La Grindelia, un’utile risorsa naturale per la tosse
La Grindelia, originaria delle regioni paludose della California e del nord del Messico, è una specie rustica appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Questa pianta erbacea tende a lignificare alla base assumendo l’aspetto di un cespuglio; i suoi fusti sono ramosi e le foglie allungate a margine seghettato. La secrezione resinosa avvolge e ricopre tutte le parti aeree delle piante di Grindelia e il fiore di color giallo acceso, detto capolino.
La Grindelia veniva tradizionalmente usata dagli Indiani d’America per le sue funzioni sedative della tosse ed, inoltre, anche per trattare alcune affezioni cutanee come irritazioni e scottature. Grazie alle attività antispasmodiche, espettoranti, antiflogistiche ed antibatteriche di questa pianta, oggi i suoi estratti sono un efficace alleato in caso di tosse, bronchite, catarro, spasmi della muscolatura bronchiale e pertosse.
La Grindelia contiene due tra i flavonoli più noti, la quercitina e il kempferolo, composti particolarmente interessanti per quanto riguarda i loro effetti sulla salute umana. Nello specifico, queste sostanze sono in grado di inibire un enzima rilasciato durante il processo infiammatorio, la cosiddetta “l’elastasi leucocitaria”, che può danneggiare l’epitelio respiratorio se prodotta in maniera sregolata dall’organismo, come avviene in caso di stati infiammatori dell’apparato respiratorio (Melzig, 20011; Gehrmann, 20022, Pettersen, 20023). L’estratto di Grindelia può essere un’utile risorsa che la natura mette a disposizione per aiutare a combattere gli stati di raffreddamento e tosse che ancora affliggono tante persone durante la stagione primaverile.
Contenuti scientifici tratti dal Dossier sugli integratori a base di piante a cura della dr.ssa Vitalia Murgia e scaricabile da questo sito.
1 Melzig MF, Löser B. Ciesielski S. 2001. Inhibition of neutrophil elastase activity by phenolic compounds from plants. Pharmazie. 2001 Dec;56(12):967-70. 2 Gehrmann B, Melzig MF. 2002. Re-evaluation studies on Grindelia robusta Nutt. Revista de Fitoterapia 2, Suppl.1 91 3 Pettersen CA, Adler KB. 2002. Airways Inflammation and COPD: Epithelial-Neutrophil Interactions. Chest, 121; 142-150.
Un aiuto naturale contro i disturbi da raffreddamento
Durante la stagione invernale molte persone sono soggette ai cosiddetti disturbi da raffreddamento, che si manifestano in genere con una serie di sintomi quali mal di gola, infiammazione a carico dei bronchi con tosse secca e talvolta con espettorato, malessere generale, Raffreddore e talvolta anche febbre. Questi disturbi sono particolarmente frequenti nei soggetti a maggiore rischio di Depressione immunitaria – ad esempio i bambini, gli anziani e i diabetici. Infatti è noto che il sistema immunitario è importantissimo per proteggere l’organismo dalle infezioni, sia virali sia batteriche, e quindi ogni suo deficit facilita l’insorgenza delle malattie infettive.
Un principio attivo naturale assai utile in questo periodo per incrementare le difese immunitarie dell’organismo è l’Echinacea, che ha una buona azione immunostimolante confermata da prove sperimentali.
Numerosi studi clinici infatti hanno valutato l’efficacia dell’echinacea, in particolare nei disturbi infettivi di origine sia batterica sia virale. Lavori di metanalisi indicano che sono stati arruolati nei vari studi clinici finora effettuati circa 5000 soggetti, sia in età adulta sia in età pediatrica, con risultati clinici decisamente confortanti per quanto riguarda il miglioramento di persone affette da disturbi infiammatori delle prime vie aeree. E’ stato anche osservato che tali risultati consentono di ridurre in modo consistente le recidive.
Per contrastare i disturbi da raffreddamento delle prime vie aeree, può essere utile seguire il suddetto schema di assunzione: un primo ciclo di 30 giorni, seguito da un periodo di intervallo di 15 giorni, ripetendo poi altri due cicli intervallati da una sospensione di 15 giorni. Questo schema può essere iniziato in autunno e consente di ridurre significativamente l’incidenza delle malattie da raffreddamento tipiche della stagione fredda. Può essere usato in gravidanza e nel bambino a partire dai 12 mesi di età.
Se, nonostante le precauzioni, insorgono i sintomi da raffreddamento – mal di gola, infiammazione a carico dei bronchi con tosse secca e talvolta con espettorato, malessere generale, Raffreddore e talvolta anche febbre – un valido aiuto usato da tempo immemorabile per la sua efficacia, dimostrata in tempi recenti da sempre più numerosi studi scientifici, è la Propoli.
Essa è un prodotto apistico, che assicura la disinfestazione dell’alveare e quindi protegge la salute delle colonie delle api. Essa ha dimostrato di possedere interessanti azioni benefiche, tra cui:
– azione antibatterica: è uno dei migliori antibatterici naturali, la cui attività è di tipo sia batteriostatico sia battericida. Questa attività è legata sia ad un’azione diretta della propoli sui germi sia allo stimolo che esso esercita sulle capacità di difesa dell’organismo. Studi recenti hanno anche dimostrato che un estratto secco di propoli riduce del 40% la capacità dello Staphylococcus aureus di aderire alle cellule ospiti. Questo meccanismo d’azione concorre a spiegare l’attività antibatterica della propoli. Può anche essere utilizzata assieme agli antibiotici; lo scopo di questo abbinamento è soprattutto quello di combattere la riduzione delle difese immunitarie causata dagli antibiotici, che è molto spesso la causa delle recidive.
– azione antivirale: alcuni studi indicano che la propoli ha una valida azione su molti ceppi di virus, soprattutto quelli responsabili dell’influenza, del Raffreddore e dell’herpes. Per ottenere la massima efficacia la propoli va data il più precocemente possibile, quindi ai primi segni del disturbo, proseguendo per un periodo non inferiore ai 15 giorni.
