Integratori & Salute presenta l’ultima edizione della review scientifica sugli integratori alimentari

realizzata grazie alla collaborazione di un pool di esperti in materia,

per accendere i riflettori sulle nuove evidenze scientifiche riguardanti il ruolo degli integratori.

Innovazione, know how e ricerca sono i tre pilastri che guidano questo settore, di cui l’Italia

è leader europeo (coprendo il 26% del fatturato totale), seguita da Germania e Francia.

Nel 2023, il valore del comparto nel nostro Paese ha toccato i 4.545 milioni di euro

e oggi 7 italiani su 10 consumano integratori, facendone un uso consapevole

e guidato dai professionisti della salute.

 

Milano, 2 luglio 2024. Dagli effetti benefici associati al consumo di un apporto adeguato di vitamine e minerali al supporto dato dagli Omega-3 per la salute delle donne in gravidanza e delle persone anziane, fino ad arrivare al ruolo dell’integrazione con probiotici per il benessere nelle varie fasi della vita e la prestazione degli sportivi. Sono questi solo alcuni dei temi approfonditi nell’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, promossa da Integratori & Salute, realtà nazionale che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari e che è parte di Unione italiana Food, con il contributo di Passoni Editore.

Il documento è il risultato della collaborazione di un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori alimentari.

I contenuti del documento, la cui introduzione è stata curata da Arrigo F. G. Cicero, Presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut), riguardano i diversi ambiti di applicazione degli integratori alimentari e sono stati realizzati rispettivamente da Andrea Poli per l’Area cardiovascolare e cardiometabolica, Mariangela Rondanelli e Clara Gasparri per la Terza età, Irene Cetin per la Salute della donna, Franca Marangoni per il Benessere psicologico e la funzione cognitiva, Mariuccia Bucci per l’Invecchiamento cutaneo, Fabio Pace per la Gastroenterologia, Gianluca Scuderi e Maria Chiara di Pippo per la Salute dell’occhio e Antonio Paoli per lo Sport.

 

“Ci auguriamo che questa nuova Review possa rappresentare uno strumento valido per una divulgazione scientifica seria, corretta e sostenuta da evidenze condivise, nonché un mezzo di informazione consapevole per i cittadini, gli organi di informazione e gli stakeholder”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Come siamo soliti ribadire ormai da anni, sosteniamo che la principale funzione degli integratori alimentari sia quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.

 

 

 

LE NUOVE SFIDE DELL’INTEGRAZIONE ALIMENTARE

Come emerso dall’ultima Review di Integratori & Salute, il mondo della ricerca si trova oggi di fronte a nuove sfide nel campo degli integratori per individuare le formulazioni migliori per la biodisponibilità, e quindi gli effetti, degli ingredienti contenuti nei vari prodotti. In particolare, nuove ricerche sono in corso in campo dermatologico, sia sugli antiossidanti contenuti in alcuni estratti vegetali (per esempio, il resveratrolo e la polidatina), sia sull’acido ialuronico idrolizzato, per la salute della pelle.

In questo filone di ricerca, il nostro Paese è in prima linea: in Italia sono state infatti sviluppate ed applicate numerose tecnologie per migliorare la bioaccessibilità e la biodisponibilità di sostanze utilizzate negli integratori di per sé poco utilizzabili da parte dell’organismo, come ad esempio l’antiossidante astaxantina (da Haematococcus pluviali), gli estratti di carciofo e la berberina (dalle piante del genere Berberis).

 

“In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo – sostiene Arrigo F. G. Cicero, Presidente SINut – e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua. Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri integratori con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo, ma è un percorso guidato da esperti: farmacista e medico sono infatti le principali fonti informative a cui i consumatori si rivolgono”.

 

IL RUOLO DEL MICROBIOTA INTESTINALE E L’IMPORTANZA DELLA SUPPLEMENTAZIONE CON I PROBIOTICI

La letteratura disponibile nella nuova edizione della Review rimarca il ruolo cruciale del microbiota intestinale per la salute e il benessere nelle diverse fasi della vita e in diverse condizioni fisiologiche, sottolineando le potenziali e numerose applicazioni dell’integrazione con probiotici.

