Italia, paese più anziano d’Europa: il ruolo degli integratori per mantenere lo stato di benessere

Il 23 luglio si celebra la Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani. Proprio l’Italia, secondo i dati Eurostat, è il Paese in Europa con il più alto numero di abitanti in età avanzata. Tra i segreti della longevità dei nostri connazionali: una sana alimentazione, attività fisica e anche il corretto utilizzo di integratori alimentari, che raggiunge il suo picco di consumo proprio tra gli over 65. Quelli per le ossa e per le articolazioni risultano essere gli integratori più usati dalla ‘silver generation’, secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab.

Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università degli Studi del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica SINUT, spiega l’importanza di una corretta integrazione alla dieta alimentare, per il benessere nella terza età. 

 

10 Luglio 2023 – L’invecchiamento è una delle principali sfide che la salute dovrà affrontare nel prossimo futuro. In particolare, nel nostro Paese che, secondo i dati Eurostat, è il più anziano d’Europa.  In questo contesto, per riuscire a mantenere il proprio stato di salute e benessere, oltre a un’alimentazione equilibrata e a uno stile di vita sano e attivo, un aiuto importante – soprattutto in età avanzata – può essere fornito dall’uso appropriato di integratori alimentari.

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 23 luglio, Integratori & Salute – l’associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia e che fa parte di Unione Italiana Food – ha fotografato il ruolo degli integratori nella popolazione over 65. Allo stesso tempo, in collaborazione con il prof. Giovanni Scapagnini – Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università degli Studi del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica SINUT – ha analizzato le caratteristiche e i plus degli integratori alimentari nella terza età.

 

“L’invecchiamento patologico e il rischio d’insorgenza delle malattie croniche legate all’età sono strettamente correlati alla disregolazione dei processi infiammatori. Tra le sostanze cruciali per la regolazione di questi processi ci sono gli acidi grassi essenziali, noti come Omega 3”, afferma il Prof. Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione clinica presso l’Università degli Studi del Molise. “Adeguati livelli di Omega 3 sono fondamentali per mantenere in salute il nostro organismo e favorire un sano invecchiamento. Oltre al consolidato ruolo sulla salute del cuore e del cervello, questi acidi grassi danno origine a molecole che svolgono un ruolo centrale nel controllo dell’infiammazione. Gli Omega 3 sono essenziali, senza di essi non potremmo sopravvivere ma non siamo in grado di produrli e possiamo assumerli solo attraverso la dieta e l’integrazione. Approvvigionarsi di acidi grassi essenziali polinsaturi del tipo Omega 3, noti per i loro effetti benefici sulla salute, può contribuire, soprattutto in età avanzata, a gestire i processi infiammatori e a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache, o il diabete, o ancora malattie neurodegenerative e altre condizioni di rischio legate all’avanzare dell’età.”

 

8 “OVER 65” SU 10 UTILIZZANO INTEGRATORI ALIMENTARI: IN TESTA, QUELLI PER LE OSSA E LE ARTICOLAZIONI

Secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute[1], negli ultimi 12 mesi, l’83% degli italiani over 65 ha utilizzato almeno un integratore (di fronte a una media nazionale del 73%). In particolare, sono i supplementi per le ossa e per le articolazioni quelli più utilizzati nella terza età: vi ricorre il 43% degli over 65. Un dato quasi doppio rispetto alla media nazionale, che si attesta al 24%. Tra i più adoperati dalla silver generation, ci sono anche gli integratori per i problemi intestinali: ne fa uso 1 over 65 su 4 (25%, contro una media del 17%), e anche i supplementi per il benessere cardiovascolare, usati dal 17% (contro una media del 9%).

L’acquisto degli integratori da parte delle persone più avanti con l’età passa soprattutto attraverso i canali tradizionali. Gli over 65 si informano principalmente presso i professionisti della salute come medico e dietologo (58,6%) e oltre 8 su 10 (l’82%) acquistano i prodotti in farmacia o parafarmacia (la media nazionale è del 70%). Per il 63%, infine, l’integratore ‘del futuro’ dovrebbe essere assunto senz’acqua ed essere più facilmente deglutibile.