– Azione anti-infiammatoria: ulteriori studi evidenzierebbero nella propoli anche un’azione anti-infiammatoria, antiossidante e antiradicalica.
La propoli non va usata in gravidanza e durante l’allattamento, ma può invece essere usata con sicurezza nel bambino anche in tenera età.
Inverno: proteggere ossa e articolazioni
L’arrivo dei primi freddi porta ogni anno un bagaglio di malesseri, tra i quali particolarmente fastidiosi sono quelli legati a ossa e articolazioni. La diminuzione della temperatura in autunno ha effetto sia sulla struttura interna delle articolazioni (osso e cartilagine) sia sulle strutture esterne che le circondano, come tendini e guaine.
Sono proprio queste a soffrire maggiormente del calo termico, provocando fastidio soprattutto all’inizio del movimento “a freddo” e determinando un rallentamento dell’attività motoria. Questo problema è evidente in misura maggiore negli anziani, nei quali lo stato di salute osteoarticolare è magari già compromesso. Questa condizione può essere contrastata con molte armi, che vanno dai rimedi più semplici, come ad esempio fare un bagno o una doccia molto calda al mattino per “sciogliere” i muscoli, all’assunzione di integratori specifici o, nei casi necessari e con la prescrizione del medico, terapie mirate.
E’ consigliabile comunque essere sempre ben protetti con indumenti caldi che evitino, durante il giorno, il raffreddamento degli arti, del collo e della zona lombare. Sicuramente uno dei consigli più importanti è quello di mantenersi in movimento il più possibile.
ARTIGLIO DEL DIAVOLO (Harpagophytum procumbens)
L’Artiglio del diavolo o Arpagofito (Harpagophytum procumbens) è una pianta rampicante della famiglia delle Pedaliacee, originaria dell’Africa meridionale, in particolare Sud Africa, Namibia e Botswana, dove cresce sui suoli ricchi di ossido di ferro delle savane semidesertiche.
Il curioso nome deriva dalle quattro appendici che caratterizzano i suoi frutti ovoidali, dotate all’estremità di uncini che, penetrando nel corpo o nelle zampe di animali e uomini, provocano profonde e dolorose ferite. L’artiglio del diavolo è ricco di sostanze denominate “iridoidi”, il cui costituente maggioritario è l’arpagoside, il più importante principio attivo contenuto nella pianta. Dalla notte dei tempi in uso nelle pratiche di cura di Boscimani, Ottentotti e Bantù, l’artiglio del diavolo è giunto in Europa all’inizio del secolo ed è stato ampiamente studiato per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche.
Le ricerche cliniche e sperimentali evidenziano che tale azione è dovuta alla capacità di questo estratto di ridurre la sintesi di alcuni enzimi che favoriscono la produzione di sostanze, da parte dell’organismo, capaci di favorire l’infiammazione.
A questo vegetale vengono attribuite anche proprietà digestive, quando utilizzato come infuso, grazie ai principi amari capaci di stimolare i succhi gastrici e della bile. Tale caratteristica però rende i prodotti a base di artiglio del diavolo controindicati in caso di Gastrite o ulcere gastriche o duodenali. Non è consigliabile nel bambino al di sotto dei 12 anni, in gravidanza e durante l’allattamento.
BOSWELLIA (Boswellia serrata)
Già raccomandata nel X secolo per combattere dissenteria e stati febbrili, durante le pestilenze veniva anche fatta infondere nel vino e utilizzata come disinfettante; l’uso però che forse più ci è noto è tuttavia quello cerimoniale. Stiamo parlando della Boswellia, pianta originaria delle regioni subtropicali dell’Africa e dell’Arabia saudita, nonché dell’India e del Pakistan, dalla cui corteccia si estrae una resina conosciutissima come “incenso”, perché utilizzato da sempre in numerose cerimonie religiose antiche e moderne, dalla Persia, alla Babilonia ed Assiria fino ai giorni nostri.
La ricerca scientifica negli ultimi anni ha studiato largamente questa pianta, riconoscendole proprietà antinfiammatorie.
Nella resina della Boswellia sono presenti una serie di sostanze chiamate acidi boswellici, che esercitano un’inibizione selettiva su un enzima capace di stimolare la produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori, con conseguente riduzione dei loro livelli nel sangue.
Inoltre questa pianta è anche in grado di inibire le elastasi, enzimi che attaccano e distruggono il tessuto elastico delle articolazioni dove è presente un fatto infiammatorio, causando quindi un progressivo danno alle strutture articolari, che si manifesta con i sintomi tipici come dolore, gonfiore e limitata funzionalità delle articolazioni colpite.
Sono stati fatti alcuni studi clinici per valutare gli effetti benefici della Boswellia in persone con osteoartrite: i risultati finali evidenziavano un netto miglioramento dei sintomi dolorosi, con un significativo progresso anche dei risultati dei test specifici. Non ci sono dati sul suo uso in gravidanza e durante l’allattamento.
Integratori coadiuvanti e diete ipocaloriche
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1. Domanda
Per poter ottenere dei buoni risultati l’utilizzo di un integratore coadiuvante nella dieta per il controllo del peso corporeo deve sempre essere associato a:
Esatto
Nessun integratore coadiuvante la dieta per il controllo del peso corporeo avrà gli effetti sperati se contemporaneamente non si segue una dieta ipocalorica, possibilmente associata ad un aumento del dispendio energetico legato ad una maggiore attività fisica. Anche in questo caso, infatti, l’integratore non sostituisce un regime alimentare corretto, ma lo coadiuva.
