Bilancio energetico: conoscere il proprio fabbisogno energetico in relazione al proprio stile di vita/livello di attività fisica

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La tua alimentazione è corretta? Il tuo stile di vita adeguato? Vuoi saperne di più? Ecco i nostri test per capirlo meglio.

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  1. Domanda 1 di 10
    1. Domanda

    Il “bilancio energetico” dipende

    Esatto

    Il bilancio energetico è dato dalla differenze tra l’energia in entrata (con gli alimenti) e l’energia in uscita. Entrambe le componenti, entrata ed uscita, possono essere modificate

    Sbagliato

    Il bilancio energetico è dato dalla differenze tra l’energia in entrata (con gli alimenti) e l’energia in uscita. Entrambe le componenti, entrata ed uscita, possono essere modificate

  2. Domanda 2 di 10
    2. Domanda

    Una dieta si definisce ipocalorica se:

    Esatto

    Il termine “ipocalorico” non si riferisce ad un numero di chilocalorie determinato, ma al fatto che le calorie introdotte con quella specifica alimentazione sono meno rispetto alle esigenze energetiche del soggetto in esame. Quindi una dieta da 2000 chilocalorie può essere ipocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2500 kcal, normocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2000 kcal, ipercalorica se la mia spesa energetica è pari a 1500 kcal

    Sbagliato

    Il termine “ipocalorico” non si riferisce ad un numero di chilocalorie determinato, ma al fatto che le calorie introdotte con quella specifica alimentazione sono meno rispetto alle esigenze energetiche del soggetto in esame. Quindi una dieta da 2000 chilocalorie può essere ipocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2500 kcal, normocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2000 kcal, ipercalorica se la mia spesa energetica è pari a 1500 kcal

  3. Domanda 3 di 10
    3. Domanda

    Se la dieta è ipercalorica (ossia introduco più calorie di quelle che consumo):

    Esatto

    L’organismo umano è “accumulatore”, e se introduce una quantità di energia superiore a quella di cui ha bisogno in quel momento deposita l’eccesso nelle riserve. La maggiore riserva è data dal tessuto adiposo, in cui l’energia introdotta in eccesso è accumulata come grassi (trigliceridi). Questo accade indipendentemente dal tipo di nutrienti introdotti in eccesso, perché l’organismo può trasformare in grassi sia i carboidrati che le proteine.

    Sbagliato

    L’organismo umano è “accumulatore”, e se introduce una quantità di energia superiore a quella di cui ha bisogno in quel momento deposita l’eccesso nelle riserve. La maggiore riserva è data dal tessuto adiposo, in cui l’energia introdotta in eccesso è accumulata come grassi (trigliceridi). Questo accade indipendentemente dal tipo di nutrienti introdotti in eccesso, perché l’organismo può trasformare in grassi sia i carboidrati che le proteine.

  4. Domanda 4 di 10
    4. Domanda

    La spesa energetica dipende

    Esatto

    La spesa energetica si divide in 3 componenti: il metabolismo basale, ossia il consumo energetico a riposo, il consumo energetico legato all’attività fisica e il consumo energetico legato all’utilizzo degli alimenti. Di queste tre componenti la prima, ossia il metabolismo basale, è quella di maggiore entità

    Sbagliato

    La spesa energetica si divide in 3 componenti: il metabolismo basale, ossia il consumo energetico a riposo, il consumo energetico legato all’attività fisica e il consumo energetico legato all’utilizzo degli alimenti. Di queste tre componenti la prima, ossia il metabolismo basale, è quella di maggiore entità

  5. Domanda 5 di 10
    5. Domanda

    Il metabolismo basale (consumo energetico a riposo) dipende:

    Esatto

    Il metabolismo basale è maggiore, a parità di altre condizioni, nel maschio rispetto alla femmina, e diminuisce con l’età. Per questo l’uomo può permettersi, di solito, diete a maggiore contenuto calorico, e se si vuole mantenere lo stesso peso corporeo bisogna mangiare meno all’aumentare degli anni. Altri fattori intervengono nel determinare il metabolismo basale, ad esempio la superficie e composizione corporea, la razza ed il clima.

