Il maggior rischio nutrizionale nei primi due anni di vita nei paesi occidentali è rappresentato da un’
alimentazione iperproteica, caratterizzata da uno scarso apporto di acidi grassi polinsaturi e da alcuni minerali – tra cui zinco e ferro – le cui carenze possono provocare conseguenze strutturali e funzionali a livello cerebrale.I micronutrienti, ovvero vitamine (A, B, C, D, E, K), minerali (calcio e fosforo) e oligoelementi (ferro, zinco, selenio e manganese) sono indispensabili per l’integrità e il corretto funzionamento del sistema immunitario, cerebrale e fisico, soprattutto durante la gravidanza e nei primi tre anni di vita del bambino, poiché il 70% del tessuto cerebrale si sviluppa durante la vita fetale e il restante 30% durante gli anni pre-scolari.È stato osservato, in bambini in aree urbane inglesi, che la
supplementazione di ferro con formule arricchite, rispetto all’assunzione di latte vaccino, previene lo sviluppo di
Anemia sideropenica e il declino dei punteggi di sviluppo psicomotorio riscontrato in tale popolazione nel corso del secondo semestre di vita.
Un apporto ottimale di ferro nell’infanzia si associa positivamente agli indici di crescita e di sviluppo psicointellettivo. E’ importante assicurare un’assunzione di ferro tra i 6 e i 12 mesi di vita di 6-8mg al giorno.Per quanto riguarda il
ruolo dello zinco – la cui mancanza è comune nei paesi in via di sviluppo ed è associata ad un ritardo di crescita, maggiore predisposizione alle infezioni e a carenze nello sviluppo psicomotorio, è
simile a quello del ferro.
Uno sguardo alle vitaminePer quanto riguarda le vitamine,
tutti i lattanti, allattati al seno o artificialmente,
dovrebbero ricevere una supplementazione di vitamina D. Nei bambini in età scolare e negli adolescenti una supplementazione è fortemente consigliabile per tutti fino al termine della crescita puberale, qualora non siano garantiti un adeguato apporto dietetico e una sufficiente esposizione alla luce del sole.E’ necessario evidenziare che per il corretto sviluppo osseo, oltre ad una adeguata assunzione di vitamina D, è necessario un
apporto di calcio e fosforo.
Acido folico: l’evidenza scientifica relativa all’utilità è legata alla
prevenzione dei difetti del tubo neurale nella popolazione neonatale; l’acido folico contenuto negli integratori ha di solito una biodisponibilità doppia rispetto a quella del folato presente negli alimenti. Un secondo rilevante ruolo dell’acido folico è nella prevenzione della ipermocisteinemia, che può indurre lo sviluppo di condizioni che favoriscono malattie cardiovascolari.Per quanto riguarda la
vitamina A, è
indispensabile per il meccanismo della visione e per la
differenziazione cellulare. E’ indispensabile per la crescita, la riproduzione e l’integrità del sistema immunitario.
La vitamina B6 invece è
importante per il metabolismo proteico, per la trasformazione del triptofano in niacina e per la
formazione dei neurotrasmettitori.
L’acido ascorbico o vitamina C è una vitamina idrosolubile importante per la sintesi del collagene. Ha un potente effetto antiossidante e promuove l’assorbimento del ferro.
Fluoroprofilassi: poiché la carie dei denti da latte influisce negativamente sulla dentatura definitiva, l’attuale fuoroprofilassi è mirata alla minima somministrazione di fluoro protettiva per la carie e che non induca fluorosi. Secondo le Linee Guida della Società Italiana di Odontoiatria Infantile, l’assunzione raccomandata è da due settimane a due anni di una compressa da 0.25mg o l’equivalente in gocce; da due a quattro anni una compressa da 0.50mg; da 4 fino a 12 anni una compressa da 1 mg.
Lo iodio fa parte delle molecole degli ormoni tiroidei e la sua principale funzione è assicurare all’organismo una normale funzione tiroidea per il corretto processo di crescita e morfogenesi di organi e apparati.
Il rame è un altro elemento essenziale per il metabolismo energetico a livello cellulare, per la produzione di tessuto connettivo e per la sintesi di peptici neuroattivi.
Gli acidi grassi
Integratori di acidi grassi: secondo i più recenti dati sperimentali, anatomopatologi e clinici, l’acido arachidonico e l’acido docosaesaenoico avrebbero un ruolo nello sviluppo del tessuto nervoso; la funzione di tali acidi grassi nell’infanzia è stata considerata in termini di raccomandazioni dietetiche da parte di numerosi organismi e comitati internazionali. Secondo gli esperti, il fabbisogno giornaliero dovrebbe essere circa lo 0.3% dell’energia giornaliera totale. Le principali fonti lipidiche di acido arachidonico e acido docosaesaenoico sono costituite da olio di pesce e uovo. Gli effetti più vantaggiosi dell’integrazione di questi due acidi grassi vengono osservati nella fenilchetonuria e nella fibrosi cistica.
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