Sbagliato
Nessun integratore coadiuvante la dieta per il controllo del peso corporeo avrà gli effetti sperati se contemporaneamente non si segue una dieta ipocalorica, possibilmente associata ad un aumento del dispendio energetico legato ad una maggiore attività fisica. Anche in questo caso, infatti, l’integratore non sostituisce un regime alimentare corretto, ma lo coadiuva.
Domanda 2 di 10
2. Domanda
In nutrizione, per “corretta perdita di peso” si intende:
Esatto
Anche se genericamente si parla di “perdita di peso”, in realtà quello che è auspicabile è una diminuzione del contenuto di massa adiposa dell’organismo. Il calo di peso che vediamo sulla bilancia può, in realtà, essere dovuto anche ad una momentanea perdita di liquidi o ad una riduzione della massa muscolare (massa magra), ma questo non corrisponde ad un corretto calo di peso.
Sbagliato
Anche se genericamente si parla di “perdita di peso”, in realtà quello che è auspicabile è una diminuzione del contenuto di massa adiposa dell’organismo. Il calo di peso che vediamo sulla bilancia può, in realtà, essere dovuto anche ad una momentanea perdita di liquidi o ad una riduzione della massa muscolare (massa magra), ma questo non corrisponde ad un corretto calo di peso.
Domanda 3 di 10
3. Domanda
I prodotti definiti come integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso corporeo sono i cosiddetti pasti sostitutivi
Esatto
I sostituti del pasto e i sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera non sono integratori alimentari: essi rientrano nella categoria dei “prodotti dietetici”, ovvero prodotti destinati ad un’alimentazione particolare e che rispondono ad esigenze nutrizionali o condizioni fisiologiche particolari (sono anche disciplinati in modo specifico dal decreto del 17 ottobre 1998, n. 519. Gli integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche invece hanno la finalità di aiuto e il loro uso deve accompagnarsi ad un idoneo regime dietetico ipocalorico e ad un maggior livello di attività fisica.
Sbagliato
I sostituti del pasto e i sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera non sono integratori alimentari: essi rientrano nella categoria dei “prodotti dietetici”, ovvero prodotti destinati ad un’alimentazione particolare e che rispondono ad esigenze nutrizionali o condizioni fisiologiche particolari (sono anche disciplinati in modo specifico dal decreto del 17 ottobre 1998, n. 519. Gli integratori alimentari coadiuvanti di diete ipocaloriche invece hanno la finalità di aiuto e il loro uso deve accompagnarsi ad un idoneo regime dietetico ipocalorico e ad un maggior livello di attività fisica.
Domanda 4 di 10
4. Domanda
I prodotti sostitutivi di un pasto possono essere utili nell’ambito di una dieta ipocalorica perché:
Esatto
Il vero vantaggio dei prodotti sostitutivi di un pasto, al di là della praticità, sta principalmente nel fatto di fornire un buon apporto di micronutrienti associato ad una bassa densità energetica (basso apporto calorico)
Sbagliato
Il vero vantaggio dei prodotti sostitutivi di un pasto, al di là della praticità, sta principalmente nel fatto di fornire un buon apporto di micronutrienti associato ad una bassa densità energetica (basso apporto calorico)
Domanda 5 di 10
5. Domanda
L’acquisto tramite internet di integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso è sicuro?
Esatto
Acquistare integratori tramite internet può essere pericoloso perché è stato dimostrato che oltre il 50% dei prodotti venduti on line è contraffatto; quindi è frequente trovare prodotti con principi attivi diversi o addirittura mancanti rispetto a quanto dichiarato, non notificati al Ministero della Salute e quindi non controllati. A causa dei prodotti importanti clandestinamente, spesso il consumatore non è in grado di capire cosa è contenuto in quello che si sta comprando. La principale raccomandazione è di rivolgersi a distributori autorizzati – farmacie e altri canali distributivi – che offrono evidenti garanzie sull’origine dei prodotti.
Sbagliato
Acquistare integratori tramite internet può essere pericoloso perché è stato dimostrato che oltre il 50% dei prodotti venduti on line è contraffatto; quindi è frequente trovare prodotti con principi attivi diversi o addirittura mancanti rispetto a quanto dichiarato, non notificati al Ministero della Salute e quindi non controllati. A causa dei prodotti importanti clandestinamente, spesso il consumatore non è in grado di capire cosa è contenuto in quello che si sta comprando. La principale raccomandazione è di rivolgersi a distributori autorizzati – farmacie e altri canali distributivi – che offrono evidenti garanzie sull’origine dei prodotti.
Domanda 6 di 10
6. Domanda
In tutti gli integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso sono presenti dei componenti ad azione diuretica
Esatto
Solo alcuni integratori alimentari coadiuvanti una dieta ipocalorica contengono diuretici, cioè aumentano la diuresi favorendo lo smaltimento dei liquidi in eccesso, che possono causare sintomi quali gonfiore, e/o pesantezza agli arti. Peraltro, questi componenti aumentano l’eliminazione di acqua con l’urina, e quindi non hanno alcun effetto sulla riduzione del tessuto adiposo.
Sbagliato
Solo alcuni integratori alimentari coadiuvanti una dieta ipocalorica contengono diuretici, cioè aumentano la diuresi favorendo lo smaltimento dei liquidi in eccesso, che possono causare sintomi quali gonfiore, e/o pesantezza agli arti. Peraltro, questi componenti aumentano l’eliminazione di acqua con l’urina, e quindi non hanno alcun effetto sulla riduzione del tessuto adiposo.
Domanda 7 di 10
7. Domanda
Gli integratori che contengono fibra insolubile devono essere assunti:
Esatto
Le fibre insolubili, una volta giunte nello stomaco insieme all’acqua, si gonfiano e determinano una sensazione di riempimento dovuta alla dilatazione delle pareti dello stomaco stesso. Questo comporta una diminuzione della sensazione di fame, e quindi una probabile minore introduzione di cibi al pasto. Per questo è meglio assumere i prodotti che contengono fibre insolubili subito prima dei pasti, accompagnati da molta acqua.
