isoflavoni consentono una migliore gestione del dosaggio rispetto all’assunzione di cibi ricchi di soia, aspetto che si traduce in una maggiore efficacia. I risultati sono apprezzabili in modo più evidente dopo la seconda settimana di assunzione. Tali prodotti, inoltre, non determinano effetti collaterali.
Gli integratori a base di isoflavoni di soia reperibili in commercio non sono tutti uguali. E’ necessaria una scelta ben ponderata perché, insieme a prodotti di elevata qualità, si possono trovare prodotti di scarso livello qualitativo e tecnologico o non correttamente messi sul mercato.
Sono inoltre state commercializzate alcune formulazioni topiche a base di isoflavoni di soia con l’obiettivo di alleviare la sintomatologia vulvo-vaginale in postmenopausa. La disponibilità di preparati contenenti una adeguata dose di isoflavoni della soia si è dimostrata efficace nel migliorare in modo significativo le problematiche vulvo-vaginali.
Tra le altre azioni, gli estrogeni possiedono anche un’attività antiossidante, cioè inibiscono la formazione di radicali liberi. Anche i fitoestrogeni si sono dimostrati in grado di esercitare una spiccata attività antiossidante, antinfiammatoria ed antipertensiva.
Per la Menopausa inoltre, gli integratori a base di vitamina D e calcio sono indicati come coadiuvanti nella prevenzione dell’osteoporosi grazie all’azione combinata mirata ad aumentare l’assorbimento di calcio a livello intestinale e di accrescere la sua disponibilità a livello dell’osso, reso quindi meno fragile. Mentre gli integratori a base di vit. A, C, ed E sono quelli maggiormente in grado di esercitare un effetto benefico nei confronti del seno.
Pertanto, alla luce di quanto esposto, si ritiene l’uso degli integratori alimentari un valido aiuto per le donne in menopausa, in particolare a coloro che non fanno uso di terapie ormonali. Naturalmente la scelta del tipo di integratore da utilizzare, in accordo con il medico o il farmacista di fiducia, si dovrà basare sull’individuazione di quale sintomo/i si intenda alleviare.
Dott. Vincenzo de Leo