 

VITAMINA D E B12 PREZIOSE ALLEATE NELLA TERZA ETA’

Negli ultimi mesi sono apparse numerose review che evidenziano come l’assunzione di vitamina D sia molto importante nella terza età, per i suoi effetti sul sistema immunitario, neurologico e sull’apparato muscolo-scheletrico. Questa vitamina aiuta a preservare, inoltre, le funzioni cognitive. Per l’assunzione della vitamina D è fondamentale l’esposizione ai raggi solari, che però risulta spesso insufficiente nelle persone che hanno superato i 60 anni e che rischiano maggiormente la comparsa della osteoporosi.

Altrettanto utile, soprattutto dopo i 65 anni, è l’assunzione di vitamina B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Nelle persone anziane, però, spesso può manifestarsi una certa difficoltà nell’assorbimento di questa vitamina, dovuta anche ai cambiamenti delle funzionalità gastriche o alla ridotta assunzione di alimenti che ne sono ricchi, come i cibi di origine animale (carne, pesce, latticini).

In tutti questi casi, gli integratori alimentari possono rappresentare un valido supporto per colmare le carenze esistenti.

“I problemi più comuni nella terza età ai quali gli integratori possono dare un aiuto concreto includono l’osteoporosi, la sarcopenia e i disturbi del sistema immunitario”, ricorda il Prof. Scapagnini. “Per quanto riguarda l’osteoporosi, gli integratori a base di calcio, vitamina D e altri minerali possono contribuire a mantenere una buona densità ossea e a ridurre il rischio di fratture. Riguardo alla sarcopenia (che è la perdita di massa e forza muscolare associate all’invecchiamento), gli integratori di proteine e aminoacidi – come la leucina – possono svolgere un ruolo importante nel preservare e migliorare la massa muscolare negli anziani, contribuendo a contrastarne i disturbi. È utile ricordare che dopo i 65 anni il fabbisogno giornaliero di proteine aumenta da 0,8 g/kg a 1,2 g/kg, e nel caso di malattie croniche si può arrivare fino 2 g/kg al giorno: quantitativi difficilmente presenti nell’alimentazione degli anziani.  Per il sistema immunitario, oltre agli stessi aminoacidi, è la vitamina D ad avere un importante effetto benefico e la sua assunzione è particolarmente importante per gli anziani, che potrebbero manifestarne la carenza. Infine, anche la vitamina C è un antiossidante prezioso, che può sostenere il sistema immunitario e ridurre i processi infiammatori.”

 

DECLINO COGNITIVO: IL RUOLO DEI MULTIVITAMINICI

Il declino cognitivo è una delle principali preoccupazioni per la salute degli anziani, ma due recenti studi sembrano suggerire un modo semplice per aiutarli a rallentare il processo. L’assunzione giornaliera di un integratore multivitaminico, infatti, sembrerebbe in grado di preservare la memoria, rallentando il peggioramento delle funzioni cognitive in età avanzata: è ciò che emerge da uno studio dei ricercatori della Columbia University e del Brigham and Women’s Hospital di Boston[2], di recente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.  Più di 3.500 adulti di età superiore ai 60 anni hanno assunto in modo casuale un integratore multivitaminico giornaliero o un placebo per tre anni. Alla fine di ogni anno, i partecipanti hanno eseguito una serie di valutazioni cognitive progettate per testare la funzione della memoria dell’ippocampo, un’area del cervello che è interessata dal normale invecchiamento. Alla fine del primo anno, la memoria è risultata migliorata per le persone che assumevano un multivitaminico quotidiano, rispetto a quelle che assumevano il placebo. I ricercatori hanno stimato dunque un guadagno di tre anni di capacità funzionali, con benefici maggiori nei cardiopatici.

 

MICROBIOTA INTESTINALE: IL RUOLO DEI PROBIOTICI

Durante la terza età, anche i problemi di digestione e di mobilità intestinale possono influire negativamente sullo stato di salute.

“Il microbiota intestinale – spiega il Prof. Scapagnini – svolge un ruolo molto significativo nel processo di invecchiamento in salute. Un microbiota equilibrato e diversificato è associato a una migliore funzione intestinale, a una riduzione delle infiammazioni e a una serie di altri benefici per la propria vita. Al contrario, la disbiosi (ossia uno squilibrio del microbiota) può contribuire al deterioramento del processo di invecchiamento. In questo contesto, i probiotici – che sono microorganismi benefici per l’intestino – stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella gestione dell’invecchiamento. La loro assunzione può favorire un equilibrio del microbiota intestinale, ridurre l’infiammazione e contribuire a una migliore salute generale”.