    Sbagliato

    Il metabolismo basale è maggiore, a parità di altre condizioni, nel maschio rispetto alla femmina, e diminuisce con l’età. Per questo l’uomo può permettersi, di solito, diete a maggiore contenuto calorico, e se si vuole mantenere lo stesso peso corporeo bisogna mangiare meno all’aumentare degli anni. Altri fattori intervengono nel determinare il metabolismo basale, ad esempio la superficie e composizione corporea, la razza ed il clima.

  6. Domanda 6 di 10
    6. Domanda

    Per aumentare il consumo energetico bisogna:

    Esatto

    L’attività fisica, non necessariamente l’attività sportiva, aumenta il consumo energetico: è attività fisica anche fare i lavori domestici o andare a piedi al lavoro! Certamente più l’attività fisica è “pesante” e maggiore è il consumo energetico, però bisogna fare attenzione perché quando facciamo attività troppo intensa per il nostro grado di allenamento noi non consumiamo l’energia accumulata nel tessuto adiposo, bensì consumiamo zuccheri. Per “dimagrire” nel vero senso della parola, ossia per diminuire la massa adiposa, è meglio svolgere un’attività fisica moderata e continuativa (minimo 30 min) tutti i giorni

    Sbagliato

    L’attività fisica, non necessariamente l’attività sportiva, aumenta il consumo energetico: è attività fisica anche fare i lavori domestici o andare a piedi al lavoro! Certamente più l’attività fisica è “pesante” e maggiore è il consumo energetico, però bisogna fare attenzione perché quando facciamo attività troppo intensa per il nostro grado di allenamento noi non consumiamo l’energia accumulata nel tessuto adiposo, bensì consumiamo zuccheri. Per “dimagrire” nel vero senso della parola, ossia per diminuire la massa adiposa, è meglio svolgere un’attività fisica moderata e continuativa (minimo 30 min) tutti i giorni

  7. Domanda 7 di 10
    7. Domanda

    Le persone che fanno molta attività fisica sono magre perché:

    Esatto

    L’attività fisica aumenta la massa muscolare, che è la componente del nostro organismo che consuma la maggiore quantità di energia, anche a riposo. Pertanto, se aumenta la nostra massa muscolare aumenta anche il nostro metabolismo a riposo. Quindi fare attività fisica ha un doppio vantaggio dal punto di vista energetico, perchè il consumo aumenta sia a riposo che per l’attività stessa.

    Sbagliato

    L’attività fisica aumenta la massa muscolare, che è la componente del nostro organismo che consuma la maggiore quantità di energia, anche a riposo. Pertanto, se aumenta la nostra massa muscolare aumenta anche il nostro metabolismo a riposo. Quindi fare attività fisica ha un doppio vantaggio dal punto di vista energetico, perchè il consumo aumenta sia a riposo che per l’attività stessa.

  8. Domanda 8 di 10
    8. Domanda

    Gli integratori che contengono fibra alimentare:

    Esatto

    Le “fibre alimentari”, in particolare quelle definite “solubili” se introdotte insieme ad acqua si idratano e si gonfiano a livello dello stomaco, formando un gel che rallenta lo svuotamento dello stomaco stesso. Rimanendo pieno, lo stomaco manda al nostro cervello un segnale di sazietà, che ci induce a mangiare meno. Inoltre la presenza di questo gel a livello dell’intestino può ridurre la quantità di nutrienti calorici assorbiti. Con questi meccanismi, la fibra alimentare diminuisce l’introito energetico. Attenzione però, la riduzione è di piccola entità!

    Sbagliato

    Le “fibre alimentari”, in particolare quelle definite “solubili” se introdotte insieme ad acqua si idratano e si gonfiano a livello dello stomaco, formando un gel che rallenta lo svuotamento dello stomaco stesso. Rimanendo pieno, lo stomaco manda al nostro cervello un segnale di sazietà, che ci induce a mangiare meno. Inoltre la presenza di questo gel a livello dell’intestino può ridurre la quantità di nutrienti calorici assorbiti. Con questi meccanismi, la fibra alimentare diminuisce l’introito energetico. Attenzione però, la riduzione è di piccola entità!