Diversi studi confermano, infatti, che il microbiota materno influenza sia la salute riproduttiva della donna, sia lo sviluppo del sistema immunitario e metabolico del nascituro. Potenziali benefici dei probiotici sono stati valutati anche negli atleti, nei quali l’eubiosi (una condizione di equilibrio e benessere della flora batterica intestinale) è risultata associata alla performance ottimale.

Evidenze ormai ampiamente riconosciute supportano inoltre l’esistenza di una relazione importante a tutte le età tra intestino e cervello – il cosiddetto “gut-brain axis” – e quindi tra l’eubiosi intestinale e gli aspetti della funzione cerebrale alla base della cognitività, del tono dell’umore e del comportamento.

Infine, vi è un interesse crescente da parte di ricercatori e clinici per la possibile relazione tra la disbiosi intestinale e la perdita di massa muscolare, che rappresentano problemi comuni spesso coesistenti negli anziani, che suggerirebbe l’esistenza anche di un asse “intestino-muscolo”. Da alcuni studi è emerso come l’attività fisica, una dieta corretta e un’adeguata assunzione di specifici nutrienti, se necessario con integratori, siano attualmente considerati i pilastri fondamentali nel trattamento e nella prevenzione della sarcopenia per le persone anziane.

 

NUOVE CONFERME SUI BENEFICI DEGLI OMEGA-3

Dalla ricerca in ambito nutrizionale affrontata nella Review emergono ulteriori evidenze anche sul ruolo degli acidi grassi Omega-3 (specie per quelli a lunga catena, EPA e DHA) il cui apporto adeguato con gli alimenti che ne sono ricchi – quasi esclusivamente i pesci, soprattutto quelli grassi pescati nei mari freddi – è correlato a benefici importanti per la salute sia dei più piccoli che degli adulti, con effetti attribuiti per entrambi a livello della funzione cardiaca e dei trigliceridi e specificamente al DHA sulla funzione visiva e cerebrale. 

Ma dalla letteratura scientifica emergono anche altri aspetti interessanti riguardo agli Omega-3: per esempio, l’importanza dell’apporto adeguato da parte delle mamme in attesa, anche nei confronti della durata ottimale della gestazione (con benefici sia per il bambino che per la madre); oppure l’impiego come coadiuvanti nella sindrome dell’occhio secco, un problema multifattoriale sempre più diffuso nella popolazione, che l’OMS ha definito essere tra i più ignorati e sottovalutati; o ancora il coinvolgimento degli Omega-3 nei processi alla base della salute della pelle, del benessere psicologico e delle funzioni cognitive. L’integrazione di Omega-3 può infine essere indicata per gli anziani che non assumono le tre porzioni settimanali di pesce utili anche per contenere il rischio di sarcopenia in questo periodo della vita: gli Omega-3 sono stati infatti associati alla promozione della sintesi proteica a livello muscolare.

 

ITALIA LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEGLI INTEGRATORI: NEL 2023 FATTURATO A 4,5 MILIARDI DI EURO 

Oggi l’Italia è uno dei Paesi al Mondo più all’avanguardia nella ricerca sugli integratori alimentari. Con una leadership riconosciuta a livello internazionale in termini di innovazione di prodotto e know how. Del resto, la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale sono valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza: uno scenario in cui il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità, come evidenziato dagli ultimi dati economici del comparto.

Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del settore ha raggiunto i 4.545 milioni di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299 mila tonnellate[1]. L’Italia è il primo mercato europeo con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).  

Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza da GDO (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%), canale “on line” (6,9%).

 In farmacia, come segmento leader di mercato, si confermano i “probiotici”, con 537,3 milioni di euro, che rappresentano una fetta dell’15,2% del mercato. Al secondo posto, si classificano i “sali minerali”, con 335,2 milioni di euro (con un’incidenza del 9,2% e una crescita del +2,7% sul 2022). Al terzo e quarto posto troviamo “vitamine” e “tonici”, con quote superiori al 6%.

 

IN ITALIA 30 MILIONI DI PERSONE UTILIZZANO INTEGRATORI, CONSUMO GUIDATO DA MEDICI E FARMACISTI

Nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita. Si tratta di un consumo consapevole: prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano infatti al consiglio dei professionisti della salute: in primis al medico (48,4%), seguito dal farmacista (36,3%)[2].

[1] Elaborazione Unione Italiana Food su dati New Line Ricerche di mercato, 2023

[2]Ricerca Future Concept Lab 2023

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