 

DISIDRATAZIONE IN ESTATE: IL RUOLO DEI SALI MINERALI

Soprattutto nei mesi estivi, la mancanza di stimolo alla sete può provocare negli anziani il rischio di incorrere nella disidratazione. In termini di prevenzione – insieme ad una serie di riguardi, tra cui: non uscire nelle ore più calde, avere sempre una bottiglia d’acqua a disposizione, consumare pasti leggeri e preferire la frutta – andrebbe considerato anche il corretto uso di integratori, ove necessario.

“Gli anziani – afferma il Prof. Scapagnini – possono essere particolarmente vulnerabili alla disidratazione, in parte a causa di un sistema di regolazione della sete meno efficiente e quindi di una minore percezione del desiderio di bere. Pertanto, è fondamentale che siano incoraggiati a bere regolarmente e adeguatamente. Durante le giornate calde dell’estate, è ancora più importante mantenere un’adeguata idratazione, a causa dell’aumento della perdita di liquidi attraverso il sudore. In queste situazioni, bere una quantità sufficiente di acqua non è l’unico aspetto da considerare. Integratori di sali minerali o bevande elettrolitiche potrebbero essere una scelta intelligente per reidratarsi, poiché contribuiscono a ripristinare gli elettroliti persi attraverso la sudorazione. Gli elettroliti, come il magnesio e il potassio, sono infatti molto importanti per il mantenimento dell’equilibrio idrico e del corretto funzionamento del corpo”.

 

INTEGRATORI, PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi dei servizi sanitari nazionali, gli integratori possono rappresentare una risorsa utile per migliorare la qualità della vita e contribuire a contenere la spesa sanitaria. Del resto, secondo l’ultimo rapporto Eurispes[3], un terzo dei cittadini italiani afferma di aver dovuto rinunciare a prestazioni e/o interventi sanitari per indisponibilità delle strutture e liste di attesa.

Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe ha stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione, se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero regolarmente Omega 3. Allo stesso tempo, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D, si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale ulteriore risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro.

[1] Studio Future Concept Lab: “Lo scenario degli integratori alimentari, tra benessere e stare bene”, 2023

[2]  Multivitamin Supplementation Improves Memory in Older Adults: A Randomized Clinical Trial, 2023

[3] Eurispes, Enpam, Il Termometro della Salute, 2° Rapporto sul Sistema sanitario Italiano,2023

Sana alimentazione, movimento e integratori alimentari: la ricetta degli italiani per mantenere e migliorare il proprio stato di salute

  • In Italia, oggi, 30 milioni di persone utilizzano integratori alimentari; in leggera prevalenza donne e adulti nella fascia d’età 35-54 anni. È questa la fotografia che emerge dallo studio “Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”, commissionato da Integratori & Salute al Future Concept Lab
  • Si tratta di un consumo consapevole: 8 italiani su 10 hanno una conoscenza corretta dei prodotti che scelgono. Sostegno al sistema immunitario, supplemento energetico e aiuto per le ossa sono gli ambiti considerati più utili
  • Un settore in ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato e punta forte su digitalizzazione e sostenibilità.
  • E guardando al futuro? Gli italiani immaginano integratori ancora più efficaci, mirati e innovativi.

 

Gli italiani sono (e saranno) sempre più attenti alla propria salute: per il 64% è il primo valore che indirizza le proprie scelte, presenti e future. E per riuscire a mantenere il proprio benessere, i nostri connazionali puntano sulla alleanza tra un’alimentazione equilibrata, una vita attiva e un uso appropriato di integratori alimentari, utilizzati oggi da oltre 30 milioni di italiani e con un ruolo sempre più centrale nella vita delle persone.

È questo lo scenario delineato da Integratori & Salute – l’associazione che rappresenta il comparto degli integratori alimentari in Italia e che è parte di Unione Italiana Food – attraverso un’indagine realizzata dal Future Concept Lab. Lo studio (“Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”[1]) ha fotografato il vissuto e le attese per il futuro dei nostri connazionali rispetto al mondo degli integratori, evidenziando comportamenti e percezioni riguardo l’ambito del benessere, sia in termini di prevenzione che di mantenimento dello stato di salute.