  9. Domanda 9 di 10
    9. Domanda

    Gli integratori per il controllo del peso corporeo:

    Esatto

    Questo tipo di integratori è considerato “coadiuvante” le diete ipocaloriche, nel senso che i componenti contenuti nei prodotti, con meccanismi diversi, possono aiutare ad affrontare con successo una dieta ipocalorica per perdere peso. Ma gli elementi essenziali per la perdita di peso rimangono due: una dieta ipocalorica corretta e tanta buona volontà per seguirla.

    Sbagliato

    Questo tipo di integratori è considerato “coadiuvante” le diete ipocaloriche, nel senso che i componenti contenuti nei prodotti, con meccanismi diversi, possono aiutare ad affrontare con successo una dieta ipocalorica per perdere peso. Ma gli elementi essenziali per la perdita di peso rimangono due: una dieta ipocalorica corretta e tanta buona volontà per seguirla.

  10. Domanda 10 di 10
    10. Domanda

    Gli integratori per il controllo del peso venduti via Internet

    Esatto

    In Italia e in Europa gli integratori alimentari acquistati nei canali autorizzati e consumati alle dosi consigliate sono sicuri, fabbricati nel pieno rispetto della normativa vigente nazionale ed europea. Alcuni integratori venduti via Internet purtroppo sfuggono ai canali di controllo: questo significa che in alcuni casi possono essere presenti nei prodotti sostanze vietate per legge. Questo è particolarmente frequente nei prodotti che vantano la capacità di fare perdere peso in fretta e senza sforzi.

    Sbagliato

    In Italia e in Europa gli integratori alimentari acquistati nei canali autorizzati e consumati alle dosi consigliate sono sicuri, fabbricati nel pieno rispetto della normativa vigente nazionale ed europea. Alcuni integratori venduti via Internet purtroppo sfuggono ai canali di controllo: questo significa che in alcuni casi possono essere presenti nei prodotti sostanze vietate per legge. Questo è particolarmente frequente nei prodotti che vantano la capacità di fare perdere peso in fretta e senza sforzi.

Prenditi cura dei tuoi capelli e impara a conoscerli

Aiuto quanti capelli sto perdendo!?! Il più delle volte è un disturbo tipicamente stagionale, che si ripresenta puntuale ad ogni cambio di stagione in primavera ed in autunno; in quest’ultimo caso a volte ancora più forte a causa delle pressioni a cui il capello è stato sottoposto durante le vacanze estive … sole, acqua salata del mare. In alcune situazioni è, però, un problema più serio, che peggiora nei cambi di stagione, ma che in realtà è già presente da tempo: in questo caso i capelli si perdono a causa di vere e proprie malattie o in seguito all’assunzione di certi medicinali. Allora è meglio consultare il proprio dermatologo.

I capelli sono formati da due parti: quella esterna, il fusto costituita a sua volta dal midollo, composto di cellule sottili, dalla corteccia, formata da cellule che contengono la melanina, il pigmento che conferisce la colorazione dei capelli, e dall’involucro o cuticola, il più esterno, formato da cellule a forma di scaglie che proteggono il midollo e la corteccia. La parte interna, invece, è la radice, che si trova al di sotto del cuoio capelluto, in cui nasce e cresce il capello. Alla base si trova il bulbo che è il centro vitale del capello ed è racchiuso in una piccola cavità detta “follicolo pilifero”. Nel follicolo è presente la papilla pilifera ricca di vasi sanguigni che apportano al capello le sostanze necessarie per la crescita e il sostentamento. Accanto al bulbo ci sono le ghiandole sebacee che producono il sebo, sostanza che lubrifica, nutre e protegge il capello.

