Risotto alla birra con pesce spada e verdurine

Il finocchietto selvatico ha foglie piumose dall’aroma di anice e simili all’aneto, che si abbinano molto bene al pesce e alle carni bianche ma anche alla pasta, al cous cous, alle verdure…

Fiorisce durante la primavera-estate con un insieme di piccoli fiorellini gialli eduli riuniti a ombrello, profumati e molto graziosi, staccateli con le forbici e aggiungeteli freschi ai vostri piatti.

 

 INGREDIENTI PER 4 PERSONE

400 g di Carnaroli

300 g di filetto di pesce spada

1 bicchiere di birra Blanche

4 dl di brodo di verdure

1 pomodoro cuore di bue

150 g di pisellini freschi sgranati

1 zucchina

2 cipollotti

1 ciuffo di finocchietto

1 fiore di finocchietto (facoltativo)

olio extravergine di oliva, sale, pepe bianco

 

PREPARAZIONE

  1. Fate dorare i cipollotti tritati in 2 cucchiai d’olio.
  2. Rosolate a parte il riso in 3 cucchiai d’olio fino a quando inizia a diventare traslucido, quindi bagnatelo con la birra e lasciatela ritirare.
  3. Unite i piselli, la zucchina tagliata in quattro nel senso della lunghezza e affettata a triangolini, i cipollotti e bagnate via via col brodo bollente mescolando di tanto in tanto.
  4. Quando il risotto è al dente aggiungete il pesce spada privato della pelle e tagliato a tocchetti, il pomodoro senza semi tagliato a dadini e le foglie di finocchietto tagliate con un paio di forbici. Regolate di sale e pepe e lasciate insaporire un minuto a fuoco spento, distribuite il risotto nei piatti e se siete nella stagione della fioritura cospargetelo coi fiorellini di finocchietto.

Con eleuterococco e rodiola un pieno di energia!

Con l’arrivo dei primi caldi, ci si trova spesso a dover affrontare disturbi come la spossatezza, l’apatia e l’irritabilità. Tutto ciò è legato principalmente al cambio di stagione: l’organismo deve affrontare uno stress legato a una diversa alternanza di luce e buio e alle temperature che iniziano gradualmente a salire. Per affrontare la nuova stagione e i cambiamenti che essa porta con sé, si necessita di molta più energia rispetto a quella utilizzata normalmente, provocando così, all’interno dell’organismo, stati di sonnolenza e stanchezza.

Il calo psico-fisico è una condizione molto diffusa in questa stagione. I sintomi tipici sono rappresentati da ansia, calo della memoria e delle prestazioni mentali in genere, oltre alle già menzionate sonnolenza, svogliatezza e inappetenza” – spiega il prof. Antonello Sannia, Presidente della Società di Medicina Naturale.  “Un supporto per ritrovare il benessere psico-fisico arriva dalle piante” – aggiunge l’esperto.

A questo proposito, Integratori & Salute, in collaborazione con il prof. Sannia, fornisce alcuni consigli per ritrovare le energie perse.

L’eleuterococco, originario dalla Siberia e dalla Mongolia, se preso due volte al giorno, mattina e primo pomeriggio, ha un’azione energizzante e aiuta ad incrementare la resistenza allo stress. A livello cerebrale, stimola l’attenzione e la concentrazione migliorando, di conseguenza, la performance mentale; in più favorisce il sistema immunitario con una stimolazione dell’attività dei globuli bianchi” – precisa il prof. Sannia.

Altra pianta, che ci viene in aiuto, è il lepidium meyenii. Si tratta di un tubero che cresce sulle Ande e viene utilizzato sia per le sue proprietà nutritive sia per quelle toniche ed energizzanti. L’assunzione ideale, la mattina presto e primo pomeriggio, in questo modo si può vedere maggiormente la sua efficacia.

Con l’inizio della bella stagione, aumentano le occasioni di poter praticare sport all’aperto per più momenti settimanali. Un aiuto in più per mantenere la normale funzione muscolare, evitando dolori, e la pressione sanguina ci viene dai cibi ricchi di potassio come banane, pomodori secchi e ceci. Sottolinea il prof. Sannia: “Un altro aiuto verde per questo argomento viene dalla rodiola, da assumere sempre al mattino e metà pomeriggio, data la sua azione tonica psico-fisica: accorcia il tempo di recupero muscolare e aumenta la sintesi di proteine nei muscoli”.