Sbagliato
Le fibre insolubili, una volta giunte nello stomaco insieme all’acqua, si gonfiano e determinano una sensazione di riempimento dovuta alla dilatazione delle pareti dello stomaco stesso. Questo comporta una diminuzione della sensazione di fame, e quindi una probabile minore introduzione di cibi al pasto. Per questo è meglio assumere i prodotti che contengono fibre insolubili subito prima dei pasti, accompagnati da molta acqua.
Domanda 8 di 10
8. Domanda
Negli integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso corporeo è vietata la presenza di caffeina
Esatto
In alcuni integratori coadiuvanti di diete per il controllo del peso è presente caffeina, anche se a volte essa non è indicata direttamente ma come principio erboristico che la contiene (es: guaranà, erba matè etc)
Sbagliato
In alcuni integratori coadiuvanti di diete per il controllo del peso è presente caffeina, anche se a volte essa non è indicata direttamente ma come principio erboristico che la contiene (es: guaranà, erba matè etc)
Domanda 9 di 10
9. Domanda
L’utilizzo degli integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso corporeo può essere utile:
Esatto
Come intuibile dal loro nome, gli integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso corporeo vanno assunti nell’ambito di un regime ipocalorico. Essi non rappresentano una scusa per iperalimentarsi, né hanno utilità se non sono assunti regolarmente e secondo la posologia indicata.
Sbagliato
Come intuibile dal loro nome, gli integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso corporeo vanno assunti nell’ambito di un regime ipocalorico. Essi non rappresentano una scusa per iperalimentarsi, né hanno utilità se non sono assunti regolarmente e secondo la posologia indicata.
Domanda 10 di 10
10. Domanda
E’ consigliabile che gli integratori coadiuvanti la dieta per il controllo del peso corporeo vengano indicati da personale sanitario perché:
Esatto
Gli integratori per il controllo del peso corporeo non sono farmaci bensì alimenti; sono prodotti sicuri assunti alle dosi indicate. Poiché, però, la loro efficacia è legata a modifiche opportune dell’alimentazione e dello stile di vita, e dal momento che esiste una vasta gamma di prodotti, un professionista dell’ambito sanitario è in grado di fornire i consigli più opportuni affinché l’utilizzo di tali prodotti porti al conseguimento del risultato auspicato
Sbagliato
Gli integratori per il controllo del peso corporeo non sono farmaci bensì alimenti; sono prodotti sicuri assunti alle dosi indicate. Poiché, però, la loro efficacia è legata a modifiche opportune dell’alimentazione e dello stile di vita, e dal momento che esiste una vasta gamma di prodotti, un professionista dell’ambito sanitario è in grado di fornire i consigli più opportuni affinché l’utilizzo di tali prodotti porti al conseguimento del risultato auspicato
Il “vero o falso?” sugli antiossidanti
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1. Domanda
Le specie radicaliche dell’ossigeno ed altri radicali liberi sono
Esatto
Le specie radicaliche dell’ossigeno, così come altre forme di radicali liberi si formano normalmente nell’organismo come prodotti secondari della respirazione cellulare e di altri metabolismi. Normalmente vengono eliminate dall’organismo, perché in caso contrario potrebbero causare danni, legati alla loro alta tendenza a reagire con altre molecole. Infatti i radicali liberi, avendo un elettrone spaiato, tendono a rubare un elettrone ad altre molecole dell’organismo radicalizzandole.
Sbagliato
Le specie radicaliche dell’ossigeno, così come altre forme di radicali liberi si formano normalmente nell’organismo come prodotti secondari della respirazione cellulare e di altri metabolismi. Normalmente vengono eliminate dall’organismo, perché in caso contrario potrebbero causare danni, legati alla loro alta tendenza a reagire con altre molecole. Infatti i radicali liberi, avendo un elettrone spaiato, tendono a rubare un elettrone ad altre molecole dell’organismo radicalizzandole.
Domanda 2 di 10
2. Domanda
Nel nostro organismo i radicali liberi possono danneggiare
Esatto
Tutte le molecole del nostro organismo possono essere danneggiate dai radicali liberi, anche il nostro DNA. In alcuni casi le molecole danneggiate perdono la loro funzione, in altri casi divengono composti potenzialmente tossici
Sbagliato
Tutte le molecole del nostro organismo possono essere danneggiate dai radicali liberi, anche il nostro DNA. In alcuni casi le molecole danneggiate perdono la loro funzione, in altri casi divengono composti potenzialmente tossici
Domanda 3 di 10
3. Domanda
Lo stress ossidativo è
Esatto
In alcune condizioni, l’organismo non è in grado di eliminare tutti i radicali liberi che si producono: questo può avvenire quando la produzione di radicali aumenta, quando sono diminuite le nostre difese antiossidanti, o quando si associano entrambe le condizioni
Sbagliato
In alcune condizioni, l’organismo non è in grado di eliminare tutti i radicali liberi che si producono: questo può avvenire quando la produzione di radicali aumenta, quando sono diminuite le nostre difese antiossidanti, o quando si associano entrambe le condizioni
Domanda 4 di 10
4. Domanda
Un aumento di produzione di radicali liberi
Esatto
L’entità di produzione di radicali liberi è legata allo stile di vita, e aumenta in alcune situazioni (fumo, esposizione al sole, abitudini alimentari scorrette, attività fisica intensa, ambienti inquinati, ecc). Pertanto si può modulare mantenendo uno stile di vita sano
Sbagliato
L’entità di produzione di radicali liberi è legata allo stile di vita, e aumenta in alcune situazioni (fumo, esposizione al sole, abitudini alimentari scorrette, attività fisica intensa, ambienti inquinati, ecc). Pertanto si può modulare mantenendo uno stile di vita sano
Domanda 5 di 10
5. Domanda
Le difese antiossidanti
Esatto
Le difese antiossidanti sono di due tipi: endogene, ossia sintetizzate dal nostro organismo, ed esogene, che devono essere introdotte dall’esterno con l’alimentazione
Sbagliato