 

MANTENERSI IN SALUTE PRESTANDO ATTENZIONE A CIO’ CHE SI MANGIA: LO FANNO 6 ITALIANI SU 10

Preservare il proprio benessere non è scontato e per raggiungere questo obiettivo, tra le “buone regole” acquisite da una parte significativa della popolazione italiana, al primo posto c’è un equilibrato regime alimentare (29,8%), seguito dal ritagliarsi pause di relax (21,7%) e da un’attività fisica costante (20,8%).

La strada per il benessere passa, dunque, per l’adozione di modelli alimentari corretti e sani: oggi quasi 6 italiani su 10 (58,3%) prestano attenzione a ciò che mangiano più che in passato; il 22,6% segue precise regole alimentari e solo 2 italiani su 10 (19,6%) mangiano ciò che capita.

 

NELL’ULTIMO ANNO, 7 ITALIANI SU 10 HANNO UTILIZZATO INTEGRATORI ALIMENTARI

Ma tutto questo non sempre può bastare. Dallo studio condotto dal Future Concept Lab emerge il forte valore attribuito dai nostri connazionali agli integratori per il mantenimento del benessere fisico e mentale. Basti pensare che, nell’ultimo anno, il 73,3% degli italiani (soprattutto adulti tra i 35 e i 54 anni e con una leggera prevalenza delle donne) ha utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (82,8%) li hanno usati nel corso della propria vita.

In generale, i nostri connazionali vedono gli integratori come un “buon aiuto per tutti” (71,3%), ma anche come “un supporto per mangiare sano e fare movimento” (71,3%) e per “sostenere il benessere psicofisico” (64,5%).

 

MEDICI E FARMACISTI: I PRINCIPALI CANALI DI INFORMAZIONE

Prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano al consiglio dei professionisti della salute. Al primo posto troviamo il medico (48,4%), seguito dal farmacista (36,3%). A distanza seguono i professionisti della medicina alternativa, come terapista nutrizionista e fitoterapista (19,1%); infine, familiari, amici e colleghi (15,9%), ricerche su google (14,5%) ed erboristerie (9,1%).

 

8 ITALIANI SU 10 HANNO UN’IDEA CORRETTA DI COSA SIA UN INTEGRATORE ALIMENTARE

Questo prezioso scambio di informazioni tra professionisti della salute e consumatori ha portato nel tempo ad accrescere la consapevolezza di cosa siano gli integratori.  Dallo studio, infatti, emerge come circa 8 italiani su 10 (77,7%) abbiano una percezione degli integratori alimentari molto vicina alla realtà.

Sono stati definiti spontaneamente soprattutto come un “aiuto a colmare le carenze dell’organismo”, ma anche come “un supporto per rafforzare l’abitudine a mangiare sano e a fare movimento” e, parimenti, “sono per tutti, per un benessere complessivo”. Appare quindi molto chiara l’opinione che gli italiani hanno degli integratori – sostengono il benessere e non sostituiscono le medicine – e l’idea dei bisogni che soddisfano.

 

“Ci fa piacere constatare – dichiara Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – come, in base alle principali evidenze emerse dallo studio, gli italiani abbiano una conoscenza corretta degli integratori alimentari e delle loro specificità. Riteniamo opportuno ricordare sempre che la loro principale funzione non è quella di curare le malattie, ma di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Il che vuol dire: mantenere sane le persone che stanno già bene. Gli integratori sono (e lo saranno sempre di più anche in futuro) degli “allenatori” al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.

 

7 CONSUMATORI SU 10 LI ACQUISTANO IN FARMACIA

Per il 70,2% degli italiani, la farmacia e/o la parafarmacia sono il principale luogo di acquisto di integratori. Molto meno diffuso – lo fanno 2 italiani su 10 (22,4%) – è l’acquisto in autonomia al supermercato. Stesso risultato per gli acquisti online sui siti specializzati in salute (22,4%). Più indietro gli acquisti di integratori su Amazon (19,7%), nei negozi di alimenti naturali (14,2%) e quelli online sul sito web di una specifica marca (6,4%).