Si ricorda che in ogni periodo dell’anno, ancor più se si tratta di mesi interessati da cambi di stagione come quello che stiamo vivendo, bisogna assumere un giusto quantitativo di fibre, pari a trenta grammi negli adulti – nei bambini la quantità è inferiore, poiché hanno la funzione di regolare l’intestino, favoriscono la crescita di batteri buoni e rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri.

Savarin alle fragole e ricotta alla panna

INGREDIENTI PER 8 PERSONE

400 g di farina

30 g di lievito di birra

3 cucchiai di latte

150 g di zucchero semolato

un cucchiaio di zucchero al velo

3 uova

100 g di burro

1 vaschetta di fragole

1,5 dl di panna fresca

200 g di ricotta di pecora

1 cucchiaio di zucchero al velo

1 bicchierino di liquore all’arancia

1 foglia di alloro

la scorza di 1 limone non trattato

 

PREPARAZIONE

Impastate la farina con il lievito di birra sciolto nel latte tiepido, le uova, 50 g di zucchero semolato e il burro fuso. Lavorate l’impasto per qualche minuto, formate una palla, ungetela d’olio e lasciatela lievitare per mezz’ora in una ciotola unta d’olio, facendo aderire alla superficie dell’impasto un foglio di pellicola trasparente.

  1. Riprendete la pasta, eliminate la pellicola, formate un filone e ponetelo in uno stampo imburrato a forma di anello del diametro di 22 cm, coprite nuovamente con un foglio di pellicola per alimenti e lasciate lievitare altre 2 ore.
  2. Togliete delicatamente la pellicola e cuocete il savarin in forno preriscaldato a 200° per circa 40 minuti. Nel frattempo preparate la bagna: scaldate 2 dl d’acqua con lo zucchero semolato rimasto, la foglia di alloro e la scorza di limone e appena raggiunge l’ebollizione spegnete il fuoco e appena si raffredda aggiungete il liquore.
  3. Tagliate le fragole a tocchetti scartando i piccioli. Passate la ricotta al setaccio. Montate la panna con lo zucchero al velo e incorporatela alla ricotta.
  4. Sformate il savarin su una gratella e lasciatelo intiepidire, quindi spennellatelo con la bagna. Trasferitelo sul piatto di portata e appena prima di servire riempite il centro con la crema di ricotta e le fragole.

 

Gibanica

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

 

150 g di piselli

1 spicchio d’aglio novello

300 g di zucchine

450 g di fillopasta

500 g di yogurt greco

500 g di ricotta di pecora

80 g di parmigiano reggiano 24 mesi grattugiato

4 uova

olio extravergine di oliva, sale marino integrale, pepe bianco

 

PREPARAZIONE

  1. Bollite i piselli per 5 minuti. Affettate le zucchine. Rosolate l’aglio schiacciato e non sbucciato in 4 cucchiai d’olio, aggiungete le zucchine e i piselli scolati e cuocete a fiamma media per 5 minuti.
  2. Spennellate con poco olio 4 fogli di fillopasta, sovrapponeteli e foderatevi una teglia da lasagne. Spennellate d’olio e sovrapponete altri 3 fogli di fillopasta, arrotolateli, avvolgeteli in pellicola trasparente e metteteli da parte.
  3. Montate gli albumi a neve con un pizzico di sale.
  4. Mescolate la ricotta con lo yogurt. Aggiungete i tuorli, le verdure raffreddate private dell’aglio, il parmigiano e gli albumi montati. Regolate di sale e pepe e incorporate al composto i fogli di fillopasta rimasta strappandoli a grandi pezzi con le mani.

Versate il composto nella teglia, coprite srotolandovi sopra la fillopasta messa da parte e chiudete arrotolando i bordi. Cuocete la gibanica in forno preriscaldato a 180° per circa un’ora.

Storione al forno con topinambur

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

800 g di storione in un pezzo unico

6 scalogni

Mezzo bicchiere di vino bianco secco

400 g di topinambur

1 spicchio d’aglio

1 ciuffo di coriandolo

olio extravergine di oliva, sale marino integrale, pepe bianco

 

PREPARAZIONE

  1. Massaggiate con sale e pepe il trancio di storione privato della pelle. Sbucciate e affettate gli scalogni.
  2. Ungete d’olio una teglia che contenga il pesce a misura. Distribuite gli scalogni sul fondo e poneteli sopra il pesce. Versate il vino intorno al pesce, coprite la teglia con un foglio di carta di alluminio e cuocete in forno preriscaldato a 200° per circa 25 minuti.
  3. Intanto sbucciate e lessate i topinambur, quindi scolateli e tagliateli a dadini. Dorate in 4 cucchiai d’olio l’aglio schiacciato, aggiungete i topinambur e lasciate insaporire per qualche minuto. Spegnete la fiamma, eliminate l’aglio e cospargete di foglie di coriandolo tagliuzzate con le forbici.
  4. Affettate lo storione e servitelo con le verdure.