Le difese antiossidanti sono di due tipi: endogene, ossia sintetizzate dal nostro organismo, ed esogene, che devono essere introdotte dall’esterno con l’alimentazione
Domanda 6 di 10
6. Domanda
Gli antiossidanti
Esatto
Gli antiossidanti sono per la quasi totalità molecole di origine vegetale, che vengono sintetizzate dalle piante come sistema di difesa dagli agenti nocivi. Pertanto gli alimenti vegetali sono la principale fonte di antiossidanti
Sbagliato
Gli antiossidanti sono per la quasi totalità molecole di origine vegetale, che vengono sintetizzate dalle piante come sistema di difesa dagli agenti nocivi. Pertanto gli alimenti vegetali sono la principale fonte di antiossidanti
Domanda 7 di 10
7. Domanda
Alcune vitamine e minerali hanno funzione antiossidante
Esatto
Alcune vitamine (in particolare la C, la E e la A) ed alcuni minerali (principalmente selenio, rame e zinco) fanno parte delle difese antiossidanti dell’organismo. Sono anch’essi antiossidanti esogeni, poiché non possiamo sintetizzarli e dobbiamo introdurli con la dieta
Sbagliato
Alcune vitamine (in particolare la C, la E e la A) ed alcuni minerali (principalmente selenio, rame e zinco) fanno parte delle difese antiossidanti dell’organismo. Sono anch’essi antiossidanti esogeni, poiché non possiamo sintetizzarli e dobbiamo introdurli con la dieta
Domanda 8 di 10
8. Domanda
Tutti gli antiossidanti hanno la stessa potenza e capacità di difesa
Esatto
E’ noto che la capacità di protezione all’interno del nostro organismo non è la stessa per tutti gli antiossidanti. Rimane ancora da definire quali siano i più potenti, anche perché questo dipende anche dal tipo di danno su cui si vuole misurare la protezione. E’ certo, però, che gli antiossidanti agiscono in modo sinergico, aiutandosi tra loro nella loro azione, e che per poter avere un’azione protettiva occorre assumere una buona quantità di antiossidanti
Sbagliato
E’ noto che la capacità di protezione all’interno del nostro organismo non è la stessa per tutti gli antiossidanti. Rimane ancora da definire quali siano i più potenti, anche perché questo dipende anche dal tipo di danno su cui si vuole misurare la protezione. E’ certo, però, che gli antiossidanti agiscono in modo sinergico, aiutandosi tra loro nella loro azione, e che per poter avere un’azione protettiva occorre assumere una buona quantità di antiossidanti
Domanda 9 di 10
9. Domanda
La quantità di antiossidanti che introduciamo dipende
Esatto
Sicuramente la composizione della nostra dieta è fondamentale per avere una buona introduzione di antiossidanti. Chi consuma grosse quantità di alimenti di origine vegetale (frutta e verdura in primis, ma anche alimenti a base di cereali) introduce una maggiore quantità di antiossidanti. Importanti in questo senso sono anche i derivati di prodotti vegetali quali l’olio, il tè, il caffè o il vino (da consumare comunque con moderazione). Occorre considerare che, per i vegetali, il contenuto di antiossidanti dipende dal grado di maturazione: nel frutto colto immaturo, la quantità di antiossidanti è più bassa. Importante è anche il tipo di trasformazione, dal momento che molte delle molecole antiossidanti sono termolabili, ossia vengono parzialmente distrutte dal calore. Molte sono anche instabili all’aria, per cui il contenuto di antiossidanti di un alimento può diminuire durante la conservazione
Sbagliato
Sicuramente la composizione della nostra dieta è fondamentale per avere una buona introduzione di antiossidanti. Chi consuma grosse quantità di alimenti di origine vegetale (frutta e verdura in primis, ma anche alimenti a base di cereali) introduce una maggiore quantità di antiossidanti. Importanti in questo senso sono anche i derivati di prodotti vegetali quali l’olio, il tè, il caffè o il vino (da consumare comunque con moderazione). Occorre considerare che, per i vegetali, il contenuto di antiossidanti dipende dal grado di maturazione: nel frutto colto immaturo, la quantità di antiossidanti è più bassa. Importante è anche il tipo di trasformazione, dal momento che molte delle molecole antiossidanti sono termolabili, ossia vengono parzialmente distrutte dal calore. Molte sono anche instabili all’aria, per cui il contenuto di antiossidanti di un alimento può diminuire durante la conservazione
Domanda 10 di 10
10. Domanda
Gli integratori possono contribuire a soddisfare la nostra necessità di antiossidanti
Esatto
Esistono in commercio diversi tipi di integratori alimentari che contengono antiossidanti, e si differenziano sia per il tipo di antiossidanti presenti che per la loro quantità. Sono molecole estratte da comuni alimenti, e quindi la loro funzione è assimilabile a quella che essi hanno quando le introduciamo legate all’alimento di origine. La differenza è spesso a livello di concentrazione, dal momento che gli integratori sono “fonti concentrate”. Pertanto, anche nel caso degli antiossidanti gli integratori sono utili per “integrare l’alimentazione in caso di carenza o di aumentata necessità (ad esempio se il proprio stile di vita è a rischio di iperproduzione di radicali liberi)”. Rimane però importante cercare di mantenere uno stile di vita sano ed un’alimentazione corretta
Sbagliato
Esistono in commercio diversi tipi di integratori alimentari che contengono antiossidanti, e si differenziano sia per il tipo di antiossidanti presenti che per la loro quantità. Sono molecole estratte da comuni alimenti, e quindi la loro funzione è assimilabile a quella che essi hanno quando le introduciamo legate all’alimento di origine. La differenza è spesso a livello di concentrazione, dal momento che gli integratori sono “fonti concentrate”. Pertanto, anche nel caso degli antiossidanti gli integratori sono utili per “integrare l’alimentazione in caso di carenza o di aumentata necessità (ad esempio se il proprio stile di vita è a rischio di iperproduzione di radicali liberi)”. Rimane però importante cercare di mantenere uno stile di vita sano ed un’alimentazione corretta
Bilancio energetico: conoscere il proprio fabbisogno energetico in relazione al proprio stile di vita/livello di attività fisica