I capelli seguono un ciclo di vita costituito da 3 fasi:

  • anagen, la fase di crescita attiva in cui circa il 90% dei follicoli produce la fibra del pelo. Dura dai 5 ai 7 anni e i capelli crescono in media 1 cm al mese
  • catagen, la fase di riposo in cui il capello smette di crescere ma resta attaccato al cuoio capelluto ancora per 3-4 settimane
  • telogen, in cui il capello cade (circa 80-90 al giorno). Si tratta di un fenomeno normale legato al ricambio. Se, invece, entrano in fase telogen più di 300 capelli per lunghi periodi, si ha un importante diradamento della chioma denominato alopecia.

L’alimentazione gioca un ruolo importante per la salute dei capelli che più di altri organi del corpo, si cibano degli alimenti che compongono i tuoi menù A dare forza e volume alla capigliatura concorrono in primo luogo gli aminoacidi. In particolare la cistina, la cisteina e la metionina, un tris di elementi solforati che partecipano alla sintesi della cheratina, sostanza che dà corpo al fusto. Ti assicuri il tutto con la giusta quantità di proteine animali, quelle della carne e del pesce. Altro elemento è l’acido pantotenico (vitamina B5) che si trova nel tuorlo d’uovo, nella carne, nei cereali e nei legumi ed è una delle sostanze che facilitano la scomposizione delle proteine in aminoacidi. A dare più volume contribuisce anche la vitamina A che attiva i processi di rigenerazione cutanea. Per garantirsi la giusta dose è indispensabile consumare frutta e verdura.

Come abbiamo detto i capelli crescono di un cm al mese e ogni giorno ne perdiamo circa 100, sostituiti da quelli nuovi. Un processo influenzato da molti fattori che hanno un’importante parte nel metabolismo. Gli zuccheri danno l’energia per la respirazione cellulare, il motore che attiva i processi di rigenerazione dei bulbi. Un regime bilanciato garantisce così il carburante per supportare il ricambio dei capelli. Altre sostanze fondamentali per dare nutrimento alle cellule, incluse quelle che compongono il bulbo pilifero, sono gli acidi grassi omega 3, che fanno parte della struttura della membrana cellulare. Sono fonti di omega 3 il pesce, i cereali, le noci e i legumi. Un ruolo chiave nei processi di ricrescita del capello è dato dal ferro che trasporta alle cellule l’ossigeno necessario. Il ferro è presente nelle verdure e nei legumi, ma è quello della carne e del pesce il più disponibile, soprattutto se associato alla vitamina C, che lo rende più assorbibile dall’organismo.
Anche gli integratori sono utili a rinforzare i capelli, quelli a base di vitamine, minerali e acidi grassi che stimolano la ricrescita. In particolare quelli a base di ferro e magnesio che accelerano il processo di rinvigorimento e i polivitaminici che stimolano la ricrescita.

Quali sono le cause più frequenti della caduta? La predisposizione genetica è la principale causa di perdita di capelli negli uomini, provocando una caduta irreversibile. Le donne ne sono toccate in percentuale molto bassa, infatti la caduta è per lo più un fenomeno momentaneo e reversibile dovuto a diete troppo rigide, a carenze di aminoacidi, oppure a forti stress fisici e psicologici, legati a periodi particolari come l’allattamento e la menopausa. Nelle forme croniche la causa può essere un disturbo alla tiroide o un’alterazione del metabolismo: in questi casi anche le unghie sono fragili e si spezzano facilmente.

quando …

sono opachi è perché non riflettono la luce
La guaina che riveste i capelli è composta da tante scagliette sovrapposte. Quando non c’è abbastanza acqua all’interno della fibra capillare, queste squame si sollevano e la luce viene riflessa in modo irregolare. E’ importante scegliere prodotti a base di vitamine, pantenolo e aminoacidi che rinforzano i fusti e donano luminosità.

si sporcano in fretta è perché assorbono lo smog
Quando i capelli sono porosi, diventano pesanti perché lo smog e il sebo anziché scivolare via si insinuano nelle squame. In questo caso è indispensabile usare una shampoo delicato e povero di tensioattivi, cioè agenti che producono la schiuma.