 

CONSIDERATI MOLTO UTILI PER IL SISTEMA IMMUNITARIO, COME FONTE DI ENERGIA E PER LE OSSA

L’importanza degli integratori viene rimarcata dagli italiani in particolare per alcune funzioni.  In primo luogo, per sostenere le difese immunitarie (30,1%), come complemento energetico (26,3%) e come aiuto per le ossa e le articolazioni (24,4%). Ma anche per integrare diete vegane e vegetariane (22%), per normalizzare l’intestino (22%), per aiutare la digestione (20,8%) e migliorare i problemi d’insonnia (20,2%).

Tanto che tra le tipologie di integratori più utilizzati dai nostri connazionali, l’indagine del Future Concept Lab colloca infatti al primo posto quelli per migliorare il sistema immunitario: dichiara di farne uso quasi 1 italiano su 2 (45%).

“Il ricorso agli integratori può rappresentare, nell’ambito dei limiti di sicurezza fissati dal Ministero della Salute, un modo efficace per sostenere la funzione immunitaria”, dichiara Andrea Poli, Presidente NFI (Nutrition Foundation of Italy).Quando, per varie ragioni, è l’alimentazione a non essere adeguata ed esistono carenze specifiche, un contributo ad un’efficace immunoprotezione può derivare da integrazioni mirate, per le quali esistono prove convincenti di efficacia e di sicurezza. Le vitamine D, C, B6 ed E possono, ad esempio, contribuire a garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario ed anche vari minerali (come zinco, ferro, selenio e rame) possono avere effetti positivi al proposito”, conclude il prof. Andrea Poli.

 

IN FUTURO SARANNO ANCORA PIU’ IMPORTANTI GRAZIE ALL’INNOVAZIONE E ALLA RICERCA

Proiettando gli integratori nel futuro, gli italiani si aspettano che saranno ancora più strategici nella vita delle persone. In primo luogo, perché sono convinti che la ricerca scientifica metterà a disposizione nuovi ritrovati per vivere più a lungo e in salute (60,5%) e perché saranno sempre più innovativi e utili al mantenimento dello stato di salute grazie al contributo della scienza (55,6%). Per il 61,5% l’utilità degli integratori sarà massima soprattutto quando consigliati con più rigore, solo per specifiche occasioni o carenze.

 

L’INTEGRATORE DI DOMANI? IN CAPSULE BIOTECH DA ASSUMERE SENZA ACQUA

Guardando alla forma futura degli integratori, 1 italiano su 2 (52,7%) li preferirebbe in capsule, ma con un elemento di innovazione: un involucro biotech tale per cui si possano assumere senza acqua. Il 30,8% degli italiani li vorrebbe assumere liquidi, in fialette di materiale bio.  Molto più staccati quelli che li preferirebbero in polvere, da spargere sul cibo come una spezia (9,7%) o in gocce (6,8%).

 

UN PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI SANITARI

Quello degli integratori alimentari è un comparto in grande ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato. L’Italia è il leader europeo nel mercato degli integratori, coprendo abbondantemente il 26% del valore totale dello stesso, che in Europa supera i 13 miliardi di euro.

“Grazie alla forte impronta innovativa del comparto – afferma il Presidente Germano Scarpasiamo impegnati a ricercare e progettare gli integratori del futuro, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone. Un utilizzo più strutturato degli integratori nei prossimi anni, in linea con quanto auspicato dagli italiani nello studio del Future Concept Lab, può costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe ha stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione, se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro”.

 

LE PRIORITA’ FUTURE DEL COMPARTO? DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Infine, guardando al futuro del settore degli integratori alimentari, secondo una recente indagine del Centro Studi Integratori &Salute, tra gli ambiti di azione prioritari su cui intervenire nei prossimi anni, al primo posto le aziende  mettono l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), seguita dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazioni medico-scientifica (28%), l’internet of things (20%), gli strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) e i sistemi di visualizzazione, realtà virtuale ed aumentata (1%).

 

[1] La survey è stata realizzata, nel mese di Aprile 2023, su un campione di 1.000 unità della popolazione italiana 18-70 anni (rappresentative per sesso, età, area geografica, city size).