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Domanda 1 di 10
1. Domanda
Il “bilancio energetico” dipende
Esatto
Il bilancio energetico è dato dalla differenze tra l’energia in entrata (con gli alimenti) e l’energia in uscita. Entrambe le componenti, entrata ed uscita, possono essere modificate
Sbagliato
Il bilancio energetico è dato dalla differenze tra l’energia in entrata (con gli alimenti) e l’energia in uscita. Entrambe le componenti, entrata ed uscita, possono essere modificate
Domanda 2 di 10
2. Domanda
Una dieta si definisce ipocalorica se:
Esatto
Il termine “ipocalorico” non si riferisce ad un numero di chilocalorie determinato, ma al fatto che le calorie introdotte con quella specifica alimentazione sono meno rispetto alle esigenze energetiche del soggetto in esame. Quindi una dieta da 2000 chilocalorie può essere ipocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2500 kcal, normocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2000 kcal, ipercalorica se la mia spesa energetica è pari a 1500 kcal
Sbagliato
Il termine “ipocalorico” non si riferisce ad un numero di chilocalorie determinato, ma al fatto che le calorie introdotte con quella specifica alimentazione sono meno rispetto alle esigenze energetiche del soggetto in esame. Quindi una dieta da 2000 chilocalorie può essere ipocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2500 kcal, normocalorica se la mia spesa energetica è pari a 2000 kcal, ipercalorica se la mia spesa energetica è pari a 1500 kcal
Domanda 3 di 10
3. Domanda
Se la dieta è ipercalorica (ossia introduco più calorie di quelle che consumo):
Esatto
L’organismo umano è “accumulatore”, e se introduce una quantità di energia superiore a quella di cui ha bisogno in quel momento deposita l’eccesso nelle riserve. La maggiore riserva è data dal tessuto adiposo, in cui l’energia introdotta in eccesso è accumulata come grassi (trigliceridi). Questo accade indipendentemente dal tipo di nutrienti introdotti in eccesso, perché l’organismo può trasformare in grassi sia i carboidrati che le proteine.
Sbagliato
L’organismo umano è “accumulatore”, e se introduce una quantità di energia superiore a quella di cui ha bisogno in quel momento deposita l’eccesso nelle riserve. La maggiore riserva è data dal tessuto adiposo, in cui l’energia introdotta in eccesso è accumulata come grassi (trigliceridi). Questo accade indipendentemente dal tipo di nutrienti introdotti in eccesso, perché l’organismo può trasformare in grassi sia i carboidrati che le proteine.
Domanda 4 di 10
4. Domanda
La spesa energetica dipende
Esatto
La spesa energetica si divide in 3 componenti: il metabolismo basale, ossia il consumo energetico a riposo, il consumo energetico legato all’attività fisica e il consumo energetico legato all’utilizzo degli alimenti. Di queste tre componenti la prima, ossia il metabolismo basale, è quella di maggiore entità
Sbagliato
La spesa energetica si divide in 3 componenti: il metabolismo basale, ossia il consumo energetico a riposo, il consumo energetico legato all’attività fisica e il consumo energetico legato all’utilizzo degli alimenti. Di queste tre componenti la prima, ossia il metabolismo basale, è quella di maggiore entità
Domanda 5 di 10
5. Domanda
Il metabolismo basale (consumo energetico a riposo) dipende:
Esatto
Il metabolismo basale è maggiore, a parità di altre condizioni, nel maschio rispetto alla femmina, e diminuisce con l’età. Per questo l’uomo può permettersi, di solito, diete a maggiore contenuto calorico, e se si vuole mantenere lo stesso peso corporeo bisogna mangiare meno all’aumentare degli anni. Altri fattori intervengono nel determinare il metabolismo basale, ad esempio la superficie e composizione corporea, la razza ed il clima.
Sbagliato
Il metabolismo basale è maggiore, a parità di altre condizioni, nel maschio rispetto alla femmina, e diminuisce con l’età. Per questo l’uomo può permettersi, di solito, diete a maggiore contenuto calorico, e se si vuole mantenere lo stesso peso corporeo bisogna mangiare meno all’aumentare degli anni. Altri fattori intervengono nel determinare il metabolismo basale, ad esempio la superficie e composizione corporea, la razza ed il clima.
Domanda 6 di 10
6. Domanda
Per aumentare il consumo energetico bisogna:
Esatto
L’attività fisica, non necessariamente l’attività sportiva, aumenta il consumo energetico: è attività fisica anche fare i lavori domestici o andare a piedi al lavoro! Certamente più l’attività fisica è “pesante” e maggiore è il consumo energetico, però bisogna fare attenzione perché quando facciamo attività troppo intensa per il nostro grado di allenamento noi non consumiamo l’energia accumulata nel tessuto adiposo, bensì consumiamo zuccheri. Per “dimagrire” nel vero senso della parola, ossia per diminuire la massa adiposa, è meglio svolgere un’attività fisica moderata e continuativa (minimo 30 min) tutti i giorni
Sbagliato
L’attività fisica, non necessariamente l’attività sportiva, aumenta il consumo energetico: è attività fisica anche fare i lavori domestici o andare a piedi al lavoro! Certamente più l’attività fisica è “pesante” e maggiore è il consumo energetico, però bisogna fare attenzione perché quando facciamo attività troppo intensa per il nostro grado di allenamento noi non consumiamo l’energia accumulata nel tessuto adiposo, bensì consumiamo zuccheri. Per “dimagrire” nel vero senso della parola, ossia per diminuire la massa adiposa, è meglio svolgere un’attività fisica moderata e continuativa (minimo 30 min) tutti i giorni
Domanda 7 di 10
7. Domanda
Le persone che fanno molta attività fisica sono magre perché:
Esatto
L’attività fisica aumenta la massa muscolare, che è la componente del nostro organismo che consuma la maggiore quantità di energia, anche a riposo. Pertanto, se aumenta la nostra massa muscolare aumenta anche il nostro metabolismo a riposo. Quindi fare attività fisica ha un doppio vantaggio dal punto di vista energetico, perchè il consumo aumenta sia a riposo che per l’attività stessa.