si spezzano è perché contengono poca acqua
È ancora colpa della disidratazione che oltre a renderli fragili li fa apparire ruvidi e stopposi. In questo caso è meglio usare uno shampoo addolcente a base di vitamina B5, in modo da stimolare la microcircolazione, l’ossigenazione e il nutrimento dei bulbi. Una volta alla settimana massaggiali asciutti con olio di semi di lino o d’oliva lasciato in posa per 15 minuti. Questo impacco restituisce morbidezza ed elasticità.

non tengono la piega, sono elettrici
E’ normale dopo i 50 anni, in quanto si modifica la loro struttura chimica. Per domarli bisogna asciugarli sempre mettendo il beccuccio al phon in modo da concentrare il getto d’aria, sempre tiepida, e utilizzare degli spray antistatici

si diradano perché diminuiscono gli ormoni
Dopo i 40 anni, prima ancora della menopausa, il corpo produce meno estrogeni, gli ormoni che hanno un effetto positivo sul ciclo vitale dei capelli. La caduta dei capelli non è ricompensata da un ricambio adeguato e per questo la chioma diventa meno folta. Inoltre quando gli estrogeni diminuiscono, si innalza il livello di un enzima responsabile dell’assottigliamento e della loro caduta.

In questo caso è utile ricorrere a fiale rinforzanti a base di aminexil, un principio attivo che migliora l’ancoraggio alla radice del cuoio capelluto. Vanno abbinati integratori alimentari che contengono metionina, cistina e tiroxina, sostanze che inibiscono l’attività dell’enzima e irrobustiscono la fibra dei capelli.

Leggi anche
Il consiglio dell’esperta Mariuccia Bucci

Vitamine

Sono sostanze organiche indispensabili per il buon funzionamento dell’organismo. Non hanno funzioni energetiche o strutturali ma intervengono in reazioni chiave del metabolismo, svolgendo un ruolo essenziale in processi vitali come vista, crescita cellulare, formazione dei globuli rossi, delle ossa, dei denti, funzionalità cardiaca, nervosa, immunitaria. Sono nutrienti essenziali perché devono essere assunte con la dieta, in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarle. Fanno eccezione la vitamina D, che può essere sintetizzata a partire dal colesterolo (purché mani, viso o altre parti del corpo siano esposte alla luce solare) e la niacina, sintetizzata a partire dall’aminoacido triptofano. Le vitamine necessarie all’uomo sono tredici: A,C,D,E,K e otto vitamine del gruppo B. Possono essere idrosolubili o liposolubili: le idrosolubili vengono eliminate attraverso le urine e devono essere rimpiazzate giornalmente. Al contrario, le liposolubili si depositano nei compartimenti “grassi”, dove stazionano per tempi lunghi. Tutte le vitamine del gruppo B e la vitamina C sono idrosolubili, mentre le altre si sciolgono solo nei grassi. Il complesso B è centrale per il metabolismo cellulare e per trasformare i macronutrienti in energia indispensabile per le funzioni vitali. La vitamina C protegge le cellule dallo stress ossidativo e contribuisce alla rigenerazione della vitamina E. Inoltre, è richiesta per la formazione del tessuto connettivo e per l’assorbimento del ferro.

 

A cosa servono

Vitamina B2 (riboflavina)
Aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento, contribuisce al mantenimento della normale capacità visiva e al metabolismo del ferro

Vitamina B6 e B12
Coadiuva la formazione dei globuli rossi, il normale funzionamento del sistema immunitario, utile per la riduzione di stati di stanchezza e affaticamento

Vitamina C
Contribuisce alla normale formazione del collagene per i vasi sanguigni, ossa, cartilagini, pelle, gengive e denti. Contribuisce a ridurre stati di stanchezza e affaticamento. Accresce l’assorbimento del ferro.

Vitamina D
Aiuta l’assorbimento e l’utilizzo del calcio e del fosforo, sostiene il normale mantenimento delle ossa e dei denti.