 

Rombo alla salvia con patate al velo

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

2 rombi di circa 700 g l’uno

500 g di patate

2 scalogni

1 spicchio d’aglio

3 rametti di salvia

olio extravergine di oliva, sale, pepe bianco

 

PREPARAZIONE

  1. Sciacquate e asciugate i rombi già puliti, salateli e pepateli internamente e mettete in ognuno un rametto di salvia.
  2. Sbucciate e affettate sottilissime le patate (se l’avete, utilizzate una mandolina), conditele con un filo d’olio e mescolatele delicatamente con l’aglio e gli scalogni sbucciati e tritati finemente.
  3. Distribuite le patate su una placca da forno foderata di carta oleata, salate, pepate cospargete con le foglie di salvia rimaste e appoggiatevi sopra i pesci.
  4. Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 25 minuti, quindi sfilettate i rombi, distribuite le patate nei piatti, ponetevi sopra i filetti di pesce e condite con un filo d’olio.

Integratori per il benessere delle vie urinarie femminili

Le infezioni delle vie urinarie (IVU) rappresentano una delle affezioni di maggiore riscontro nella pratica clinica, e in ambito ambulatoriale, sono infezioni, per frequenza, seconde solo a quelle a carico delle alte vie respiratorie. E’ un problema che riguarda soprattutto il mondo femminile. Infatti le donne, in alcune fasi della vita (tra i 18 e i 30 anni e nei primi anni dopo la menopausa), sono particolarmente esposte a questo tipo di infezioni. Si calcola che l’80% delle donne ne soffra almeno una volta nella vita. Il problema è talmente esteso da costituire un carico sostanziale sulla spesa pubblica sanitaria (in USA il costo delle IVU è di oltre 2 miliardi di $ l’anno).

Le forme più comuni di IVU sono le cistiti, che si presentano come un’infiammazione vescicale spesso associata ad uretrite, e spesso tale problema si presenta in maniera ricorrente, specialmente nelle giovani donne. Le infezioni del tratto urinario sono causate da un vasto gruppo di batteri, in grado di risalire il tratto urinario, resistere ai meccanismi di difesa dell’ospite, e colonizzare vescica e uretra. I patogeni di maggior rilievo, nelle IVU, risultano essere batteri Gram negativi di provenienza intestinale endogena e di questi l’Escherichia coli, è responsabile di più dell’85% delle infezioni. In caso di diagnosi di IVU, la terapia si basa principalmente sulla somministrazione di antibiotici; tuttavia questo tipo di trattamento spesso non è risolutivo, soprattutto in caso di infezioni urinarie ricorrenti. Inoltre, in tali circostanze, si assiste spesso all’aumento delle resistenze batteriche nei confronti dei farmaci antimicrobici, che di fatto contribuisce al fallimento terapeutico. Proprio l’aumento dell’antibiotico-resistenza ha stimolato la ricerca di nuovi approcci terapeutici per la cura e la prevenzione di queste patologie.

Le nuove strade intraprese negli ultimi anni hanno coinvolto l’impiego di vaccini e l’utilizzo di strategie nutrizionali basate su specifici integratori mirati a preservare la fisiologia del tratto urogenitale, e ritardare o prevenire le IVU.

Per quanto riguarda i vaccini, la loro produzione è sempre stata piuttosto problematica sia per la molteplicità dei patogeni che attaccano l’apparato urinario, sia per la difficoltà di andare ad evocare una risposta immunitaria mucosale veramente efficiente.

Nell’ambito alimentare diversi integratori hanno avuto una notevole diffusione sul mercato e sono spesso stati adottati anche dalla classe medica come strumento utile al miglioramento delle IVU, anche in associazione a trattamenti medici. Appartengo a questa famiglia integratori molto diversi fra loro, usati singolarmente o associati tra loro in formulazioni complesse che sfruttano le potenziali sinergie tra le varie sostanze.