Sbagliato
L’attività fisica aumenta la massa muscolare, che è la componente del nostro organismo che consuma la maggiore quantità di energia, anche a riposo. Pertanto, se aumenta la nostra massa muscolare aumenta anche il nostro metabolismo a riposo. Quindi fare attività fisica ha un doppio vantaggio dal punto di vista energetico, perchè il consumo aumenta sia a riposo che per l’attività stessa.
Domanda 8 di 10
8. Domanda
Gli integratori che contengono fibra alimentare:
Esatto
Le “fibre alimentari”, in particolare quelle definite “solubili” se introdotte insieme ad acqua si idratano e si gonfiano a livello dello stomaco, formando un gel che rallenta lo svuotamento dello stomaco stesso. Rimanendo pieno, lo stomaco manda al nostro cervello un segnale di sazietà, che ci induce a mangiare meno. Inoltre la presenza di questo gel a livello dell’intestino può ridurre la quantità di nutrienti calorici assorbiti. Con questi meccanismi, la fibra alimentare diminuisce l’introito energetico. Attenzione però, la riduzione è di piccola entità!
Sbagliato
Le “fibre alimentari”, in particolare quelle definite “solubili” se introdotte insieme ad acqua si idratano e si gonfiano a livello dello stomaco, formando un gel che rallenta lo svuotamento dello stomaco stesso. Rimanendo pieno, lo stomaco manda al nostro cervello un segnale di sazietà, che ci induce a mangiare meno. Inoltre la presenza di questo gel a livello dell’intestino può ridurre la quantità di nutrienti calorici assorbiti. Con questi meccanismi, la fibra alimentare diminuisce l’introito energetico. Attenzione però, la riduzione è di piccola entità!
Domanda 9 di 10
9. Domanda
Gli integratori per il controllo del peso corporeo:
Esatto
Questo tipo di integratori è considerato “coadiuvante” le diete ipocaloriche, nel senso che i componenti contenuti nei prodotti, con meccanismi diversi, possono aiutare ad affrontare con successo una dieta ipocalorica per perdere peso. Ma gli elementi essenziali per la perdita di peso rimangono due: una dieta ipocalorica corretta e tanta buona volontà per seguirla.
Sbagliato
Questo tipo di integratori è considerato “coadiuvante” le diete ipocaloriche, nel senso che i componenti contenuti nei prodotti, con meccanismi diversi, possono aiutare ad affrontare con successo una dieta ipocalorica per perdere peso. Ma gli elementi essenziali per la perdita di peso rimangono due: una dieta ipocalorica corretta e tanta buona volontà per seguirla.
Domanda 10 di 10
10. Domanda
Gli integratori per il controllo del peso venduti via Internet
Esatto
In Italia e in Europa gli integratori alimentari acquistati nei canali autorizzati e consumati alle dosi consigliate sono sicuri, fabbricati nel pieno rispetto della normativa vigente nazionale ed europea. Alcuni integratori venduti via Internet purtroppo sfuggono ai canali di controllo: questo significa che in alcuni casi possono essere presenti nei prodotti sostanze vietate per legge. Questo è particolarmente frequente nei prodotti che vantano la capacità di fare perdere peso in fretta e senza sforzi.
Sbagliato
In Italia e in Europa gli integratori alimentari acquistati nei canali autorizzati e consumati alle dosi consigliate sono sicuri, fabbricati nel pieno rispetto della normativa vigente nazionale ed europea. Alcuni integratori venduti via Internet purtroppo sfuggono ai canali di controllo: questo significa che in alcuni casi possono essere presenti nei prodotti sostanze vietate per legge. Questo è particolarmente frequente nei prodotti che vantano la capacità di fare perdere peso in fretta e senza sforzi.
Prenditi cura dei tuoi capelli e impara a conoscerli
Aiuto quanti capelli sto perdendo!?! Il più delle volte è un disturbo tipicamente stagionale, che si ripresenta puntuale ad ogni cambio di stagione in primavera ed in autunno; in quest’ultimo caso a volte ancora più forte a causa delle pressioni a cui il capello è stato sottoposto durante le vacanze estive … sole, acqua salata del mare. In alcune situazioni è, però, un problema più serio, che peggiora nei cambi di stagione, ma che in realtà è già presente da tempo: in questo caso i capelli si perdono a causa di vere e proprie malattie o in seguito all’assunzione di certi medicinali. Allora è meglio consultare il proprio dermatologo.
I capelli sono formati da due parti: quella esterna, il fusto costituita a sua volta dal midollo, composto di cellule sottili, dalla corteccia, formata da cellule che contengono la melanina, il pigmento che conferisce la colorazione dei capelli, e dall’involucro o cuticola, il più esterno, formato da cellule a forma di scaglie che proteggono il midollo e la corteccia. La parte interna, invece, è la radice, che si trova al di sotto del cuoio capelluto, in cui nasce e cresce il capello. Alla base si trova il bulbo che è il centro vitale del capello ed è racchiuso in una piccola cavità detta “follicolo pilifero”. Nel follicolo è presente la papilla pilifera ricca di vasi sanguigni che apportano al capello le sostanze necessarie per la crescita e il sostentamento. Accanto al bulbo ci sono le ghiandole sebacee che producono il sebo, sostanza che lubrifica, nutre e protegge il capello.