Vitamina E
Contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo

Probiotici e Prebiotici

I “probiotici”, secondo la definizione del Ministero della Salute, sono: “microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo” (1). Presenti in alimenti di derivazione casearia, come yogurt e latte fermentato, i probiotici sono in grado di favorire lo sviluppo di batteri utili all’organismo; in particolare, è riconosciuta loro la proprietà di favorire l’equilibrio della flora intestinale (2).Possono essere assunti anche come integratori alimentari

 Un probiotico ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: sopravvivere attraverso il tratto digestivo, colonizzare il tratto intestinale, essere sicuro all’uso e stabile durante la conservazione in condizioni normali.

Il prebiotici sono sostanze presenti negli alimenti che non vengono digerite dall’organismo umano.

Sono costituiti soprattutto da carboidrati, i più importanti dei quali sono gli oligosaccaridi e l’inulina.

Svolgono un ruolo significativo perché stimolano la crescita e l’attività di alcuni batteri intestinali, promuovendo le attività dei probiotici (bifidobatteri e lactobatteri).

Tra i prebiotici, il lattulosio (disaccaride formato da fruttosio e galattosio) è uno zucchero che contribuisce all’accelerazione del transito intestinale.

 

 

Per saperne di più su probiotici e prebiotici:
si veda anche “Sistema gastrointestinale”, a cura della prof. a Alessandra Bordoni

(1) Position Paper  Probiotici e salute – stato dell’arte basato sulle evidenze sono stati approvati da ADI, FIMMG, SIGE, SIMG, SINuPe

(2) Linee guida Ministeriali sui probiotici – revisione 2011

Sostanze utili nella protezione dallo stress ossidativo

Quando si parla di sostanze utili nella protezione dallo stress ossidativo si fa riferimento alla proprietà di una qualsiasi sostanza di ritardare o inibire significativamente l’ossidazione della sostanza stessa, ovvero uno sbilancio tra la produzione e i livelli di molecole reattive ossidanti da un lato e i livelli e l’efficienza delle difese antiossidanti dall’altro.

I radicali liberi non necessariamente costituiscono un pericolo per i sistemi biologici, anzi rappresentano importanti molecole di segnale e armi di difesa nei confronti di organismi patogeni. Quando però i livelli di radicali liberi diventano eccessivi, e/o le difese antiossidanti cellulari si riducono, si sviluppa un danno ossidativo a vari livelli (lipidi, proteine, DNA) che può portare a perdita di funzione, invecchiamento e morte cellulare.

La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’efficacia delle difese enzimatiche antiossidanti. Ricordiamo che l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha riconosciuto essere scientificamente provata l’efficacia delle seguenti sostanze:

Vitamina E, vitamina C e vitamina B2:  hanno ottenuto l’indicazione “contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo”:

Selenio, zinco e rame: microelementi riconosciuti come fattori nutrizionali in grado di ridurre i danni dello stress ossidativo cellulare

Per ristabilire un corretto patrimonio antiossidante la strada maestra è sicuramente quella di adottare una dieta ricca di questi fattori protettivi, principalmente attraverso frutta, verdura, cereali integrali . Tuttavia, quando necessario, non va escluso il ricorso guidato a combinazioni di piccole dosi di micronutrienti con tali proprietà tra di loro sinergici.

 

A cosa servono?

Oltre che alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, alle seguenti sostanze è riconosciuta un’efficacia anche per:

Vitamina B2 (riboflavina)
Aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento, contribuisce al mantenimento della normale capacità visiva e al metabolismo del ferro

Vitamina C
Contribuisce alla normale formazione del collagene per i vasi sanguigni, ossa, cartilagini, pelle, gengive e denti. Inoltre aiuta a ridurre gli stati di stanchezza e affaticamento e accresce l’assorbimento del ferro.