Integratori alimentari: un settore “al femminile”

NELLA METÀ DELLE AZIENDE ALMENO 1 DONNA SU 2 NELLE POSIZIONI DI VERTICE

È quanto emerge dagli ultimi dati della ricerca del Centro Studi Integratori & Salute, che mostra un comparto in grande crescita, con un fatturato di 4 miliardi di euro nel 2022, e che guarda all’innovazione e alla digitalizzazione per affrontare le sfide del futuro. Un settore in prima linea anche per le opportunità professionali rivolte ai più giovani: nel 2021, il 71% delle aziende ha ampliato il proprio organico.

L’occupazione ad alta professionalizzazione nel comparto degli Integratori Alimentari si tinge sempre più di “rosa”. Nel nostro Paese, in 1 azienda su 2 del settore, il 50% delle posizioni di vertice è ad appannaggio dalle donne, contro un dato medio nazionale dell’industria manifatturiera del 35%. È quanto emerge dai risultati dell’indagineAggiornamenti sull’impatto della pandemia da Covid-19 sul mercato” del Centro Studi Integratori & Salute, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food.

Un settore in grande ascesa, che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro di fatturato (con una crescita media del +8,2% dal 2014 ad oggi) e che nei primi 7 mesi del 2022 ha fatto registrare già un ulteriore aumento del +8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Un comparto vocato anche alla valorizzazione dei giovani talenti: nel 27% delle aziende di integratori alimentari, almeno 1 membro del board aziendale è under 40 (contro una media nazionale del 16%). A conferma della centralità assegnata ai temi dell’occupazione e delle assunzioni: 7 aziende su 10 (71%) hanno ampliato il proprio organico nel 2021.

“Tra le donne – afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – c’è una spiccata attenzione alla salute e soprattutto al mantenimento di uno stile di vita sano: questo fa sì che, a parità di altre qualità con il mondo maschile, le donne investano ancora più passione ed impegno in questo ambito e anche per questo motivo diventano spesso la ‘prima scelta’ per molte aziende. Il settore degli integratori, inoltre, punta molto anche sulla valorizzazione dei giovani talenti, che portando in dote idee nuove e visione sono in grado di plasmare l’impronta innovativa, che è uno dei tratti distintivi del nostro comparto”.

PROBIOTICI, SALI MINERALI E VITAMINE SUL PODIO DEGLI INTEGRATORI PIU’ UTILIZZATI IN ITALIA

Gli integratori alimentari sono prodotti destinati a integrare la comune dieta, costituendo una fonte concentrata di sostanze nutritive e a effetto fisiologico, e svolgono un importante ruolo nel mantenimento della salute e del benessere e nel ridurre alcuni fattori di rischio di malattia, come strumenti di prevenzione primaria nell’ambito di una corretta alimentazione.

Gli ultimi dati di mercato di Newline, aggiornati a dicembre 2022 e riferiti al canale Farmacia, ci dicono che, in riferimento al fatturato delle prime 10 tipologie di integratori venduti in Italia, al primo posto troviamo i probiotici, con 398 milioni di euro (+11,3% rispetto allo scorso anno), seguiti da sali minerali con 234 milioni di euro (+7,9%); vitamine con 201 milioni di euro (+10%); tonici con 198 milioni di euro (+18%); integratori per il controllo della lipidemia con 172 milioni di euro (-7,1%). Più in fondo alla classifica, troviamo gli integratori per le funzioni immunitarie con 157 milioni di euro (+20%); insonnia e benessere mentale con 144 milioni di euro (-2%) e prodotti della tosse con 134 milioni di euro (+61%). Chiudono la graduatoria di questa “top 10” i lassativi con 134 milioni di euro (+3,8%) e gli antiacidi e anti reflusso con 124 milioni di euro (+18,4%).

In generale oggi, farmacie e parafarmacie rimangono ad oggi i punti di riferimento privilegiati per l’acquisto, tanto è vero che l’87% del valore del mercato si sviluppa in questi circuiti e che gli integratori rappresentano oggi la seconda categoria richiesta in farmacia dopo il farmaco da prescrizione medica.

“Il nostro Paese – prosegue Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – è leader europeo in questo mercato, coprendo abbondantemente il 29% del valore totale dello stesso, che, in Europa, supera i 13 miliardi di euro. La Pandemia ha sicuramente contribuito a una maggiore attenzione alla salute: il consumatore dimostra di essere oggi evoluto nel suo comportamento, si informa, ha aumentato la regolarità di assunzione ed è maggiormente attento anche alla salute dei suoi familiari.