I capelli seguono un ciclo di vita costituito da 3 fasi:
anagen, la fase di crescita attiva in cui circa il 90% dei follicoli produce la fibra del pelo. Dura dai 5 ai 7 anni e i capelli crescono in media 1 cm al mese
catagen, la fase di riposo in cui il capello smette di crescere ma resta attaccato al cuoio capelluto ancora per 3-4 settimane
telogen, in cui il capello cade (circa 80-90 al giorno). Si tratta di un fenomeno normale legato al ricambio. Se, invece, entrano in fase telogen più di 300 capelli per lunghi periodi, si ha un importante diradamento della chioma denominato alopecia.
L’alimentazione gioca un ruolo importante per la salute dei capelli che più di altri organi del corpo, si cibano degli alimenti che compongono i tuoi menù A dare forza e volume alla capigliatura concorrono in primo luogo gli aminoacidi. In particolare la cistina, la cisteina e la metionina, un tris di elementi solforati che partecipano alla sintesi della cheratina, sostanza che dà corpo al fusto. Ti assicuri il tutto con la giusta quantità di proteine animali, quelle della carne e del pesce. Altro elemento è l’acido pantotenico (vitamina B5) che si trova nel tuorlo d’uovo, nella carne, nei cereali e nei legumi ed è una delle sostanze che facilitano la scomposizione delle proteine in aminoacidi. A dare più volume contribuisce anche la vitamina A che attiva i processi di rigenerazione cutanea. Per garantirsi la giusta dose è indispensabile consumare frutta e verdura.
Come abbiamo detto i capelli crescono di un cm al mese e ogni giorno ne perdiamo circa 100, sostituiti da quelli nuovi. Un processo influenzato da molti fattori che hanno un’importante parte nel metabolismo. Gli zuccheri danno l’energia per la respirazione cellulare, il motore che attiva i processi di rigenerazione dei bulbi. Un regime bilanciato garantisce così il carburante per supportare il ricambio dei capelli. Altre sostanze fondamentali per dare nutrimento alle cellule, incluse quelle che compongono il bulbo pilifero, sono gli acidi grassi omega 3, che fanno parte della struttura della membrana cellulare. Sono fonti di omega 3 il pesce, i cereali, le noci e i legumi. Un ruolo chiave nei processi di ricrescita del capello è dato dal ferro che trasporta alle cellule l’ossigeno necessario. Il ferro è presente nelle verdure e nei legumi, ma è quello della carne e del pesce il più disponibile, soprattutto se associato alla vitamina C, che lo rende più assorbibile dall’organismo.
Anche gli integratori sono utili a rinforzare i capelli, quelli a base di vitamine, minerali e acidi grassi che stimolano la ricrescita. In particolare quelli a base di ferro e magnesio che accelerano il processo di rinvigorimento e i polivitaminici che stimolano la ricrescita.
Quali sono le cause più frequenti della caduta? La predisposizione genetica è la principale causa di perdita di capelli negli uomini, provocando una caduta irreversibile. Le donne ne sono toccate in percentuale molto bassa, infatti la caduta è per lo più un fenomeno momentaneo e reversibile dovuto a diete troppo rigide, a carenze di aminoacidi, oppure a forti stress fisici e psicologici, legati a periodi particolari come l’allattamento e la menopausa. Nelle forme croniche la causa può essere un disturbo alla tiroide o un’alterazione del metabolismo: in questi casi anche le unghie sono fragili e si spezzano facilmente.
quando …
sono opachi è perché non riflettono la luce
La guaina che riveste i capelli è composta da tante scagliette sovrapposte. Quando non c’è abbastanza acqua all’interno della fibra capillare, queste squame si sollevano e la luce viene riflessa in modo irregolare. E’ importante scegliere prodotti a base di vitamine, pantenolo e aminoacidi che rinforzano i fusti e donano luminosità.
si sporcano in fretta è perché assorbono lo smog
Quando i capelli sono porosi, diventano pesanti perché lo smog e il sebo anziché scivolare via si insinuano nelle squame. In questo caso è indispensabile usare una shampoo delicato e povero di tensioattivi, cioè agenti che producono la schiuma.
si spezzano è perché contengono poca acqua
È ancora colpa della disidratazione che oltre a renderli fragili li fa apparire ruvidi e stopposi. In questo caso è meglio usare uno shampoo addolcente a base di vitamina B5, in modo da stimolare la microcircolazione, l’ossigenazione e il nutrimento dei bulbi. Una volta alla settimana massaggiali asciutti con olio di semi di lino o d’oliva lasciato in posa per 15 minuti. Questo impacco restituisce morbidezza ed elasticità.
non tengono la piega, sono elettrici
E’ normale dopo i 50 anni, in quanto si modifica la loro struttura chimica. Per domarli bisogna asciugarli sempre mettendo il beccuccio al phon in modo da concentrare il getto d’aria, sempre tiepida, e utilizzare degli spray antistatici
si diradano perché diminuiscono gli ormoni
Dopo i 40 anni, prima ancora della menopausa, il corpo produce meno estrogeni, gli ormoni che hanno un effetto positivo sul ciclo vitale dei capelli. La caduta dei capelli non è ricompensata da un ricambio adeguato e per questo la chioma diventa meno folta. Inoltre quando gli estrogeni diminuiscono, si innalza il livello di un enzima responsabile dell’assottigliamento e della loro caduta.
In questo caso è utile ricorrere a fiale rinforzanti a base di aminexil, un principio attivo che migliora l’ancoraggio alla radice del cuoio capelluto. Vanno abbinati integratori alimentari che contengono metionina, cistina e tiroxina, sostanze che inibiscono l’attività dell’enzima e irrobustiscono la fibra dei capelli.