Rame
Il rame contribuisce al normale trasporto di ferro nel sangue e alla normale pigmentazione dei capelli e della pelle

Selenio
Contribuisce alla normale spermatogenesi, mantenimento dei capelli, unghie, normale funzione tiroidea

Zinco
Contribuisce al mantenimento normale di capelli, pelle, unghie, ossa, capacità visiva, livello di testosterone

Sostanze e preparati vegetali

Per “piante officinali o erbe” si intendono le piante usate sia a scopo terapeutico che alimentare, liquoristico e cosmetico. I principi presenti nelle erbe hanno natura chimica diversa, e comprendono:

  • costituenti fondamentali della cellula, come polisaccaridi, proteine, lipidi, acidi nucleici
  • costituenti cellulari secondari, come glicosidi, polifenoli, saponine, terpeni, gomme, mucillagini etc. A questo gruppo appartengono i principi attivi più significativi. Tutti gli alimenti e le bevande di origine vegetale contengono, in tipo e quantità diverse, i fitocomposti (fito, perché presenti solo nelle piante), elementi importanti per il benessere dell’organismo. Ne fanno parte:

Le piante o erbe possono essere assunte come tali (polveri formulate in capsule o compresse) oppure costituire la materia estrattiva per ottenere preparazioni diverse.

Tutti gli alimenti e le bevande di origine vegetale contengono, in tipo e quantità diverse, i fitocomposti (fito, perché presenti solo nelle piante), elementi importanti per il benessere dell’organismo. Ne fanno parte:

  • gli acidi ellagici dei frutti di bosco, uva, noci, melograno
  • le antocianine, che danno colore ad arance rosse, uva nera, ciliegie, mirtilli, melograni, cavoli rossi
  • i carotenoidi, anch’essi pigmenti di carote, pomodori, peperoni, pompelmi rosa, angurie, meloni ed altri vegetali,
  • le catechine presenti in mele, uva, cioccolato, vino rosso, tè, melograno
  • i composti solforati dell’aglio, cipolla, porri, cavolo, verza, broccolo, rucola, crescione
  • i fitosteroli o steroli delle piante contenuti nei fagioli, nelle noci e semi oleaginosi
  • i flavonoli ed analoghi distribuiti in molti frutti e verdure
  • gli isoflavoni della soia ed altri legumi
  • i lignani dei fagioli, dei frutti di bosco
  • il limonene degli agrumi
  • il resveratrolo di arachidi, uva rossa, vino rosso
  • le saponine dei legumi, noci, cereali integrali
  • i tannini presenti in frutti di bosco, succo d’uva e vino rosso, tè

A cosa servono?

Le funzioni sono diverse e numerose e concorrono a mantenere lo stato di benessere dell’organismo. Citiamo ad esempio:

Polifenoli dell’olio d’oliva: contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo. L’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 20 g di olio d’oliva.

Resveratrolo (Vitis vinifera): utile per la funzionalità del microcircolo e per la regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare; contribuisce alla protezione dai danni derivati dallo stress ossidativo.

 

Minerali utili per la salute: Calcio, Ferro, Magnesio, Potassio

L’organismo non può funzionare senza l’apporto giornaliero di alcuni sali minerali, che devono essere regolarmente introdotti con la dieta.

A secondo delle quantità richieste, i minerali sono distinti in macroelementi (il cui apporto giornaliero è nell’ordine di centinaia di mg), come il calcio, il magnesio, il potassio ed altri, ed in microelementi o oligoelementi (necessari in quantità molto più basse, cioè nell’ordine di pochi mg e persino microgrammi), come ferro, zinco, cromo, rame, selenio ed altri.

I minerali sono presenti nella maggior parte degli alimenti e bevande, particolarmente in frutta e verdura, acqua e latte. Come le vitamine non sono calorici, cioè non forniscono energia. Svolgono invece specifici ruoli d’importanza fondamentale per l’organismo. Vediamo i principali:

Calcio Contribuisce al mantenimento di ossa e denti, aiuta la coagulazione del sangue
Ferro Fosforo Coadiuva la formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina nel sangue, aiuta il trasporto dell’ossigeno nel sangue, riduce gli stati di stanchezza e affaticamento. Aiuta il mantenimento di ossa e denti normali e alla normale funzione del metabolismo energetico
Magnesio Riduce la sensazione di stanchezza e affaticamento, contribuisce alla normale funzione muscolare, utile al mantenimento di ossa e denti normali
Potassio Aiuta la normale funzione muscolare e il mantenimento della normale pressione sanguigna

Per approfondimenti su rame, selenio e zinco si veda “Sostanze utili per la protezione delle cellule dallo stess ossidativo”.

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