La nostra filiera appare resiliente e in salute, evidenziando dinamiche positive nel fatturato, nella produzione in generale, nell’occupazione e negli investimenti, in particolare in ambito digitale. Una posizione determinata anche dal sempre più diffuso approccio olistico alla salute e al benessere degli italiani”.

Benessere e salute delle persone: il settore degli integratori si proietta nel futuro

Oltre 50 imprenditori e top manager del settore degli integratori alimentari si sono riuniti ieri a Milano, presso la sede di PwC Italia – Milano City Life, per disegnare il futuro del comparto, che rappresenta un’eccellenza del made in Italy e un asset strategico per il sistema Paese.

L’evento, dal titolo “Il settore degli integratori: rimodellare il futuro” è stato promosso da Integratori & Salute, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food. 

Ad aprire i lavori del convegno, è stato Germano Scarpa, Presidente dell’associazione “Integratori & Salute”. Per discutere sul futuro del comparto, sono intervenuti: Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor Business School dell’Alma Mater di Bologna, ex consigliere di Obama e autore del volume edito da Feltrinelli “I furiosi anni venti”; Andrea Fortuna, Advisory Partner – Health, Pharma & Life Sciences – PwC Italia; Antonino Santoro, Presidente European Federation of Associations of Health Products Manufacturers (EHPM).

INTEGRATORI ALIMENTARI: UN SETTORE CHE CRESCE NEL MONDO E IN ITALIA 

Nel 2021 il mercato globale degli integratori si è attestato a 150 miliardi di euro, con una crescita annua del 4,7% nell’ultimo triennio, e un’importante spinta verso il futuro: l’innovazione di prodotto (con il 64%) è la principale strategia di crescita adottata dai players del settore

In Italia il settore è cresciuto negli ultimi 10 anni ad un tasso annuo medio (CAGR) del 9.5%, un ritmo decisamente più sostenuto rispetto alla performance globale.

“I trend in atto stanno rivoluzionando il settore della salute, con accelerazioni dovute alla pandemia e all’instabilità geopolitica” – ha evidenziato Andrea Fortuna. “L’Italia oggi è leader di mercato in Europa nel settore degli integratori con il 26% del market share, seguita da Germania (19%) e Francia (15%) e si colloca all’ottavo posto come esportatore a livello globale”.

INTEGRATORI, PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITÀ DEI SISTEMI SANITARI 

Gli integratori, oltre a rappresentare un “valore” per la popolazione, sono un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe stima in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro

“La recente Pandemia ha messo in evidenza l’importanza del mantenimento del benessere e della salute per le persone ed in questo nuovo scenario gli integratori rivestono oggi un ruolo ancora più importante, che è destinato a crescere. Il futuro degli integratori alimentari sarà sempre più anche nella prevenzione. Gli integratori sono già oggi un prezioso strumento per la sostenibilità dei sistemi sanitari e un utilizzo corretto di integratori come strumenti di prevenzione primaria potrebbe certamente generare risparmi rilevanti per il sistema sanitario nazionale”, ha confermato il Presidente Germano Scarpa.

DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ GUIDANO LE SCELTE DI INVESTIMENTO

Guardando al futuro del settore, tra gli ambiti di azione, al primo posto le aziende mettono l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), seguita dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazioni medico-scientifica (28%), l’internet of things (20%), gli strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) e i sistemi di visualizzazione, realtà virtuale ed aumentata (1%).

“Le imprese si trovano davanti due grandi sfide: da una parte il nuovo ordine geopolitico, sempre più complesso e volatile, dove la logica binaria è sempre più tra sistemi aperti e sistemi chiusi; dall’ altra il cambiamento tecnologico e la centralità dei dati come vera materia prima della nostra epoca. Nel 2018 i device connessi erano stimati in 23 miliardi, oggi sono 50 miliardi e diventeranno 75 miliardi nel 2025. Impressionante risulta la curva di crescita degli investimenti corporate in Intelligenza Artificiale, passati in 5 anni dai 20 miliardi di dollari del 2016 ai 170 miliardi del 2021”, ha commentato Alec Ross.