Le alterazioni del profilo lipidico plasmatico, e in particolare l’ aumento dei livelli del colesterolo LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, rappresentano unanimamente uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare, legato all’insorgenza di aterosclerosi.
Anche l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) è considerata un fenomeno importante nella formazione e nell’evoluzione della placca ateromatosa; si ritiene, infatti, che siano le LDL in forma ossidata ad indurre l’accumulo di colesterolo e la progressione delle lesioni aterosclerotiche che possono portare all’occlusione del vaso sanguigno. L’ossidazione delle LDL è un processo che può verificarsi in tutti le persone sottoposte ad uno stress ossidativo, ed in particolare nei pazienti diabetici, in cui l’iperglicemia gioca un ruolo importante.
La carnitina è una piccola molecola che viene sintetizzata nel fegato e nei reni a partire da due aminoacidi chiamati rispettivamente lisina e metionina, ma può anche essere introdotta con gli alimenti, in particolare carne e prodotti caseari. Nelle nostre cellule la carnitina si lega agli acidi grassi e ne permette il trasporto all’interno dei mitocondri, piccoli organelli intracellulari, dove i grassi verranno catabolizzati per ricavare energia.
Dato questo ruolo pro-energetico della carnitina, molte ricerche si sono incentrate sul ruolo di una sua supplementazione nel miglioramento delle prestazioni sportive. Questi studi hanno fatto emergere un’altra importante possibilità di utilizzo della carnitina, ossia il controllo della lipemia (concentrazione di trigliceridi e colesterolo nel sangue).
Da una recente ricerca condotta da un gruppo italiano (Malaguarnera et al., 2009) è emersa un’altra importante azione della carnitina, ossia la protezione delle LDL dall’ossidazione. In questo studio 80 pazienti diabetici sono stati supplementati con 2 grammi di L-carnitina o con placebo per 3 mesi consecutivi. Alla fine del periodo di trattamento i soggetti supplementati hanno mostrato un significativo miglioramento, rispetto al gruppo placebo, dei parametri correlati al processo di ossidazione delle LDL.
Questi risultati supportano l’ipotesi che una supplementazione con L-carnitina sia in grado di coadiuvare la riduzione dell’ossidazione delle LDL, contribuendo a contrastare il processo aterosclerotico.
A cura della prof. Alessandra Bordoni (Dietologa), e dr.a Marta Baldini (Esperta in nutrizione ed attività fisica )
Referenze
Malaguarnera M, Vacante M, Avitabile T, Malaguarnera M, Cammalleri L, Motta M. L-Carnitine supplementation reduces oxidized LDL cholesterol in patients with diabetes. Am J Clin Nutr. 2009 Jan; 89(1):71-6.